Giovanni Stefanelli ha scritto:vi chiedo se possibile notizie sulla famiglia Bisogni in terra calabrese.
Vi ringrazio G. Bisogni
Benvenuto nel forum,
all famiglia Bisogni apparteneva mia pro-zia scomparsa alcuni anni fa e che io sappia un suo fratello morì senza eredi.Da quello che ho sentito dire in famiglia erano originari di Brescia e poi passarono a Monteleone nel 1500 dove furono ascritti al patriziato di quella città.Nel 1700 circa furono creati marchesi di Nisida da Ferdinando di Borbone.Se riuscirò ad avere altre notizie ti farò sapere.[/quote]
Ti ringrazio!!!!!!!!
Queste le notizie che io ho:
Originari di Brescia con ORAZIO, sopracomito (ufficiale di marina) dell’Armata Veneta, morto in uno scontro contro i Turchi nel 1570; GIOVANNI, condottiero nell’esercito di Carlo V, si trasferì in Calabria nel XVI secolo nella città di Monteleone, dove ottenne, per speciali meriti, di essere inserito nella Mastra Nobile di dette città. Con RR. LL. PP. (Regie lettere patenti) del 4 novembre 1737 GREGORIO, caporuota della Real Camera di Santa Chiara, ricevette il titolo di marchese, riconfermato con Regio Decreto del 15 settembre 1841 in persona di ONOFRIO segretario della Consulta Araldica del Regno delle Due Sicilie.
Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922.
Arma: troncato. 1° d’azzurro alla spada d’argento, due monti e colombe dello stesso, 2° fasciato di rosso e oro.
NOTIZIE TRATTE DA STUDI LOCALI
Bisogni Diofebo , figlio di Carlo, nato a Corsano, capo della Carboneria montecalvese. Arrestato a causa dei moti del 1820 fu esiliato a Tunisi fino all’amnistia del 1831. Ritornato a Montecalvo riprese a cospirare contro l’assolutismo monarchico fino a che, nuovamente arrestato, scontò 13 anni di carcere nella prigione di Montesarchio. Amico di Carlo Poerio, Stanislao Barracco e dell’Abate Ciampa di Montefusco,ebbe, con l’altro montecalvese Nicola D’Attoli, farmacista sergente maggiore di truppa un’attiva corrispondenza con uomini politici del Nord Italia. Condannato a morte, si vide commutare la pena per l’interessamento del Cardinale Ruffo, dei cui beni era stato amministratore il padre Carlo. Stesso fervore e impegno anche da parte di Bisogni Diocleziano. Nato a Corsano l’11 aprile 1792 studiò nel Seminario di Ariano dove prese i voti di Ordini minori. Abbandonata la vita religiosa, si laureò in giurisprudenza presso l’Università di Napoli. Anch’egli, come Diofebo, fu tra i massimi esponenti della Carboneria meridionale. Alla vigilia dei moti del 1820 si trovava a Napoli ove ebbe contatti con i carbonari locale. Secondo la Polizia borbonica fu proprio lui a portare “i primi sentori dell’agitazione carbonara nel beneventano”. Fu membro della “Stella del Sannio” di Benevento. Il 15 luglio 1820, in qualità di Procuratore nazionale del Governo provvisorio di Benevento firmò, con altri carbonari, la resa della guarnigione pontificia. Il 13 febbraio 1821, con altri tre prescelti, fu designato per trattare con il Parlamento napoletano l’unione del Ducato di Benevento al Regno di Napoli. Con l’inizio della reazione borbonica, fu perseguitato anche dalla polizia papale. Nell’agosto del 1822 si costitui e, dopo un breve esilio, ritornò in Benevento ove continuò la sua opposizione al Governo entrando nel gruppo dei “Liberali decisi” guidati da Gennaro Lopez, Nel 1847 riuscì a promuovere un’inchiesta sugli arbitrii, parzialità e favoritismi che la polizia perpetrava nel Ducato beneventano. Dopo la visita a Benevento effettuata da Papa Pio IX nel novembre del 1849, pubblicò una “Relazione sulla venuta e permanenza in Benevento della Santità di N.S. Pio IX felicemente regnante nei giorni 1 e 2 novembre 1849”. Magistrato, fu Giudice di Gran Corte Criminale. Morì in Benevento nel 1874;