Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Per discutere sugli ordini cavallereschi e le onorificenze/ Discussions on orders of chivalry and honours

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Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » martedì 31 gennaio 2017, 10:22

Da qualche tempo vorrei intervenire sulla pagina Wikipedia che riguarda l'Ordine di Malta.
In questa infatti, c'è qualcuno che si ostina a scrivere che l'attuale SMOM è una rifondazione del 1803.
Lo scopo di chi tiene in ostaggio queste pagine di Wikipedia è quello di poter dire che oggi esistono diversi eredi degli antichi Ospitalieri e porli tutti sullo stesso piano.
Queste le pagine in questione https://it.wikipedia.org/wiki/Cavalieri_Ospitalieri e https://it.wikipedia.org/wiki/Sovrano_m ... e_di_Malta che l'utente, non a caso, ha distinti in due diverse voci.

A prescindere da quanto scritto in Wikipiedia, di cui non ho tempo per interessarmi, vorrei sentire varie tesi su questo argomento di questa presunta rifondazione.

Cerco brevemente di fare un riassunto delle due opposte tesi.

Argomenti a favore della continuità:
1) L'Ordine ebbe suoi regolari ambasciatori nel congressi di Amiens (1802), Parigi (1814) e Vienna (1814-15). Dunque riconoscimento politico (tranne Inghilterra ofcourse)
2) Il Papa ha sempre riconosciuto la continuità a livello religioso.

Argomenti a favore della rifondazione:
1) I cavalieri che si riunirono a Messina nel 1803 erano una minoranza rispetto a quelli che erano a Malta fino al 1798. Dei 22 priorati ne rimasero solo 11 e poi solo 6.
2) I cavalieri ebbero una mutazione antropologica: da guerrieri sul mare e amministratori di uno stato ritornarono alle origini del carisma legato all'assistenza ai bisognosi
3) Anche a livello religioso cambiarono molte cose nel periodo post maltese come la vita in comune e il noviziato.

Insomma se è innegabile la continuità (sicuramente dal punto di vista religioso-canonico, in minor parte quello politico) è altrettanto innegabile la discontinuità (storica).
E' anche vero però che fratture in quel periodo ci sono state ovunque. Pensiamo alla Francia: anche in questo senso possiamo sostenere che la Francia è stata rifondata nel 1789?
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Romegas » martedì 31 gennaio 2017, 10:55

Prima di tutto bisogna leggere i due libri del Sire e quello del Toumanoff, e li si spiega tutto molto bene. Queste fonti hanno attinto agli archivi russi rimasti "off limits" durante l'era sovietica, e solo questi basterebbero a sbugiardare la tesi della rifondazione, ma questi documenti non fanno comodo ai sostenitori degli ordini farlocchi. Pochi anni fa una studiosa italiana scrisse un bel libro su questo, presentato a Villa Malta, che ho inserito nella nostra bibliografia, dal titolo mi sembra "L'Ordine di Malta e la Russia".
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Tilius » martedì 31 gennaio 2017, 11:20

Anche l'OESSG ha avuto una continuità teorica (durata qualche secolo), ma con una istituzione che era sostanzialmente allo sbando, e quindi una rifondazione (che nessuno nega essere tale, stante appunto la plurisecolare semi-quiescenza) nella prima metà dell'Ottocento.

Per lo SMOM la faccenda é più complessa, stante la grande brevità del momento di sbando a cavallo del XVIII e XIX secolo.
Può una fase di crisi così breve essere tale da determinare una rifondazione?
Sono in molti a vedere proprio nella "fase russa" dell'Ordine un momento di confusione e "rottura" ben più netto e grave che non la pur tragica rinuncia alle isole maltesi. Questi due fatti, succedutisi uno dopo l'altro, portano alcuni studiosi a parlare di rifondazione.

Il termine può non piacere, può anche essere improrio stricto sensu, ma é innegabile che ci si dovette rimettere sulla giusta carreggiata, se mi passate l'espressione.

Chiamala rifondazione, chiamala riforma, chiamala riorganizzazione, la sostanza quella é.
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Romegas » martedì 31 gennaio 2017, 11:43

Le parole in italiano hanno un senso duverso per ognuna. Rufondazione è una cosa riforma o rioganizzazione un ' altra.
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda nicolad72 » martedì 31 gennaio 2017, 14:39

Quale sarebbe il fondamento giuridico di questa solennissima boiata?
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » martedì 31 gennaio 2017, 15:18

Romegas ha scritto:Prima di tutto bisogna leggere i due libri del Sire e quello del Toumanoff, e li si spiega tutto molto bene. Queste fonti hanno attinto agli archivi russi rimasti "off limits" durante l'era sovietica, e solo questi basterebbero a sbugiardare la tesi della rifondazione, ma questi documenti non fanno comodo ai sostenitori degli ordini farlocchi. Pochi anni fa una studiosa italiana scrisse un bel libro su questo, presentato a Villa Malta, che ho inserito nella nostra bibliografia, dal titolo mi sembra "L'Ordine di Malta e la Russia".


