da Nunkij » mercoledì 18 dicembre 2019, 2:31
Il termine si chiama in vari modi in base all'autore che studia la figura.
Personalmente ritengo che il cancello sia un'altra cosa: una figura formata da almeno quattro cotisse e controcotisse, scorciate. (Lo descrive così il Volpicella).
Per questa figura ho spesso trovato frette, fret o fregio (in quest'ultimo modo viene chiamato nel libro di A. von Volborth).
In pratica è una losanga vuotata (a volte di forma romboidale, altre volte di forma quadrata) "intrecciata" con una sbarra e una banda entrambe diminuite.
Tale definizione risente della proporzione della figura nel tutto, pertanto prenda con le pinze l'espressione "banda e sbarra diminuite" (per intenderci, se necessario, può essere costituita da cotisse e controcotisse o da filetti e controfiletti). Ciò anche a causa del fatto che sebbene l'araldica francese utilizzi tantissimi termini per le varie diminuzioni delle pezze, molti araldisti italiani non sono affatto concordi con loro.
Infine, due piccoli accorgimenti:
La linea di contorno della frette è spinata e ciò andrebbe specificato.
Il diaprato, se è dello stesso smalto dello sfondo, spesso si omette nella pratica. Non a caso, il termine è stato posto tra paretensi.