da Carvilius » sabato 7 ottobre 2017, 19:22
Lodevole l'iniziativa, specie considerato che la sezione del Museo di Stato dedicata alle onorificenze nazionali, almeno sino ad un paio di anni fa, era alquanto deludente (due vetrinette mal assortite, ad essere generosi).
La circostanza che vede direttamente coinvolta, come organizzatore della mostra, la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, dovrebbe essere sinonimo di qualità. Peccato solo per la durata alquanto limitata dell'allestimento. Se, come ho motivo di ritenere, si dovesse effettivamente trattare di una mostra di interesse per gli estimatori del settore (con esposti, oltre alle insegne, anche i diplomi e altro materiale storico legato alle onorificenze del Titano), sarebbe auspicabile farla diventare permanente, magari proprio nel vicinissimo Museo di Stato o meglio ancora presso la Segreteria di Stato agli Esteri in Palazzo Begni.
Nell'impossibilità di raggiungere San Marino in questo breve frangente, spero davvero che sia disponibile un catalogo dell'evento.
Quanto all'OT filatelico, invece, il discorso è davvero molto complesso.
La costante e significativa diminuzione del numero dei collezionisti è, a giudizio di quanti operano nel settore con la dovuta serietà ed imparzialità, un processo tanto fisiologico quanto irreversibile. E' semplicemente il naturale mutamento degli interessi delle nuove generazioni. Per i ragazzini di cinquat'anni fa il francobollo era un mezzo per scoprire terre lontane ed ampliare i loro orizzonti culturali. Senza contare che nelle case, in ogni casa, era comune ricevere decine di invii postali la settimana, tra lettere, cartoline, fatture commerciali, pieghi di libri, ecc., tutti diligentemente affrancati con francobolli. Al giorno d'oggi, invece, le nuove generazioni sono circondate da stimoli culturali di ogni genere, che rendono il messaggio trasmesso dal francobollo non solo carente di informazioni, ma soprattutto inesorabilmente "lento" se paragonato all'immediatezza di internet, accessibile ormai ovunque persino dal telefonino. Internet che peraltro, rendendo istantanea la comunicazione, ha ristretto l'utilizzo del tradizionale canale postale ai pochissimi casi in cui è strettamente necessario veicolare fisicamente un messaggio.Da qui la conseguente diminuzione dei volumi di corrispondenza, peraltro affrancata quasi sempre con mezzi alternativi al francobollo.
In quest'ottica, la filatelia, da hobby di massa, non può che trasformarsi in hobby di élite, una élite di selezionati e competenti appassionati di filatelia classica e storia postale, ossia di oggetti in un certo qual modo ascrivibili ad una sfera antiquariale che davvero poco spazio lascia alle nuove emissioni.
C'è da aggiungere che le nuove emissioni di San Marino non riescono, purtroppo, a suscitare interesse neppure nei pochi filatelisti che ancora sono interessati al settore delle cosiddette "novità". Ciò è dovuto principalmente alla selezione dei temi ed a qualche défaillance nei criteri distributivi.
Un tempo (certamente sino agli inizi degli anni Duemila, con una breve parentesi anche nell'ultimo periodo e sino ad un paio di anni or sono) le emissioni di San Marino erano realmente sammarinesi, dedicate a specifici aspetti della storia, della cultura, della tradizione, dell'arte locale. Dopodichè il cambiamento di rotta, con la maggiorparte delle emissioni del programma annuale dedicate a temi, per usare un eufemismo, di più ampio respiro. Basti pensare che negli ultimi anni sono stati dedicati francobolli a temi quali la giornata mondiale del bacio, l'amore tecnologico (sic!), David Bowie o ancora la giornata mondiale dei servizi igienici...
Tutto ciò, unito all'iniziativa di mantenere troppo basse alcune tirature, lasciando a bocca asciutta non pochi dei già pochi appassionati (l'ultimo episodio si è verificato proprio nelle ultime settimane), sta procurando a San Marino una apparentemente inarrestabile emorragia di collezionisti.