Grazie. Ci fai un riassunto ?
Ho visto su Amazon che il libro di Sire costa 90 euro.Vale la pena comprarlo?
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda nicolad72 » martedì 31 gennaio 2017, 15:20

Tanto per ribadire... forse è sfuggita

nicolad72 ha scritto:Quale sarebbe il fondamento giuridico di questa solennissima boiata?
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda pierfe » martedì 31 gennaio 2017, 16:49

In questa stanza sono intervenuto e mi astengo perchè non è il luogo per parlare scientificamente di questo "scottante" per voi argomento.
Alcune mie giustificazioni sono sull'altro post COMMISSIONE VATICANA E SMOM nel mio ultimo e definitivo intervento.
Buon lavoro se ci credete
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PS oggi è San Giovanni Bosco ai cui figli debbo la mia prima educazione culturale, per me è una grande festa non voglio rovinarmela per nulla.
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda T.G.Cravarezza » martedì 31 gennaio 2017, 16:52

Grazie Alessio per l'interessante discussione aperta. Non bisogna avere timore di discutere in trasparenza anche dei periodi bui o meno conosciuti perché nascondere o cercare di dimenticare non è mai utile. Tutti noi siamo uomini e pertanto peccatori, come lo sono stati alcuni nostri avi, alcuni cavalieri e Gran Maestri SMOM, sacerdoti, vescovi, cardinali e persino Papi.
L'importante è essere onesti e ricercare la Verità, anche laddove la pagina storica non sia di quelle più esemplari, anzi forse è utile per trarne esperienza e giovamento per il presente e futuro.

Arrivando alla questione, devo essere sincero, la mia preparazione sul periodo non è completa e quindi mi riservo di approfondirla.
Forse concordo con Tilius e anche con il nostro Presidente, seppur il termine "rifondazione" non mi soddisfa del tutto. Infatti il termine mi dà la sensazione di una cesura totale e completa con il passato e una quindi ricostituzione nuova e in qualche modo diversa dall'origine.
Come ho sempre sostenuto le fondamenta dell'Ordine, almeno per il mio punto di vista, sono il suo essere religioso e ospedaliero. Questo era nel 1113 e questo lo è sempre stato in tutta la sua storia, compreso oggi. Le altre caratteristiche (l'essere cavalleresco, militare, sovrano, nobiliare) le considero "accessorie" e necessarie in base al contesto storico e sociale. Se quindi l'Ordine ha necessità di difendersi dai nemici, ecco che in quel contesto la caratteristica militare si rende necessaria, ma se in un determinato momento storico non vi è più necessità della difesa armata, ecco che tale caratteristica può venire meno senza per questo intaccare le fondamenta dell'Ordine che, ripeto, sono essenzialmente il suo essere religioso e ospedaliero.

Dopo la perdita di Malta l'Ordine ebbe un periodo buio, di disordine interno ed è innegabile come esso si "perse", perché i cavalieri si mossero in varie direzioni e lo stesso "Capo" di questo "Corpo" venne meno con momenti di confusione, con l'accettazione di un Gran Maestro ortodosso, aspetto che non è possibile da accettare per un ordine religioso cattolico e che ne mina le fondamenta stesse. Quindi una sorta di "rottura" in quel periodo ci fu.

Dall'altro lato, però, è anche vero che il periodo durò relativamente poco con la nomina del Gran Maestro Tommasi, nomina per altro di pochi cavalieri essendo ancora l'Ordine vagabondo per l'Europa con la maggioranza dei suoi membri e ci fu un lungo periodo di Luogotenenti prima della ristabilizzazione dell'Ordine e dei suoi membri in un Corpo nuovamente unitario. Bisogna però riconoscere che essenzialmente, nonostante il periodo buio e confuso, i membri del pre e del post Malta furono i medesimi, l'Ordine, nonostante alcuni anni di confusione, cercò subito di ricompattarsi e nonostante ci vollero sicuramente alcuni decenni con un periodo di soli Luogotenenti, riuscì a rimettersi in piedi.
Essenzialmente quindi, nonostante il periodo di confusione, le sue due fondamenta, l'essere religioso e ospedaliero, furono mantenute identiche a quelle del 1113. Ovviamente perse il territorio, trasformò la sua caratteristica militare ormai solo più formale e non pratica come prima della caduta di Malta, però, ripeto, lo spirito e le fondamenta originare sono da considerarsi le medesime tra il pre e il post Malta.

E' comunque innegabile che un "buco" senza testa (o almeno con una testa non giusta) ci fu. Quindi, più che usare il termine "rifondazione" che sembra intendere un buco di anni maggiore e anche una perdita di collegamento con il passato, io userei il termine "riorganizzazione" che inevitabilmente si verificò sia a livello di vertice sia anche a livello strutturale visto che l'Ordine cambiò parte del suo modo di vivere, ma, aspetto importantissimo, le sue fondamenta cioè l'essere religioso e ospedaliero, rimasero le medesime del 1113.

