Poichè il topic si è fermato, ho trovato ulteriori informazioni sull'Ordine della Stella di Messina di cui vi voglio fare partecipi:
Fondata con il precipuo scopo di difendere in armi la città allora minacciata dalle navi piratesche che con troppa frequenza venivano a far razzie e schiavi anche nelle località costiere dello stretto di Messina, era composta da non più di cento cavalieri scelti, Nel 1614 il duca di Ossuta volle al suo fianco, quale assistente per la rivista generale che fece in Messina alle truppe, il Principe dell'Ordine della Stella e concesse ai cavalieri che in caso di guerra, dovendo uscire lo stendardo reale, potessero portare ogni sorta di armi, ancorché proibite dalle leggi municipali del regno. Tale prerogativa venne confermata dal viceré di Sicilia Emanuele Filiberto che, con un diploma datato 20 ottobre 1622, concesse ai Cavalieri della Stella la facoltà, in tempo di guerra, d'armarsi non più con "armi gentili" ma con vere armi offensive e difensive. Diede inoltre, con successivo diploma in data 23 ottobre, la facoltà ai servitori dei medesimi cavalieri di portare, in tempo di guerra, spada e pugnale. Un altro diploma del viceré di Sicilia, duca d'Alcalà, nel 1632, essendo allora principe dell'Accademia un suo figlio, concesse in perpetuo il prestigioso titolo di "Illustrissimo", allora in uso solo ai titolati del Regno.
Narrano le cronache che i loro vestiti erano sfarzosi e ricchissimi, confezionati con velluti pregiati, di diverso colore. I cavalieri indossavano goletta, zagaglia, maniche di maglia, pistola, scopettina e pugnale dorato. Portavano un cappello di feltro con cintiglia e cordone d'oro e con penne bianche e rosse. Calza, giubboni e colletto, erano in pizzo bianco. Sul petto portavano pendente un grande medaglione d'oro a forma di stella, legato ad un lungo nastro. La banda del vestito, in rosso cremisi, era guarnita d'argento. Giuseppe La Farina cita una riforma del 1620 la quale, in merito alla sfarzosità dell'abbigliamento, disponeva "che li cavalieri non spendano più di onze dieci per loro vestito e cavalli, né possono vestire se non di rasetto piano senza rizzolo a basso, del colore a loro voglia, e i creati tamburi e trombe di tersanello leggio, a basso come di sopra".
L'Ordine festeggiava la sua istituzione il 6 gennaio, festa dell'Epifania. Per l'occasione si portava in processione, sopra una ricchissima bara d'argento del valore di tremila scudi realizzata a spese dell'Accademia, una custodia di cristallo contenente la reliquia dei capelli della Beata Vergine. Una splendida mostra-cavalcata facevano i Cavalieri anche in uno dei primi diciassette giorni d'agosto, in occasione della Fiera del San Sepolcro, mentre in ottobre effettuavano "un solenne armeggiare" con giostre e tornei. I Cavalieri della Stella presero parte attiva alla rivolta antispagnola del 1674-78. Al rientro degli spagnoli il nuovo viceré, D. Francesco Benavides conte di Santo Stefano, per vendicarsi della loro condotta, dispose la soppressione dell'Ordine.
Illustri studiosi mi potete aiutare con delle immagini di cavalieri ed a risolvere il quesito iniziale dei suoi rapporti con la casata dei Ventimiglia di Castelbuono?