da Bellaveglia » mercoledì 20 maggio 2020, 20:39
Buonasera a Lei,
non ho ancora analizzato la corrispondenza tra lo stemmario del Cacciavillani ed i Catasti antichi, l'ho invece fatto nel caso del "Blasone Perugino" di Costanzo Batta e posso affermare (senza ombra di dubbio) che la corrispondenza è precisissima: Costanzo Batta sfoglia i Catasti antichi e riporta nel suo stemmario quegli stemmi in cui si imbatte, nella precisa sequenza. L'impressione è che avvenga anche con il Cacciavillani perché le famiglie che ritrovo sono sostanzialmente le stesse.
La cosa è facilmente riscontrabile perché nel sito dell'Archivio di Stato di Perugia sono digitalizzati (e liberamente consultabili) i Catasti di Perugia e contado dal XIV al XVIII secolo.
Dobbiamo però distinguere due casi: una cosa è la situazione cittadina ed un'altra quella del vastissimo contado.
I Catasti relativi agli abitanti delle parrocchie che si trovavano entro le mura cittadine sono ben scritti, ordinati, vi è spesso un cognome e vi si possono trovare stupendi stemmi. Questi sono stemmi di antiche e notissime famiglie nobili, vi è però una enormità di stemmi anche nel caso di "atti di concessione di cittadinanza".
Ed è questo secondo caso che mi ha molto incuriosito, perché la mia impressione è che nel momento in cui si concede una cittadinanza si conceda anche uno stemma. Addirittura anche nel caso di soggetti che non hanno ancora un cognome. Mi viene da pensare che si tratti di soggetti provenienti dal contado, che magari hanno fatto fortuna e "si inurbano".
Quindi la domanda era: "Possono i Priori concedere uno stemma ex novo ?". Sembrerebbe di si.
Chiaramente, in questi casi, non abbiamo mai una corona sullo stemma e mai un titolo nobiliare. Appare però evidente l'intenzione di "rendere un grande onore" a coloro che acquisiscono la cittadinanza.
Molto diverso invece il caso di abitanti del contado. Qui i cognomi sono quasi del tutto assenti, spesso fino alla seconda metà o alla fine del '700.
In questi atti non sono quasi mai riportati i soprannomi, che invece sono usatissimi nei registri parrocchiali (ma del resto era una necessità, perché in assenza di cognomi i casi di omonimia erano realmente enormi !). Spessissimo si utilizzava la regola di dare al nascituro il nome del nonno paterno, ma ho anche potuto notare come vi siano nomi che si legano a particolari paesi e che non ritroviamo affatto in altri. A volte anche a distanza di 2 o 3 km !
Molto frequentemente, con il tempo, quei soprannomi diverranno cognomi.
Quindi abbiamo due situazioni molto ben distinte, ma va anche considerato che il contado perugino era vastissimo. Si consideri che la sola Porta Santa Susanna partiva dal centro della città ed arrivava ad abbracciare tutto il Lago Trasimeno, quindi arrivava al Confine con la Toscana.
E' noto come la zona del Lago Trasimeno (che io studio) sia stata spesso povera ed in sofferenza. Il Lago Trasimeno non era quello stupendo specchio d'acqua che abbiamo oggi, era probabilmente soggetto a malaria e la zona subiva spesso brigantaggi ed invasioni, proprio perché al confine. Ad ogni passaggio di esercito (la strada era obbligata) i paesi venivano regolarmente depredati.
Ce lo dicono i registri parrocchiali (che annotano passaggi di eserciti e quindi l'impossibilità di erogare sacramenti ai fedeli) e ce lo dicono le visite pastorali che venivano regolarmente svolte nelle parrocchie del contado, che descrivono chiese povere di arredi e parroci semi analfabeti.
Vi è un interessante studio che ha rilevato come i parroci di questa zona avessero una scarsissima conoscenza del latino, mentre invece erano ben più dotti (e ricchi) i parroci di città.
Nell'ambito di questa zona i cognomi sono quindi rarissimi e, quando vi sono, per nulla messi in risalto (come si può vedere dalla foto che ho postato sopra, dove il cognome "de Miscolis" è scritto piccolissimo e sembra essere di scarsa importanza. La stessa cosa non avviene per i cognomi che trovo nei catasti in città.
Quello che mi viene da pensare è quindi: "Se la mia ipotesi fosse giusta, quanti di quegli stemmi concessi insieme alla cittadinanza sono poi sopravvissuti ?".