Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

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Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda T.G.Cravarezza » venerdì 25 maggio 2018, 21:23

Complimenti al nostro Presidente:
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Tomaso Giuseppe Cravarezza
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » venerdì 25 maggio 2018, 22:54

Rinnovo i complimenti che ho già avuto modo di porgere direttamente! [clapping.gif] [clapping.gif]
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Elmar Lang » martedì 29 maggio 2018, 16:25

Mi unisco ai complimenti.

E.L.
Non fidatevi mai delle statistiche, se non siete stati voi a falsificarle. (P. Kalpholz)
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda il-prof » martedì 29 maggio 2018, 16:50

Complimenti anche da parte mia!
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda GENS VALERIA » martedì 29 maggio 2018, 16:53

Le mie più sincere congratulazioni per l'ambito riconoscimento
Chi è ... è , chi non è ... non può essere.

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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda alfabravo » sabato 2 giugno 2018, 19:56

riconoscimento meritato.

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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda pierfe » sabato 2 giugno 2018, 20:22

Ringrazio di cuore gli amici che hanno voluto farmi le congratulazioni per la nomina a Benemerito della Real Asociacion de Hidalgos de España, per me è un grandissimo onore che condivido con altri italiani:
Carlo Mistruzzi di Frisinga, Giovanni Carbonelli di Letino, Luciano Moricca Caputo (il primo straniero ad entratre fra gli hidalgos), Riccardo Mazzaccara di Celenza e Carlantino, e a mio giudizio la più meritoria Liliana Guastini de Cadenas (la prima moglie di Vicente de Cadenas y Vicent).
Sono profondamente onorato del significato di questo titolo perchè ho dedicato tutta la mia vita a quest'idea, e mai avrei pensato di meritarlo, e meno ancora dopo la riforma della RAHE avvenuta nel 2007, ovvero da quando gli stranieri non possono più farne parte.
Fra i tanti "onori" che hanno voluto darmi in tutti questi anni tengo particolarmente a 3:
1) Benmerito della RAHE
2) Tuno de Honor de la Tuna del Colegio Mayor Marques de la Ensenada - Madrid (il Collegio universatorio di Madrid di proprietà degli hidalgos. Mi fu dato dalla Tuna nel 1987 quando ho seguito il loro viaggio in Italia diventando amico. Loro sapevano che sono stonato, e non sono in grado di suonare i loro strumenti musicali, ma nonostante questo vollero che fossi dei loro, un onore che divido solo con Don Vicente de Cadenas y Vicent
3) Socio d'Onore dell'Accademia di Cultura Bernardino Cervis di Frassineto Po, è l'associazione culturale di Frassineto il porto di Casale Monferrato, dove la mia famiglia ebbe terre e collegamenti continui e gli accademici attuali che mi vollero con loro almeno a titolo onorario.
Un onore che divido solo con l'Arcivescovo di Milano (Frassineto fu sino al 1806 parte dell'arcidiocesi milanese), il Vescovo di Casale Monferrato e sin che fu vivo con il Dr Otto d'Asburgo!
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Cav.OSSML » domenica 3 giugno 2018, 9:37

Complimenti vivissimi al Presidente degli Uberti per il prestigiosissimo e meritato riconoscimento!
Le tradizioni sono le patenti di nobilità dei popoli.
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda m.a.c.h. » domenica 10 giugno 2018, 11:40

