Moderatori: Mario Volpe, nicolad72, Tilius
Cristiano Ciani ha scritto:Finchè rimane una cosa interna e non spendibile all'esterno non ci sono soverchi problemi. Peraltro, conoscendo abbastanza bene il mondo confraternale e di devozione popolare (a proposito, segnalo l'ottima rivista Tradere edita dalla Confederazione Nazionale delle Confraternite delle Diocesi d'Italia), non è infrequente imbattersi in distinzioni INTERNE di derivazione cavalleresca.
Torre ha scritto:Scusate se riprendo questa lunga discussione, ma parlando di quest'Ordine, nessuno ha citato il Real Ordem de São Miguel da Ala, retto da Nuno da Câmara Pereira, che mi dicono non essere una confraternita, ma un vero ordine cavalleresco portoghese...
pfdu scrive:
Caro utente del forum grazie infinite per darmi questa bellissima opportunità d’intervento, dovuta anche al fatto che sebbene lei frequenti il forum, non fa parte delle nostre organizzazioni, e quindi si perde (lo dico non solo a lei ma a quelli che si fermano a quanto c’è scritto sul forum) la lettura integrale delle nostre riviste Nobiltà e Il Mondo del Cavaliere che riportano tante utili notizie per chi veramente si interessa delle nostre materia e tratteggiano con serietà la realtà esistente nel nostro settore e certamente non usando il termine “si dice…”
Lei frequenta il forum I NOSTRI AVI e quindi sa bene che per la materia cavalleresca e premiale per noi vale solo il pensiero dell’International Commission for Orders of Chivalry – ICOC composto da scienziati di queste materie a livello mondiale. Come avrà visto il Registro è limitato solo ad un certo numero di ordini cavallereschi e sistemi premiali, per noi quindi vale il detto “se non ci sei, non lo sei “
Girando in rete, ho trovato che "dal 1981 Nuno Pereira da Câmara rifondò l'Ordine di San Michel dell'Ala sotto l'attuale ordinamento giuridico e costituzionale.
pfdu scrive:
Veramente fu Dom Duarte che trasformò nel 1981 l’Ordine di San Michele dell’Ala (o meglio sistema premiale), un ordine che non veniva più concesso da oltre un secolo (infatti parrebbe che venne ricostituito da Dom Miguel I in Roma). In ogni modo Dom Duarte con alcune persone che divennero membri di questa organizzazione trasformo questo ordine in un “ordine trasformato in associazione”, ne parlo nel mio libro sugli ordini cavallereschi nel 1995.
Dom Duarte per vari motivi si separò da questo gruppo, la storia la conosce bene ed è vero tutto quanto scrive:
Nel 2007, Duarte Pio è ricorso al Ministero dell'Economia e dell'Innovazione e successivamente è stato contestato da Nuno Pereira della Camera, esponente del Partito Popolare Monacrhico. Dopo aver visto respinto la sua domanda di titolo di Don, Nuno Pereira ha accusato il presunto capo della Casa Reale di furto del brevetto San Michele Ordine di Ala, che ha portato a una lunga battaglia legale.
Nel 2009 il Tribunale Civile di Lisbona ha dato ragione all'ex leader del PPM e costretto Duarte Pio di abbandonare il nome dell'Ordine.
L'affermazione fatta da Nuno Pereira è che dopo il 1981 solo lui possiede i diritti di utilizzo all'Ordine, in modo simile al trattamento riservato ad un marchio. Tuttavia l'Ordine era un vecchio ordine dinastico portoghese ed il suo utilizzo e la gestione erano apparentemente riservati all'erede al trono, secondo Duarte Pio.
Nel giugno del 2011 il processo torna a far notizia, quando diversi giornali hanno riferito che Duarte Pio è stato oggetto di una sentenza che lo ha costretto a pagare i danni. Tuttavia, la notizia è stata prontamente smentita da Duarte Pio, in una dichiarazione. Un dato di fatto è però che la Corte di Lisbona ha condannato Duarte Pio a pagare un risarcimento all'Ordine di San Michele dell'Ala per sviamento dei simboli dell'organizzazione.
Dopo, nel febbraio 2014, la Corte di Lisbona Commercio ha condannato Duarte Pio a corrispondere all'Ordine San Michele di Ala (OSMA) il risarcimento dei danni materiali a causa di un uso improprio degli stessi o simili simboli, e l'appello nel 2015 ha confermato quanto deciso dal tribunale in prima istanza.
Il 5 ottobre 2015, la Corte Suprema ha condannato in via definitiva Duarte Pio, vietandogli di utilizzare il nome e insegne dell'Ordine di San Michele del Ala e costringendolo a compensare i proprietari legali dei diritti".
pfdu scrive:
Però parrebbe che lei non è aggiornato sulla faccenda perché alla fine di tutto questa assurda vicenda non racconta l’ultima tappa della questione giuridica, che, dopo alterne vicende, si è conclusa proprio a favore di Duarte Pio il 7 dicembre 2015 come può leggere qui: http://www.vidas.pt/a_ferver/detalhe/duarte_pio_absolvido_pelo_tribunal.html
Ora cerchiamo di essere seri, si è trattata di una vicenda giudiziaria basata sulla “marca” ovvero su una registrazione a fini commerciali di un emblema, come se io che sono di Casale Monferrato registrassi il logo dei miei amici Portinaro-Molghea riferito ai famosi Krumiri Rossi… E poi pretendessi di dire che questo marchio ormai mondiale fosse solo mio. Non è forse la stessa storia?
