La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

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Re: La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

Messaggioda Egon von Kaltenbach » martedì 9 gennaio 2018, 23:21

Mi rendo conto come sia difficile intendersi, cerco pertanto di risponderle nel modo più sintetico possibile.
So benissimo quale sia l’origine del cavalierato ereditario ed io non ho, in alcun modo, fatto un discorso sulla medesima, ma ho semplicemente riportato un fatto, ovvero che la condizione di cavaliere aveva avuto anche quella particolare versione.
I fabbri nelle società premoderne, fatte salve alcune eccezioni, avevano, piuttosto che una preminenza, una condizione a latere. Di norma, non erano del luogo dove operavano e la loro speciale condizione era determinata dal fatto che il rapporto col metallo, per l’uomo comune, era considerato non scevro da pericoli anche per il solo contatto. Diverso il discorso per il guerriero e da qui il loro entente cordiale.
Le sue opinioni su Dumezil non sono le mie, ancorché, a differenza della di lui tripartizione, per la visione tradizionale, che io condivido, le divisioni funzionali di base siano quattro, dovendo considerare anche la classe di servizio ossia gli shudras.
Certamente che la divisione castale (varna, colore) è, come dice il nome, dovuta a ragioni razziali (da qui la genetica che conferma) sorte, al momento dell’occupazione da parte degli invasori indoeuropei, di un paese abitato da gente di pelle scura. In ogni caso, non si devono dimenticare le migliaia di jāti che, con la loro minuta, pervasiva presenza, molto determinano nella vita ordinaria del subcontinente.
Mi spiace ripeterle che io non ho mai detto che analogia indichi identità e pertanto sappia che sovrapposizione, nell'accezione da me usata nel paragone, significa solo e propriamente eguaglianza di rapporti. Questo avviene in base ad un principio di estensione mediante l’uso di somiglianze generiche che sempre si possono addurre tra situazioni diverse.
Comunque noto nel tono di questa sua ultima risposta che lei ama la polemica per la polemica e questo non solo non mi piace, ma non lo giudico degno di attenzione, pertanto o cambia passo o questo è il mio ultimo intervento
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Re: La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

Messaggioda Egon von Kaltenbach » martedì 9 gennaio 2018, 23:42

Cav.OSSML ha scritto:Per quanto concerne la Sardegna, Francesco Loddo Canepa ricorda che “nei tempi più antichi in Spagna il Sovrano armava Cavaliere il personaggio segnalatosi per qualche impresa di guerra, ma tale titolo non era ereditario, e così tale investitura cavalleresca, che apriva la strada a tutti gli onori, si trova ripetuta più volte in una stessa famiglia. Più tardi la concessione del “cingolo militare” corrispondente al Cavalierato ereditario diede diritto al titolo anche per la discendenza. Le concessioni di Cavalierato e Nobiltà sarda cominciano a riscontrarsi nei primi decenni del secolo XV. Si rileva che il semplice armamento di cavaliere non è prova di cavalierato e tanto meno di nobiltà se non è susseguito da speciali diplomi”.
Ancora secondo il Loddo Canepa “ il cavalierato ereditario introdotto in Sardegna con la dominazione aragonese nel 1323 era concesso dal Re con speciale diploma (privilegio militar, de cavallerate) emanato in forma solenne e munito delle segnature del Supremo Consiglio d’Aragona “.


Molto interessante. Io ho citato anche il Ducato di Modena, perché gode di quel titolo la famiglia Vallisnieri, originari della città, ma patrizi di Reggio E. Tra l'altro trovo strano che ai membri di sesso femminile, negli annuari, sia anteposto un "Cav.", mentre mi sembrerebbe più logica una declinazione in Dama, ma forse la cosa non è resa possibile dalla formulazione delle patenti originarie. In Sardegna, per le signore cosa accade ?
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Re: La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

Messaggioda Cav.OSSML » mercoledì 10 gennaio 2018, 0:47

Egon von Kaltenbach ha scritto:
Cav.OSSML ha scritto:Per quanto concerne la Sardegna, Francesco Loddo Canepa ricorda che “nei tempi più antichi in Spagna il Sovrano armava Cavaliere il personaggio segnalatosi per qualche impresa di guerra, ma tale titolo non era ereditario, e così tale investitura cavalleresca, che apriva la strada a tutti gli onori, si trova ripetuta più volte in una stessa famiglia. Più tardi la concessione del “cingolo militare” corrispondente al Cavalierato ereditario diede diritto al titolo anche per la discendenza. Le concessioni di Cavalierato e Nobiltà sarda cominciano a riscontrarsi nei primi decenni del secolo XV. Si rileva che il semplice armamento di cavaliere non è prova di cavalierato e tanto meno di nobiltà se non è susseguito da speciali diplomi”.
Ancora secondo il Loddo Canepa “ il cavalierato ereditario introdotto in Sardegna con la dominazione aragonese nel 1323 era concesso dal Re con speciale diploma (privilegio militar, de cavallerate) emanato in forma solenne e munito delle segnature del Supremo Consiglio d’Aragona “.


