La famiglia De Rosa di Afragola a cui alludete suppongo sia quella che si lega a questo colossale palazzo (il più grande palazzo preunitario di Napoli, escluso l'Albergo dei Poveri e le due regge) costruito da Pietro Valente e affacciante su via Toledo
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_D ... ni_storici.
L'artefice delle fortune della famiglia fu senz'altro l'Andrea De Rosa nato nel 1757 ; e nell'articolo che allego si spiega come riuscì a trasformarsi da povero a ricco
http://www.iststudiatell.org/p_ext/arti ... golese.pdf.
Nel primo commento si accenna a un suo figlio Luigi che si sposa con una baronessa Patini; tuttavia è un altro figlio Francesco, sposatosi con Francesca Maria Caracciolo, unica figlia superstite dell'ultimo dei duchi di Martina, Gerardo, a commissionare il palazzo.
Figlio di Francesco è il secondo Andrea che acquista maritali nomine il titolo di duca di Carosino (l'impalmata fu Clotilde Marulli) e che in questo documento è attestato ancora come proprietario del palazzo.
http://www.adamoli.org/progetto-ocr/pro ... GE0175.HTMInfine figlio del secondo Andrea (quasi certamente unico figlio maschio della coppia De Rosa-Marulli) è il secondo Francesco che si sposa con Laura De Giovanni Greuther (figlia della duchessa di Santa Severina Maria Alessandra Greuther e del nobile Giovanni De Giovanni). La coppia non ha figlia e quindi la famiglia De Rosa si estingue con la morte del secondo Francesco nel 1927.
Il famoso libro di Gino Doria sui palazzi di Napoli dedica una pagina al palazzo e cita le varie famiglie nobili che si legarono ai De Rosa: non solo i Caracciolo di Martina, i Marulli, i Patini e i Piscicelli; ma anche gli Anguissola (famiglia non napoletana, ma suppongo lombarda).
Tra i due figli del primo Andrea (l'afragolese "cafone" che si arricchisce a suon di mazzette fino a comprarsi il titolo di barone) il primogenito penso sia Francesco e non Luigi, e me lo fa pensare il fatto che sia il primo a commissionare il palazzo.
Detto questo mi piacerebbe avere dati genealogici e cronologici precisi su questa famiglia, emblematica di come:
1) già nella prima metà dell'Ottocento la nobiltà napoletana meno intransigente e più prossima alla decadenza non rifiutasse quegli sposalizi con esponenti di famiglie "nuove" che servissero a rinsaldare patrimoni vacillanti.
2) purtroppo a Napoli la corruzione, le mazzette e la speculazione sui suoli siano problemi non del dopoguerra, ma dalle origini molto più antiche.
Infine, chissà a cosa si deve quest'alternanza Andrea-Francesco-Andrea-Francesco (guardando anche ai discendenti del secondogenito Luigi).