Cortese Tomaso,
il vero problema è la formazione dei cerimonieri, "incarico" che ho per un certo periodo ricoperto non senza difficoltà. In effetti le bolle parlano chiaro, e l' ordine previsto è quello da te indicato con somma chiarezza (cfr" In supremo militantis Ecclesiae", del 7 gennaio 1746, Benedetto XIV).
Sfortunatamente
gli stessi Granmagisteri degli ordini hanno le idee confuse a riguardo (ma non formate cerimonieri o addetti al cerimoniale, nelle delegazioni periferiche quantomeno?), ed emanano direttive stravaganti (nel senso latino di extra vagantes, per carità, non oserei....
) riguardo proprio le precedenze. Dimenticando che
il dettato di una Bolla è da osservare sotto pena di scomunica maggiore, ma tant'è.
I religiosi, poi, sono naturalmente in altre faccende affacendati e non si curano granchè di chi si siede e dove: il mio stesso Vescovo si stupì quando puntualizzai che, nella processione d' ingresso, i due più alti decorati pontifici presenti dovrebbero precedere il Vescovo con funzione (formale) di scorta e di "palafrenieri". Norma, anche questa, perfettamente vigente ma disattesa anche per la cronica assenza di cavalieri di San Silvestro o di San Gregorio in uniforme (dalle mie parti, quantomeno. In Gran Bretagna ho notato che questa norma è osservata, e i Cavalieri di scorta si accomodano negli stalli a destra dell' altare, ponendo lo spadino a terra con l' elsa rivolta al Santissimo. Ah, si sa, in partibus infidelium...
).
La stessa Segreteria di Stato ha emesso, in passato, direttive discordanti dalle bolle sullodate, salvo poi emettere circolari di correzione ad uso dei cerimonieri. Potrei anche illustrare di come, nella stessa San Pietro e, cosa ancora più grave, nell' Arcibasilica Lateranense molti religiosi e cerimonieri ignorino le norme del C.J.C. sull' abbigliamento e sull' arredamento sacro, ma andrei off topic.
Il tutto solo per chiarire che non sempre ciò che promana da una Segreteria o da un Granmagistero, per quanto elevato, sia oro colato, e i Cavalieri hanno il legittimo diritto e dovere di dissentire quando le direttive vanno contro la volontà espressa dalla Santa Sede: la prima obbedienza è a Domineddio e al Santo Padre, poi al Gran Maestro. Meglio attenersi alle Bolle pontificie di istituzione e di riconoscimento degli ordini, che sugli ordini di precedenza sono chiare. Dal punto di vista pratico, per evitare sgradevolissime frammentazioni si provvede spesso ad "abdicare" la precedenza OESSH per parificarlo al terzo ceto del SMOM, soluzione che personalmente trovo la sola praticabile per non avere cavalieri di Malta sparsi a tronconi (senza considerare che cosa accadrebbe se a qualcuno venisse in mente di rispolverare il Breve di Martino V del 1421 che riconosceva l' OESSH come "sacra religio" con facoltà di investire "milites et domini" in capo al Guardiano del monte Sion...un primo ceto OESSH!).
Sui mantelli variopinti e sugli ordini cavallereschi non riconosciuti che si recano in Chiesa in uniforme credo poi sia dovere di ogni buon cristiano richiamre il reverendo Parroco alla
direttiva emessa da S.E.Rev.ma il signor cardinale vicario Camillo Ruini che impone ai sacerdoti di non concedere l' uso di luoghi sacri ad altri ordini che non siano quelli riconosciuti dalla Santa Sede. Scusate il lungo intervento, ma come osservava Tomaso, non siete (stavo scrivendo siamo...Domine non sum dignus
) solo religiosi dediti alla fratellanza e alla beneficenza, altrimenti vi sareste fatti Minori Conventuali: siete Cavalieri e pertanto unite alla componente spirituale anche quella della difesa dei valori e della custodia di una tradizione. Con viva cordialità
Andrea