Quanto costa diventare Cavaliere?

Per discutere sugli ordini cavallereschi e le onorificenze/ Discussions on orders of chivalry and honours

Moderatori: Mario Volpe, nicolad72, Tilius

Quanto costa diventare Cavaliere?

Messaggioda pierfe » venerdì 11 luglio 2003, 13:53

Oggi ho proprio voglia di stuzzicarvi, ma sopratutto cercare di far capire rimanendo con i piedi per terra e non pontificando dal solito sogno mitologico che generalemente vive chi si occupa di queste cose.
Chi di voi ha letto il mio editoriale "Quanto costa diventare Cavaliere?" sull'ultimo numero de IL MONDO DEL CAVALIERE (numero 10) avrà certamente capito il mio modo di pensare su questa materia...
Ma dato che tutti hanno diritto di parola potete fare qui le vostre riflessioni e i vostri commenti.
Pier Felice degli Uberti
Pier Felice degli Uberti
Sine virtute nulla nobilitas
pierfe
Presidente IAGI
 
Messaggi: 2385
Iscritto il: domenica 12 gennaio 2003, 2:11
Località: Bologna

Messaggioda pierfe » venerdì 11 luglio 2003, 22:08

Questo è il testo dell'editoriale

Quanto costa diventare Cavaliere?

Mi è capitato di venir contattato da persone che trovano questa rivista in biblioteca e in circoli, e magari si dimostrano stupiti di scoprire che ancora nel XXI secolo ci sia un pubblico che si interessi alla storia degli Ordini al punto da editare una rivista specifica. Benché molti siano ancora oggi assai lontani come mentalità e formazione dagli Ordini, generalmente però si dimostrano tutti affascinati dal mito che ruota attorno ad essi.
Pochi sanno quale sia la reale differenza fra un Ordine cavalleresco ed una Onorificenza, ma la grande maggioranza ritiene molto banalmente che sia tutta una questione di prezzo e che, come oggi si può acquistare un viaggio esotico, così si possa comprare un Ordine cavalleresco od una Onorificenza dello Stato.
Niente di più falso! Per prima cosa è necessario chiarire che le Onorificenze e le Decorazioni concesse dallo Stato sono date esclusivamente per i meriti personali della persona che li riceve e per esse non esiste alcuna tassa sotto qualunque forma, in poche parole rappresentano un regalo della Repubblica Italiana al cittadino che ha meritato una certa onorificenza. Una volta consegnato il diploma di nomina, l’insignito è tenuto solo se lo vuole all’acquisto delle relative decorazioni, che può utilizzare in determinate occasioni ufficiali.
Discorso diverso è da farsi per gli Ordini cavallereschi superstiti, ovvero l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e il Sovrano Militare Ordine di Malta.
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme viene conferito, dietro presentazione di regolare richiesta e con il nulla osta dell’Ordinario diocesano, a laici ed ecclesiastici, quale ricompensa per le benemerenze acquisite a favore della Terra Santa; inoltre è prescritta una quota annuale destinata ad opere di beneficenza in Terra Santa.
Per tradizione molti dei cavalieri del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme provenivano in passato da famiglie nobili del mondo cristiano, ed ancora oggi l’Ordine ha mantenuto i valori della cavalleria e della nobiltà, benché la maggioranza dei membri non provenga da ceti nobili e siano ammessi per meriti manifesti acquisiti nei confronti della Chiesa e dell’Ordine; anche in questo caso è stabilita una quota annuale destinata al raggiungimento dei fini assistenziali del S.M.O.M.
Attualmente in Italia hanno poi ripreso nuova vita altri Ordini, che noi definiamo non Nazionali e che si possono anche classificare - sino ad ora - come Ordini dinastici, perché vengono concessi per ricordare la storia della dinastia da cui provengono e per essere al tempo stesso un tangibile premio proveniente dai discendenti di quelle Case già Sovrane che governarono l’Italia prima dell’unificazione, e che in alcuni casi svolgono un’intesa attività benefica.
Gli Ordini non Nazionali autorizzabili in Italia in base alla legge n° 178 del 3 marzo 1951 hanno caratteristiche diverse connesse alla loro particolare storia e quindi le ammissioni seguono per ciascun Ordine regole dissimili, come pure non sempre è stabilita una quota annuale od un obolo di ricezione.
Ingiusto il caso degli Ordini dinastici provenienti dal patrimonio araldico della Real Casa di Savoia che sino ad oggi non sono autorizzabili a causa di un’impossibile soppressione della Repubblica Italiana o per la trasformazione in Ente Ospitaliero, o per una semplice dimenticanza come nel caso dell’Ordine Civile di Savoia. Nonostante questo, gli insigniti degli Ordini sabaudi con le quote provenienti dall’obolo annuale realizzano importanti azioni di beneficenza.
Dobbiamo rilevare che in questi ultimi anni gran parte degli Ordini dinastici volutamente ha trasformato l’applicazione dei propri scopi, mutandosi da semplice premio proveniente dal sovrano, in una sorta di organizzazione di servizio (ma senza aver nulla in comune con il service club di stampo americano), cosa che ha reso l’antico Ordine più vivo e al passo con i tempi.
Sino ad ora abbiamo parlato di Ordini legittimi, che in qualche modo hanno una tutela ed una tradizione storica, ma purtroppo esistono pure delle organizzazioni truffaldine delle quali spesso si occupano le Forze dell’Ordine, che fanno sempre capo a sedicenti “prelati” o “principi sovrani” (e molte volte negli ultimi settant’anni è intervenuta la Santa Sede per smentire l’esistenza di questi falsi “Ordini cavallereschi”). Simili organizzazioni carnascialesche più che cavalleresche, escludendo pochissimi casi ascrivibili a fenomeni d’ignoranza, megalomania o malattie mentali, vivono spudoratamente di espedienti e con cerimonie ampollose insigniscono i loro sostenitori delle più svariate patacche facendole pagare cifre impensabili, dato il loro nullo valore. E tutto ciò col vizio in più di gettare fra gli sprovveduti una sinistra luce sul mito della Cavalleria, che però resiste ai secoli e continua a far sognare ancora ai giorni nostri un mondo migliore che desidera ancora appagarsi di quell’antico ideale.
Pier Felice degli Uberti
Sine virtute nulla nobilitas
pierfe
Presidente IAGI
 