Molto interessante. Io ho citato anche il Ducato di Modena, perché gode di quel titolo la famiglia Vallisnieri, originari della città, ma patrizi di Reggio E. Tra l'altro trovo strano che ai membri di sesso femminile, negli annuari, sia anteposto un "Cav.", mentre mi sembrerebbe più logica una declinazione in Dama, ma forse la cosa non è resa possibile dalla formulazione delle patenti originarie. In Sardegna, per le signore cosa accade ?

Il Don come qualifica e non più come trattamento arrivò in Sardegna con i Castigliani.
Non spettava tale qualifica ai semplici cavalieri.
I semplici cavalieri potevano in Sardegna attribuirsi la qualifica di Don soltanto in quanto fossero pure nobili.
Non spetta(va) in altre parole il Don ai cavalieri ereditari non insigniti della nobiltà.
I membri di alcune (poche) famiglie sarde avevano/hanno diritto al cavalierato ereditario soltanto, non alla nobiltà, né alla qualifica di Don, che le è inerente.
Carlo V, allo scopo di introitare risorse finanziarie per le sue imprese di guerra, inventò il "Privilegio di Nobiltà" (detta poi Nobiltà Sarda) che rilasciava o come concessione primigenia o come riconoscimento a chi già era Generoso (altra cosa rispetto al Cavaliere ereditario - la Generosità era infatti un quid pluris rispetto al Cavalierato Ereditario) o Cavaliere Ereditario.
Tale privilegio, secondo il costume Castigliano, accompagnato dal titolo di Cavaliere, veniva qualificato dall'appellativo-titolo di Don e Donna.
Poiché tutti (o quasi) i Nobili Sardi riuscirono a dimostrare il possesso del doppio titolo di Cavaliere e Nobile (Sardo) - la generosità nel frattempo era caduta in disuso - tutti (o quasi) furono Don.
Così nacque questo particolare titolo che è specifico della Sardegna la cui qualifica di Don e Donna viene mantenuta dall'Ordinamento Nobiliare dello Stato Italiano alla lettera C dell'Art. 39.
Per quanto detto, in linea di principio e semplificando (in realtà la cosa è un po' più complessa), penso si possa affermare che in Sardegna al rilascio del diploma o privilegio reale, con il quale il concessionario veniva autorizzato a chiamarsi cavaliere, seguiva di regola il rilascio in pari data, o qualche giorno più tardi, all'investito del titolo anche il diploma di nobiltà che, come pure avviene oggi, dava in Sardegna diritto alla qualifica di Don.
Perciò la donna maritata poteva (e può tutt'oggi) portare maritali nomine i titoli di Nobile e Donna.
Le tradizioni sono le patenti di nobilità dei popoli.
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Re: La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

Messaggioda Egon von Kaltenbach » mercoledì 10 gennaio 2018, 16:59

Molto logico che alle signore ci si limiti al nobile e, nella fattispecie sarda, al trattamento di donna. Ciò che non mi spiego è la situazione modenese: trovo incongruo dare del cavaliere anche alla componente femminile.
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Re: La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

Messaggioda Cav.OSSML » mercoledì 10 gennaio 2018, 17:05

Per discendenza mi intendo purtroppo solamente di cose sarde.
Pensavo che nel modenese l’appellativo spettante alle gentili Signore forse quello di “compagna” :D
Le tradizioni sono le patenti di nobilità dei popoli.
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Re: La cavalleria è un fenomeno culturale solo europeo?

Messaggioda Egon von Kaltenbach » mercoledì 10 gennaio 2018, 17:59

Cav.OSSML ha scritto:Per discendenza mi intendo purtroppo solamente di cose sarde.
Pensavo che nel modenese l’appellativo spettante alle gentili Signore forse quello di “compagna” :D


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