Oltre alle doverose e sincere congratulazioni che formulo al Presidente Pierfelice degli Uberti per il prestigioso riconoscimento recentemente confertitogli dalla R.A.H.E, desidero esprimere alcune considerazioni sull’entità del premio denominato “Benemerito della Real Asociacion de Hidalgos de España”, la cui importanza e il cui prestigio forse non sono ben conosciuti a tutti.
Infatti, se un tempo poteva considerarsi quasi “normale” il conferimento a un personaggio italiano (ma tanto facile e “normale” non doveva comunque esserlo se in molti anni è stato assegnato soltanto a 5 connazionali…) poiché in passato l’ente conferitario era ancora denominato Asociacion de Hidalgos a Fuera de España e pertanto estendeva il suo raggio d’azione e di competenza a tutte quelle aree geografiche che un tempo furono dominate dal Regno di Spagna, oggi invece che l’Associazione si è trasformata in “Real Asociacion de Hidalgos de España ” ed ha circoscritto il suo raggio d’azione, il conferimento del titolo di “Benemerito della R.A.H.E.” a un cittadino residente in un altro paese, come appunto il nostro Presidente, è da considerarsi senza dubbio come un evento a carattere straordinario e pertanto i meriti conseguiti dal premiato nei confronti dell’Associazione devono essere necessariamente fuori dal comune.
Ad ulteriore sostegno dell’importanza del riconoscimento conferito, che costituisce il premio più prestigioso fra quelli che vengono assegnati dalla R.A.H.E., valga anche la considerazione che il personaggio destinatario del riconoscimento avrà pure l’onore di veder esposto il proprio ritratto nelle sedi della Real Asociacion. Chi come il sottoscritto ha avuto occasione di accedervi può testimoniare come la galleria dei ritratti sia piuttosto esclusiva, in quanto presenta personaggi numericamente limitati e tutti di primissimo livello e quasi sempre di caratura internazionale (come appunto deve essere oggettivamente considerato Pierfelice degli Uberti).
E’ inoltre doveroso sottolineare ancora una volta che sono solo cinque gli italiani che prima del nostro Presidente hanno avuto il privilegio di giovarsi del titolo di “Benemerito della R.A.H.E.” (fra l’altro in un momento storico in cui era effettivamente più semplice conseguirlo, per le considerazioni che ho esposto in precedenza). Fra di loro una sola donna, Liliana Guastini de Cadenas, prima moglie di Vicente de Cadenas y Vicent che dell’allora Asociacion de Hidalos a Fuero de España fu il deus ex machina. Gli altri quattro italiani riconosciuti come “Benemeriti R.A.H.E.” sono stati Carlo Mistruzzi di Frisinga, il più noto studioso di diritto nobiliare del nostro Paese; Giovanni Carbonelli di Letino, membro di una fra le più antiche e prestigiose famiglie aristocratiche napoletane; Luciano Moricca Caputo, marchese della Petrella, che fu il primo straniero ad essere ammesso fra gli hidalgos e, infine, Frà Riccardo Mazzaccara di Celenza e Carlantino, il quale, fra i tanti titoli e onori che poteva vantare, ha annoverato quelli di Guardia Nobile di S.S., cav. dell’Ordine Piano, Balì di gran cr. di giust. del S.M.O. di Malta ecc.
Credo di interpretare il pensiero di tutti i frequentatori del Forum affermando che per gli aderenti alle nostre organizzazioni, I.A.G.I. in primis, il riconoscimento attribuito a Pierfelice degli Uberti, al quale vanno le più sentite e sincere congratulazioni di tutti noi, è motivo di profondo orgoglio per il prestigio che indirettamente comporta di riflesso su tutti gli enti e organizzazioni ai quali abbiamo l’onore di partecipare.
m.h.
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Cronista di Livonia » mercoledì 13 giugno 2018, 16:57

Complimenti caro presidente! Complimenti vivissimi.
Con viva cordialità,

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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Tilius » martedì 19 giugno 2018, 8:22

Felicitazioni al presidente degli Uberti.
Ad maiora!
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Paolo Bizzozero » lunedì 3 giugno 2019, 21:52

Nel suo ultimo numero La Gacetilla de Hidalgos ha dedicato - giustamente - ampio spazio al conferimento; per gli interessati: https://www.hidalgosdeespana.es/wp-content/uploads/2018/07/Hidalgos-554-abril-mayo-junio-2018.pdf
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda decio mure » martedì 4 giugno 2019, 10:25

Congratulazioni, presidente!
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la stirpe non fa nobili le singulari persone, ma le singulari persone fanno nobile la stirpe. Dante, Convivio IV - XX, 5
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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda Morello » mercoledì 5 giugno 2019, 9:04

Felicitazioni vivissime per l'importante riconoscimento.

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Re: Pier Felice degli Uberti Benemerito della RAHE