Stesso discorso lo possiamo fare per il Baliaggio del Brandeburgo, uno dei 4 ordini protestanti. Mentre il Venerabile Ordine di San Giovanni inglese è un nuovo ordine del XIX secolo, pur con i dovuti collegamenti storici e di "spirito" con gli antichi ospitalieri proprio perché ci fu una cesura netta a causa di Enrico VIII (qui si potrebbe quasi usare il termine "rifondazione", perché è una nuova fondazione degli ospitalieri in terra inglese, seppur ovviamente protestanti e con altra struttura), per il Baliaggio del Brandeburgo invece non vi fu una cesura, ma "semplicemente" cambio di confessione religiosa, mantenendo comunque, all'interno della nuova strada intrapresa, quel legame storico e spirituale con le sue origini.
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda nicolad72 » martedì 31 gennaio 2017, 17:36

Tre. ...


nicolad72 ha scritto:Tanto per ribadire... forse è sfuggita

nicolad72 ha scritto:Quale sarebbe il fondamento giuridico di questa solennissima boiata?
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda T.G.Cravarezza » martedì 31 gennaio 2017, 17:52

Penso che chi sostiene la "rifondazione" si basi sul fatto che ci fu un momento, lungo o breve poco impronta da quel punto di vista, in cui l'Ordine de facto cessò di esistere avendo riconosciuto un gran maestro ortodosso come lo zar Paolo I, per di più riconosciuto solo da una parte di cavalieri, mentre altri andarono per altri lidi.
Quindi considerano tale momento come una netta rottura e la ristabilizzazione dell'Ordine con la ripresa della normalità e dei normali gran maestri cattolici riconosciuti dal Papa come una "ri-fondazione".
Attenzione, non tutti coloro che sostengono tale tesi conferiscono al termine "rifondazione" un qualcosa di negativo, ma semplicemente una presa d'atto che per un periodo l'Ordine sostanzialmente non ci fu.
Io, come ho scritto, pur concordando che per un periodo ci fu un vuoto e una totale confusione, non concordo appieno con il termine "rifondazione" a cui conferiscono un valore di eccessiva cesura con il passato, mentre ritengo semplicemente che ci fu un periodo di vuoto e confusione e l'Ordine necessitò di una "riorganizzazione", ma che mantenne inalterate le sue fondamenta e che sostanzialmente tra prima e dopo non vi fu reale spaccatura, nonostante la struttura esteriore cambiò (mancava il territorio, si perse l'attività militare, ma la religiosità e l'assistenza ai sofferenti rimasero le medesime del 1113).
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » martedì 31 gennaio 2017, 18:26

Cerchiamo di portare la discussione su base scientifica.
Il termine "rifondazione" non andrebbe comunque bene.
Eventualmente, per chi sostenesse la discontinuità tra il periodo maltese e il periodo successivo, il termine giusto potrebbe essere "novazione"
Ho ripreso un vecchio post di Nicola quando ancora non era nella "fase ermetica"

da nicolad72 » 23 maggio 2011, 15:12

Per me la verifica se le modifiche agli statuti siano state tali da comportane una novazione o meno in un determinato ordine, è operazione che va fatta caso per caso statuti alla mano.
Diciamo che per avere novazione occorrono:
1) animus novandi, ossia la volontà nel modificare l'istituto
2) aliquid novi, ossia l'indicazione del nuovi elementi costitutivi quali finalità, platea dei soggetti destinatari, obblighi dei membri (se previsti o se non più previsti)
3) in teoria nel diritto obbligatorio vi è anche l'indicazione dell'obbligazione originaria che si vuole trasportare (o mutare che dir si voglia) in quella nuova (la c.d. obligatio novanda), ma in questo caso trattando di un intero ed unico istituto giuridico (quale è un ordine) questo elemento è in re ipso).

Sussistendo questi due elementi si ha novazione... e quindi una nuova entità giuridica.


Ho gli statuti e il codice di Rohan.
Ho letto nel libro "Da Gerusalemme a Malta" che la nuova carta costituzionale dell'Ordine post esilio da Malta fu approvata da Papa Pio IX nel 1854
Purtroppo non l'ho trovata in rete.
Bisognerebbe dunque raffrontare le due costituzioni.
E' stato fatto da qualcuno questo lavoro?
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Tilius » martedì 31 gennaio 2017, 18:30

nicolad72 ha scritto:Quale sarebbe il fondamento giuridico di questa solennissima boiata?

Nessunissimo.
Ma una cosa é il de jure, un'altra il de facto. [dev.gif]
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » martedì 31 gennaio 2017, 18:42

Cercando con Google ho ritrovato il nostro topic di un anno e mezzo fa in cui cercavo ancora lo statuto del 1854 e mi facevo domande sulla "commissione giovannita francese"

viewtopic.php?f=2&t=20452

Devo comprare qualche libro su questo periodo.

Comunque a inizio Ottocento praticamente i francesi e gli spagnoli erano per conto loro mentre gli italiani e i tedeschi-austriaci erano insieme.
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Re: Ordine di Malta: una rifondazione moderna?

Messaggioda nicolad72 » martedì 31 gennaio 2017, 18:43

Quale sarebbe il fondamento giuridico di questa solennissima boiata?


Costituire, regolare, estinguere sono fatti giuridici.... sempre e comunque. .. io continuo a chiedere...
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