Nella persona di Dom Duarte cadono 2 successioni dinastiche: la prima, quella della monarchia costituzionale per essere il parente più prossimo dell’ultimo re di Portogallo (in accordo alla Costituzione Monarchica Portoghese) e perché nel 1912 e nel 1922 il nonno di Duarte, Michele di Braganza, si riconciliò con Manuele II, re del Portogallo (Atto di Dover).
La seconda, perché è inoltre è l’erede della monarchia tradizionalista di Portogallo per la discendenza di Michele I (una successione simile a quella che in Spagna è la successione carlista).
Non vale la pena che qui parli di chi si può considerare “fons honorum” per determinare la legittimità di un ordine cavalleresco, posso rispondere però come mi ha detto SAR Dom Duarte quando gli ho chiesto perché non adiva ad azioni giudiziarie contro chi metteva in discussione la sua identificazione personale.
La risposta è stata disarmante:
1) tutte le Case Reali del Mondo mi riconoscono come Capo della Real Casa Portoghese (sia quelle sul trono che i discendenti delle dinastie già sovrane).
2) il Sovrano Militare Ordine di Malta mi riceve come Duca di Braganza e alle funzioni partecipano i miei ordini dinastici.
http://ordemsoberanamilitardemalta.blogspot.it/2015/
http://ordemsoberanamilitardemalta.blogspot.it/2015/
3) sono figlioccio di battesimo di Pio XII e sono trattato come Duca di Braganza e Capo della Real Casa dalla Santa Sede.
4) L’ANHP (Associazione della Nobiltà Storica del Portogallo) CILANE – mi riconosce come Capo della Dinastia e accetta i miei provvedimenti di carattere nobiliare
5) La televisione portoghese mi invita ai dibattiti di carattere monarchico e mi intervista come Capo della Real Casa di Portogallo
6) La Repubblica Portoghese mi invita e riconosce alle cerimonie ufficiali dello Stato
Io aggiungo: si può dire lo stesso per gli altri “pretendenti”???
Fra i giornali che scrivono di lui:
http://www.elmundo.es/loc/2017/04/19/58f78fbb268e3e24398b45e4.html
http://www.monarquiaconfidencial.com/otras_casas_reales/pretendiente-Portugal-Espana-favorece-monarquia_0_2747125268.html
Certo ci sono degli auto-nominati pretendenti che concedono onori di grado maggiore che quelli concessi dai veri Capi di Casa già Sovrana, ma noi parliamo di onori dinastici e il livello dei recipienti si basa sull’importanza storica e sulla nobiltà di chi lo riceve e non certo su una massa che non ha vincoli storici con l’antica Casa Sovrana del Portogallo.
Dovrebbe leggersi: Il fenomeno delle nuove rivendicazioni dinastiche ai passati troni europei – E La Successione nella Real Casa di Portogallo di Augusto Ferreira do Amaral (Il Mondo del Cavaliere – n. 67 Luglio – Settembre 2017)
Pare quindi che attualmente l'Ordine sia vivo e vegeto e non abbia nulla a che fare con la confraternita con sede a Casale Monferrato, e cioè la Real Irmandade de Sao Miguel da Ala.
pfdu scrive:
A Casale Monferrato non ha sede la Real Irmandade de Sao Miguel da Ala, ci furono oltre 7 anni fa delle cerimonie religiose della Veneranda e Nobile Arciconfraternita dei Santi Apostoli e della Real irmandade de Sao Miguel da Ala. Oggi la Real Irmande de Sao Miguel da Ala è incardinata in varie diocesi portoghesi compreso il Patriarcato di Lisbona ed in alcune nazioni dove fa una valida beneficenza.
I diplomi vengono firmati dal Gran Maestro SAR Dom Pedro, Principe Real, Duca di Loulé e Capo della Real Casa del Portogallo, mentre il cancelliere è l'On. Mr. Dom Nuno da Camara Pereira Cabral, Marchese di Castelo Rodrigo (vedi: http://www.casarealdeportugal.com/gobierno-de-la-orden/). Quest'ultimo nel 2008, nel suo libro dal titolo: "L'usurpatore - Il potere senza pudore", ha sostenuto che il vero erede di corona portoghese sarebbe stato il suo cugino Pedro José Folque di Mendoça Rolim de Moura...
Io non me ne intendo molto, ma parlando con amici assai più ferrati di me, pare che Don Pedro (e solo lui) possa concedere il titolo di cavaliere "iure sanguinis" di quest'Ordine e che questo sia a tutti gli effetti titolo di nobiltà personale.
Alla fine mi chiedo: chi avrà ragione?
E' veramente una situazione molto ingarbugliata e, girando in rete per cercare di chiarirmi le idee, forse me le sono confuse ancor di più...
La Prammatica Sanzione del 23 marzo 1776, relativa ai matrimoni in Spagna, conteneva disposizioni particolari concernenti la Famiglia Reale e i Grandi di Spagna: questi ultimi erano obbligati a richiedere l'assenso reale al matrimonio, pena la perdita dei beni e degli onori spettanti alla loro discendenza (art. XI). Tuttavia, in caso di matrimonio diseguale, neppure il regio assenso poteva impedire la perdita di titoli, onori, stemma e nome di famiglia (art. XII).
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