Gentile fra' Eusanio,
mi spiace, debbo contraddirla. Il dodo è il simbolo di Mauritius (paese che conosco molto bene, come pure il Madagascar) al punto che compare come supporto nel suo stemma, unitamente al
sambar.
Nello scudo inquartato dello stemma, la nave ricorda i primi colonizzatori ; le tre palme sono il simbolo della vegetazione locale ; la chiave e la stella spiegano il motto latino : << La stella e la chiave dell' Oceano Indiano >> che illustra la posizione geografica dell'isola. Ambedue i supporti sostengono una canna da zucchero.
Se mi è consentito, oltre a quanto indicato da questo link
http://thepolloweb.blogspot.com/2008/09/il-dodo.html , vorrei aggiungere qualche nota in più riguardo a questo curioso uccello :
Il dodo viveva benissimo anche in cattività, ed esemplari vivi spediti per nave hanno prosperato per anni in un giardino zoologico olandese e nel serraglio dell' Imperatore Rodolfo II d' Asburgo.
Un animale così strano non poteva sfuggire all'attenzione di artisti e pittori quali Roeland SAVERY, allievo di Brueghel e Jacob HOEFNAGEL, o di naturalisti quali Carolus CLUSIUS e Pieter PAUW.
Il piumaggio bruno-gialliccio, quasi nero sulla testa, il ciuffetto biancastro sopra la coda sono documentati in quadri sparsi nelle collezioni private o di Stato. Solo nel 1955 lo scienziato IVANOV ha scoperto a Leningrado un'antica miniatura indiana dove il dodo è ritratto nei colori naturali.
Infine, per quanto concerne il rapporto di simbiosi tra il dodo e la
Calvaria major , assistiamo ora ad una sorta di nemesi da parte di codesto uccello attero .
Lo scienziato anglosassone Stanley TEMPLE, tempo addietro, ha fatto trangugiare semi di
Calvaria a tacchini, il cui gozzo ha potere macinante scialbamente analogo a quello dello scomparso dodo.
I semi sono stati espulsi anche a distanza di una settimana, e tre sono già germogliati, per la prima volta dopo tre secoli. Afflitta da un'erosione paurosa, Mauritius avrà presto nuove foreste di Calvaria.
La vicenda postuma del dodo, che vede miracolosamente continuare l'avventura terrestre della Calvaria grazie al provvidenziale intervento del tacchino, non è una rarità su questa terra : le rose, arrivate qualche decennio fa in Groenlandia, si sono evidentemente assicurate i buoni uffici di un insetto impollinatore tuttora sconosciuto, in assenza di insetti tipici delle nostre latitudini.
Allego una foto da me scattata a Rose-Hill (Mauritius) che rappresenta un'opera del pittore, poeta e scrittore mauriziano Malcolm de CHAZAL (1902-1981).
Scusate la digressione storica ed ornitologica.
ADBdT