Moderatori: mcs, Antonio Pompili
GENS VALERIA ha scritto:Vangelo aperto in tempo di pace.
Vangelo chiuso e spada brandita dal leone marciano in tempo di guerra .
egometta ha scritto: Diciamo che questa è la vulgata, assai semplificata (in tempo di guerra si chiude il libro, non vangelo, con la scritta PAX TIBI ecc. e si tira fuori la spada) e abbastanza poco attendibile, sostanzialmente da sfatare. In realtà la situazione è molto più variegata, spesso imprevedibile e non di rado contraddittoria: libri chiusi in situazioni di esonero fiscale (quindi libro dei conti, non vangelo), .
GENS VALERIA ha scritto:Oddìo, il leone alato che tiene ben chiuso il " Libro dei corrispettivi" effettivamente mi garba molto di più ma è ben lontana dalla tradizione iconografica.
Il Libro che parla di pace, per antonomasia , è il Vangelo.
Antonio Pompili ha scritto:Aperto o chiuso il leone alato tiene comunque il libro che rimanda in modo inequivocabile a chi quella figura rappresenta, e a coloro i quali in colui che è rappresentato riconoscono il loro patrono.
egometta ha scritto:GENS VALERIA ha scritto:Oddìo, il leone alato che tiene ben chiuso il " Libro dei corrispettivi" effettivamente mi garba molto di più ma è ben lontana dalla tradizione iconografica.
Il Libro che parla di pace, per antonomasia , è il Vangelo.
La tradizione iconografica di cui stiamo parlando non è quella del simbolo di san Marco evangelista, derivato dalla visione di Ezechiele come rivisitata dall'Apocalisse e fissata nelle singole attribuzioni da sant'Agostino, che sta in serie con gli altri tre e tutto sommato è abbastanza uniforme, ma invece quella del San Marco emblema di Stato, che sta rigorosamente da solo e ha caratteristiche mutevoli secondo esigenze che sono politiche e non religiose.
Quindi per esempio nelle località di fiume che erano esenti da gravezze (fiscali) il libro era chiuso; sulle navi che pulivano i mari da turchi e pirati barbareschi il leone brandiva la croce; non sempre sul libro c'era scritto PAX TIBI MARCE ecc. (che tra l'altro non è una frase evangelica ma è tratto dalla presunta profezia sul luogo di sepoltura finale di san Marco, quella che legittimava il sacro furto e trasferimento delle reliquie da Alessandria a Venezia) ma a volte PAX IUSTIS ET VITA BONIS (sottinteso: per gli altri, in primis per i "ribelli", non ci sarà né pace né vita: dunque San Marco come alter ego della Giustizia, altra icona di Venezia) o altro, fino al leone giacobino che reca sul libro DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO. Ma poi ci sono molte decine di casi diversi, tutti più o meno rari, unici o eccezionali, e non tutti di ratio iconografica immediatamente comprensibile.
Che poi il Vangelo parli (anche) di pace è anche vero, ma intanto andrebbe capito bene come e in che senso (vedi Mt. 10: 34, che non è la favoletta del vogliamoci tutti bene) e poi non c'entra col San Marco e con la Marina militare...Antonio Pompili ha scritto:Aperto o chiuso il leone alato tiene comunque il libro che rimanda in modo inequivocabile a chi quella figura rappresenta, e a coloro i quali in colui che è rappresentato riconoscono il loro patrono.
Quella figura (cioè il San Marco in tutte le sue varianti) rappresenta lo Stato (e infatti Napoleone le dichiarò esplicitamente guerra), di cui san Marco non è mero patrono ma capo (di cui il Doge, che nell'iconografia proprio da san Marco riceve il vessillo, è solo vicario pro-tempore)
Antonio Pompili ha scritto:non è che mi convinca molto. Il leone della Serenissima è il leone di San Marco. Rappresenta lo Stato perchè simboleggia San Marco che con quello Stato c'entra qualche cosa.
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