Riporto la storia di un cavaliere che lasciò l'ordine di Malta per farsi gesuita e morì santamente curando i malati di peste, in questo giorno in cui molti oppongono gesuiti e melitensi mi sembra sia un esempio di unità della chiesa.....
dal:
Menologio di pie memorie d’alcuni religiosi della compagnia di Gesù
dal 1538 al 17** IV volume, di Giuseppe Antonio Patrignani
II. OTTOBRE 1656. DEL P. GlO: PASQUALINI.
Nella Città di Bari di nobilissimo sangue nacque il Padre Gio: (Tommaso) Pasqualini. Era egli Giovane, e Cavaliere di Malta, quando da quella nobile Religiosa Milizia passò a militare nella Compagnia di Gesù. Ma poco fu tenace nel suo santo proponimento. lmperocchè sotto speciosi coloriti pretesti di maggior* bene, tra ch'era Nobile, e ricco, si lasciò raggirar dal Demonio a uscir della Compagnia. Otto anni dopo questa uscita passò nel secolo, ma sempre con qualche rammarico al cuore: d’ avere abbandonata la povera Croce di Cristo: finalmente pentitosi assai della sua incostanza si portò a Roma, e gittatosi a piedi del Padre General Víttelleschi supplícò a sua Paternità di riammetterlo nella Compagnia, e vi su riammesso: e vi riuscì poi un esemplare a tutti di sincera umiltà, e di Carità Apostolica, sino a meritare la Professione solenne di quattro voti.
Amò sempre nella Compagnia il più basso luogo e i ministerj più umili tra la gente più rozza, e vile. Sei anni insegnò Grammatica in una infima scuola . Dodici anni nella Casa Professa di Napoli fece a Ragazzi, e alla plebe la Dottrina Cristiana, abbassandosi non solo ad impiegarsi negli Offizj servili de’ nostri Fratelli Coadjutori, ma di più, per effetto d’umiltà, e di fatica passava all’ Orto domestico a vangare, e zappare, e dall’orto bene spesso chiamato in Chiesa ad udir le Confessioni, passava dalla zappa al confessionale. - Poindi passò operario a Bari, e per quindici interi anni coltivò quella Città con frutto infinito: ivi a consolar Carcerati; ivi a servire infermi e ivi a prosciogliere peccatori; ivi ad istruire la plebe; ivi a santificare colle Missioni anco le vicine Campagne.
In tutti gli anni quindici detti, suo costume fu, mentre. udiva col suono del Campanello la notte chiamarsi alcuno de’ Padri agl’infermi, di offerirsi al Superiore per far quella carità . Ma questa sua carità allora seppe farla sua mostra, quando entrata in Bari nell'anno 1656. la peste, ottenuta licenza di esporre la vita sua, ogni sera in abito penitente usciva come un Giona a predicare la penitenza a quella Città. Andava similmente a piedi scalzi per 'le contrade di quella cercando appestati per dar loro salute Spirituale, e corporale ancora se poteva. E perchè scordato affatto di sè medesimo, non s’aveva riguardo alcuno, cadde vittima di carità e morto in età di 68. anni . Ma non ci è noto il mese della sua santa morte.
(Giovan Tommaso Pasqualino detto anche Padre Tomasino s.j., nato a Bari nel novembre 1588, morto di 68 anni nel 1656,)