da Antonio Pompili » domenica 24 dicembre 2017, 0:00
Talora 'approccio professionale' e spirito di 'amatore' (nel senso più latino e nobile del termine amator, e non di dilettante senza titoli o riconoscimenti) coincidono, e senza pretese di esclusività...
Ad ogni modo l'araldica vive anche - moltissimo - di imitazione, fin dai suoi primordi. Come è noto anche ai meno dotti in questa scienza.
Del resto figure ricorrenti e somiglianza di composizione si riscontrano anche nell'araldica civica al di fuori degli italici confini. In area germanica, ad esempio, non ne parliamo!
L'importante è - a mio modesto avviso - che uno stemma si distingua per correttezza di impostazione, per purezza di stile, e per una giusta dose di originalità. Originalità garantita nel caso dello stemma in questione dal rovere il quale, non diffusissimo nelle armi civiche (che preferiscono altri alberi, a partire da quelli di non specificata natura) è presente peraltro nello stemma della Provincia di Pesaro-Urbino: come un legame araldico col territorio, pur con le dovute differenziazioni e peculiarità della nuova arma civica.
QUI FACIT VERITATEM VENIT AD LUCEM (Gv 3,21a)
TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)