Messaggi: 2385
Iscritto il: domenica 12 gennaio 2003, 2:11
Località: Bologna

Messaggioda T.G.Cravarezza » sabato 12 luglio 2003, 14:02

Egregio dott. Degli Uberti,
cosa si può aggiungere? Ha spiegato in modo sintetico e più che corretto la situazione.
Pensare che gli Ordini Cavallereschi legittimi siano solamente delle organizzazioni allo scopo di incamerare soldi provenienti dagli associati, mi sembra ormai solo più propaganda di qualche fazione contraria alla storia.
Gli oboli annuali che solitamente sono richiesti servono unicamente alle spese di gestone dell'ordine stesso e ai fini che si propone l'Ordine, come ad esempio opere ospedaliere/assistenziali e di aiuto verso, ad esempio, la terra Santa. Non edo cosa vi sia di male in questo. Che poi vi possano essere appartenenti agli Ordini che non sono spinti da motivazioni cristiano cavalleresche, ma unicamente per raccogliere decorazioni, questo non può inficiare tutto il lavoro degli Ordini Cavallereschi legittimi.
Cordialmente
Tomaso Giuseppe Cravarezza
---------------------------------
"Vince te ipsum"
Avatar utente
T.G.Cravarezza
Amministratore
 
Messaggi: 6654
Iscritto il: sabato 11 gennaio 2003, 22:49
Località: Torino


Torna a Ordini Cavallereschi, Onorificenze e Sistemi premiali/ Orders of Chivalry & Honours



Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 21 ospiti