Messaggioda pierfe » sabato 8 giugno 2019, 16:12

Ormai è passato un anno dalla concessione della suprema "onorificenza" degli Hidalgos, che per me è importantissima in quanto a questa splendida associazione ho dedicato moltissimi anni della mia vita, imparando a conoscere bene il loro spirito, che è lo stesso che ho portato in tutte le associazioni delle quali in qualche modo controllo l’operato. Si, sono orgoglioso di essere l'ultimo dei 45 Benemeriti creati in 65 anni di storia (specie dopo che viene destinata anche ai vivi) https://www.hidalgosdeespana.es/asociac ... nemeritos/ ; e uno dei rari italiani. Questa è la lista completa:
1) Carlo Mistruzzi di Frisinga, Principe di Petrastormina (autore del famoso Trattato di Diritto Nobiliare in 3 volumi, già segretario generale della Junta de Italia degli Hidalgos)
2) Frà Riccardo Mazzaccara di Celenza e Carlantino (Marchese) e vice presidente della Junta de Italia degli Hidalgos
3) Liliana Guastini Simoni de Cadenas (la prima moglie di Vicente de Cadenas y Vicent che ha supportato la nascita e la realizzazione di questa idea col suo personale sacrificio.
4) Giovanni Carbonelli, Barone di Letino (che fu presente all'atto di Cannes del 1900 e fondatore della Junta de Italia degli Hidalgos).
5) Luciano Moricca Caputo, Marchese della Petrella (così riconosciuto da SAR l'Infante Don Carlos, Duca di Calabria), una persona adamantina di una correttezza morale ed onestà unica e difficilmente imitabile che fu il primo italiano ad entrare nell'Asociacion de Hidalgos nel 1956 e della cui Junta de Italia fu il primo segretario della Junta de Italia.
6) Pier Felice degli Uberti Palermo, che è stato l'ultimo segretario generale della famosa Junta de Italia dell'Ascociaion de Hidalgos a fuero de España, così tanto odiata da certi amateur italiani della nobiltà che per le sue caratteristiche e per invidia che destava arrivarono persino a chiederne la "testa" in ambito CILANE, tanto che l'Asociacion de Hidalgos nel 2008 riformò gli statuti ed escluse per il futuro dall'Associazione i nobili stranieri (mantenendo ovviamente quelli che erano già entrati).
Pensate l’invidia che suscitavamo…: nel 1993 il Corpo della Nobiltà Italiana – CNI giunse persino, calpestando i nostri diritti (eravamo parte della CILANE) a proibirci la consegna a tutti i partecipanti alla CILANE di Milano del primo numero della nostra rivista Nobiltà!!!
Perché ci invidiavano tanto? In effetti la Junta de Italia aveva personalità giuridica, svolgeva un'alacre attività che dava fastidio ad altre associazioni similari perché noi consideravamo la nobiltà una dignità seria (durante la mia gestione e quella del Duca de Vargas Machuca, avevamo la possibilità di giudicare le prove nobiliari prive di riconoscimento pubblico o certificate da importante organizzazioni, ma noi ben conoscendo che questo mondo è pieno di tarocconi non volevamo responsabilità ed ammettevamo solo quelle famiglie riconosciute dal Libro d'oro della nobiltà italiana (Archivio Centrale dello Stato), quelle degli Elenchi Ufficiali (1921, 1933, 1934-36), quelle contenute nell'Elenco Storico della nobiltà italiana edito nel 1961 dal SMOM, membri con prove nobiliari del SMOM, e quando avevamo dubbi li accettavamo perché iscritti nel Corpo della Nobiltà Italia, attribuendo così ad altri eventuali responsabilità.
Ed aggiungo che, nonostante ci fosse un accordo fra l’Unione della Nobiltà d’Italia e gli Hidalgos in base al quale i membri dell’Unione della Nobiltà Italia (fondata nel 1986 con a quel tempo presidente Domenico Cavazzoni Pederzini) potevano entrare nell’Asociacion de Hidalgos per il semplice fatto di essere membri dell’Unione della Nobiltà Italiana, io non ho mai voluto applicare quell’accordo, pur essendo contemporaneamente Segretario Generale dell’Unione della Nobiltà d’Italia – UNI e Segretario Generale della Junta de Italia degli Hidalgos. Il mio modo di pensare all’interno dell’UNI sulle ammissioni era più aperto rispetto a quello degli Hidalgos: considerando che l’Italia era ed è una realtà dove la nobiltà non è riconosciuta, bisognava secondo me trovare delle soluzione che l’aprissero a nuova categorie di persone; e così l’UNI decise di accettare ad esempio anche i membri del Costantiniano se ammessi in categorie nobiliari. Ma i criteri di ammissione degli Hidalgos erano più tradizionali di quelli dell’UNI e così non ho mai voluto utilizzare questo accordo!
Oggi con il senno del poi sono felice che in questo modo abbiamo ereditato 52 anni di vita della Junta de Italia facendola confluire per fusione in Famiglie Storiche d’Italia (nata nel 2003 dalla trasformazione dell’Unione della Nobiltà Italiana fondata nel 1986). acquistando così una importante tradizione storica realmente legata alla realtà della nostra epoca (viviamo in un Paese dove la nobiltà non è più riconosciuta da 71 anni), e contemporaneamente aumentando la nostra libertà di gestione in un modo che non avevamo prima, con la bellezza di lavorare allo stesso livello assieme a quella che è oggi la Real Asociacion de Hidalgos dee España.
Concludo con una nota divertente, pensate che quando hanno visto il quadro che mi rappresenta certi miei “amici” hanno criticato il mio stemma che sembra sormontato dalla corona reale di Spagna, perché la loro ignoranza non gli permette di capire che è stato posto in quel modo perché la RAHE ha voluto che si vedesse oltre ai mandoppi che sono il simbolo dell’associazione che mi compete anche un'altra distinzione ottenuta durante il mio primo anno di associazione nel lontano 1983, ovvero le HOJAS de ROBLES, che sono sormontate proprio dalla corona reale di Spagna. Ora ditemi voi, cosa dovrei pensare di certa gente?
Grazie a tutti
Pier Felice degli Uberti
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