Moderatori: mcs, Antonio Pompili
Nella città di Firenze sono collocate trentaquattro lapidi della Divina Commedia lungo le facciate di alcuni palazzi. Le citazioni delle terzine sono tratte dalle tre cantiche: 9 dall'Inferno, 5 dal Purgatorio e 20 dal Paradiso, esse passano in rassegna i principali eventi della città e dei suoi illustri cittadini. Le lapidi tracciano un vero e proprio percorso poetico sulle mura; il comune di Firenze incaricò degli illustri dantisti (tra di essi Isidoro del Lungo), nel 1900 di individuare, nelle terzine dantesche, le citazioni dirette alla città per riferimenti topografici e individuare con precisione quei luoghi che fossero adatti per posizionare tali lapidi. Il progetto fu realizzato in soli sette anni.
pierluigic ha scritto:[...] contenente un errore culturale
Quindi quel manufatto e' da giudicare severamente e da non utilizzare [...]
ho letto, sul forum "I nostri avi", la questione da lei sollevata sul
nome della famiglia Uberti. Lei scrive che questo è il nome corretto
della famiglia, e non "degli Uberti", perché "degli Uberti" può essere
un individuo, ma non l'intera famiglia.
Dal punto di vista logico, lei ha perfettamente ragione. La soluzione
al problema, tuttavia, si riduce a poche parole: in certi casi, L'USO
DIVENTA LA NORMA. Se guarderà alla pagina dedicata alla famiglia
Uberti su Wikipedia (qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Uberti),
scoprirà che TUTTI i membri citati, siano essi del ramo fiorentino,
siciliano o mantovano
Dunque: nelle condizioni in cui OGNI membro della famiglia si chiamava
- nel più inutile dei modi, dobbiamo dirlo - "DEGLI Uberti", invece
di, semplicemente, "Uberti", questo divenne automaticamente il nome
della famiglia. Non è possibile che TUTTI gli individui abbiano un
cognome e la famiglia un altro (l'individuo è "degli Uberti", la
famiglia è solo "Uberti"). È assurdo.
Si possono citare anche altri casi, il più noto dei quali sarebbe
quello della famiglia de' Medici. Credo che nessuno dubiti che il vero
nome di questa famiglia sia "de' Medici" e non "Medici".
Ma io vado ancora più lontano e le propongo un'interpretazione
linguistica diversa da quella presentata da lei sul forum. Lei ha
scritto: <<Il singolo individuo puo' essere uno degli Uberti (Farinata
uno degli Uberti), la famiglia non puo' avere il nome "DEGLI UBERTI",
ma solo "UBERTI">>.
Ma io dico: il singolo individuo non può essere solo <<UNO degli
Uberti>>, nel senso che FA PARTE degli Uberti, ma anche, semplicemente
(come lo dice, appunto, il suo nome), <<degli Uberti>> (senza
<<uno>>), nel senso che APPARTIENE AGLI Uberti, come famiglia.
E così come un individuo può appartenere a una famiglia, anche una
famiglia può appartenere agli individui che la compongono, è la LORO
famiglia. Quindi sia <<individuo degli Uberti>>, che <<famiglia degli
Uberti>> possono essere corretti.
Nella sintagma <<Ferrovie dello Stato>>, ad esempio, le ferrovie non
FANNO PARTE dello Stato (<<uno degli Uberti>>), ma APPARTENGONO allo
Stato (<<degli Uberti>>). Dunque, la <<famiglia degli Uberti>>
APPARTIENE agli individui che la compongono, è la LORO famiglia. La
formulazione è corretta.
"La dinastia dei Savoia" è corretto? È corretto. Ora, che diciamo
"famiglia" o "casata", invece di "dinastia", po' importa. Dunque, non
capisco la sua perplessità.
Spero di essere stato utile.
Credo che nessuno dubiti che il vero
nome di questa famiglia sia "de' Medici" e non "Medici".
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