da Antonio Pompili » lunedì 3 settembre 2018, 21:47
Non è facile distinguere con sicurezza le immagini. Mi sembra, oltre a un ben visibile capo diminuito caricato di tre gigli affiancati, di intravedere un albero forse con un leone o due leoni (uno più corrotto) controrampanti?
Sono d'accordo con Romegas che potrebbe trattarsi di uno stemma prelatizio: come timbro dello scudo sembra esserci un cappello ecclesiastico.
Noto ai lati dello scudo due rami di palma. Il che mi farebbe pensare allo stemma di un abate o di un priore, dal momento che queste categorie monastiche fra il XVII e il XVIII secolo non di rado ornavano in tal modo i loro scudi.
A parte questo dettaglio, che può essere non molto significativo per l'identificazione del titolare, guardando alla composizione dello scudo, mi viene in mente lo stemma del Cardinale Berlingero Gessi che è contemporaneo della datazione proposta dell'opera. Ma i leoni controrampanti del suo stemma accompagnano un tronco noderoso (per di più nodrito da un monte di 6 cime all'italiana ) e non un albero con fronda, come quello che mi pare di intravedere… Inoltre i tre gigli nello stemma cardinalizio non sono posti a caricare liberamente un capo ma accompagnano un lambello (qui sembrerebbe assente, ma non ci giuro), a costituire il Capo d'Angiò che compare sullo stemma di Bologna e di non poche famiglie di quella Città, che al Gessi diede i natali.
In assenza di sicurezze sulla composizione interna dello scudo non sarei però in grado di proporre nulla di più.
Anche se non manca un collegamento interessante del Cardinale Gessi con Guido Reni (visto che il quadro ha una attribuzione vicina a quella dell'artista): le spoglie del Cardinale infatti riposano nella chiesa romana di S. Maria della Vittoria, nella cappella della Ss. Trinità, dove alla lapide si accompagna un ritratto, opera del concittadino Guido Reni.
Approfitto per darle un caloroso benvenuto nel forum, gentile Angelo.
QUI FACIT VERITATEM VENIT AD LUCEM (Gv 3,21a)
TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)