Ultimo mio commento sull'argomento perché ha poco senso consigliare di non andare off topic se poi si è concausa dell'off topic
Ritengo che ogni Papa abbia un suo stile che ovviamente può piacere o meno, così come abbia un suo carisma e una sua "missione" particolare dovuta sia alle necessità storico/sociali del momento sia alla sua esperienza: c'è chi dà particolare enfasi alla dottrina matrimoniale, chi alla geopolitica, chi all'unità dei cristiani, chi ai valori non negoziabili, chi ha dovuto difendere la Fede da particolari eresie et cetera. Questo non significa ovviamente che gli argomenti "tralasciati" siano per il Papa meno importanti o che siano da considerarsi "abrogati", ma semplicemente che quel Papa in quel momento storico punta la sua attenzione principalmente su una tematica (un Papa che pensa sia giunto il momento di riformare la liturgia non significa che ritenga l'azione caritatevole o le missioni meno importanti e viceversa).
L'attuale Santo Padre ha un po' "sconvolto" il mondo, sia internamente sia esternamente. Io stesso all'inizio sono rimasto un po' dubbioso su alcune sue scelte sia in ambito "estetico"-liturgico sia in ambito pastorale. Poi, però, ho incominciato a leggere con maggiore serenità d'animo i suoi interventi e i suoi scritti evitando quegli iniziali pregiudizi che sia la mia esperienza sia i media mi instillavano. Da quel momento ho iniziato ad apprezzare tantissimo l'attuale Papa e a capire che la sua missione non era ribadire i valori negoziabili o la Dottrina o la Liturgia o... tutti aspetti che lo stesso Papa ha più volte specificato non essere in discussione, che sono già stati ben fissati dal Magistero, dal Catechismo e che non serve ripetere in continuazione perché un buon cattolico già dovrebbe conoscere (cosa su cui effettivamente nutro qualche dubbio parlando con molti cattolici a cui mancano totalmente le basi). Del resto non mi pare che il rimarcare in continuazione tali argomenti abbia poi giovato molto visto che nonostante i continui richiami di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI i cattolici hanno continuato allegramente a divorziare, abortire, convivere e trasgredire alle leggi morali.
Lui punta sulla Misericordia, sul perdono, sulla Carità, sul porgere l'altra guancia, sul non dire maldicenze, sul non spargere veleno tra i fratelli... tutte cose che noto, proprio da quando c'è questo Papa, essere davvero necessarie a tanti cattolici, me compreso, che troppo spesso siamo pronti a puntare il dito, a criticare, a giudicare, a non perdonare, a trovare mille "ma" e "se" e a mettere i puntini sulle "i".
Questa nostra piccola vicenda umana denota quanto la missione del Papa sia lontana dal risultato e quanto sia necessaria: in questa stessa discussione, ma anche nei commenti di amici e vicini alla vicenda, non sento voci che cercano di stemperare gli animi, di pensare positivo, di trovare accordi, ma solo voci che gridano di "diritti", "tradimenti", "dittatura", "schieramenti conservatori contro progressisti", che alimentano il fuoco della discordia e della divisione e via discorrendo. Per carità, è normale, fa parte dell'essere umano "battagliare" e difendere le proprie posizioni e autonomie, però ritengo che davvero la "missione" dell'attuale Papa sia proprio questa, ma ciò non deve far pensare che il restante Magistero sia abrogato o passi in secondo piano, solo dovremmo tutti soffermarci, in questo momento, su tali aspetti, mantenendo inalterati gli altri.
Ritornando al tema della nostra discussione, è indubbio che il Vaticano ha agito in modo un poco avventato sia perché ha un suo rappresentante nell'Ordine, il cardinale Burke e quindi è sufficiente sentirlo per avere informazioni dirette sulle vicende dell'Ordine sia perché per avere maggiori dettagli sarebbe bastata una telefonata o una lettera al Gran Magistero in cui si richiedeva un fascicolo informativo sulla vicenda da sottoporre al Santo Padre. Istituire una commissione, al di là della questione sovranità dell'Ordine che eviterei di tirare sempre in ballo, è ovvio che sia vista come un'azione più invasiva e quindi sicuramente meno "elegante" e lo stesso discorso sarebbe valso per vicenda analoga a qualsiasi altra realtà religiosa cattolica.
Dall'altro lato, però, vorrei ricordare che stiamo parlando della Santa Sede che richiede informazioni su una vicenda di un suo ordine religioso. Possiamo girare quanto vogliamo la frittata, ma se l'Ordine di Malta vuole continuare a mantenere il suo essere ordine di cavalleria religiosa cattolica, il suo essere "Religione", la sottomissione alla Santa Sede e al Papa è imprescindibile e non c'è sovranità o indipendenza, per altro concesse dallo stesso Papa, che possano tenere. Quindi non si può limitare l'agire della Santa Sede solo ai 50 professi (mi ricordo sempre le nostre discussioni sulle precedenze tra SMOM e OESSG e come alcuni confratelli melitensi giustificassero la precedenza SMOM sull'OESSG perché esso è un ordine religioso e quando qualcuno faceva notare che solo il I Ceto era composto da religiosi, ecco le risposte piccate di qualche mio confratello che ricordava, giustamente, come ogni membro SMOM faccia parte a pieno titolo dell'Ordine e non solo quelli del I Ceto: quindi delle due l'una o siamo tutti membri di un ordine religioso o lo sono solo i professi, ma non si possono sfruttare i diritti e dimenticarsi dei doveri proprio uso e consumo) e alle questioni teologiche. Se i Domenicani domani decidessero di comprarsi una fabbrica d'armi per vendere, seppur legalmente, potrebbero farlo, non è affare religioso, ma mi pare ovvio che la Santa Sede potrebbe intervenire perché comunque i domenicani sono ordine religioso e qualsiasi cosa facciano si ripercuote sulla Chiesa. Così l'Ordine di Malta, quello che succede al suo interno e al suo esterno è affare della Chiesa e il Papa ha il diritto di esserne informato e anche di intervenire.
Cerchiamo quindi di rasserenare gli animi e anziché discutere sulle voci di corridoio, sugli schieramenti tra conservatori e progressisti, sulle malelingue, sui diritti, cerchiamo davvero di pregare affinché il tutto si risolva per il meglio senza alimentare noi stessi i veleni e i dissidi che nulla portano di buono, soprattutto quando non abbiamo notizie certe, ma solo voci di corridoio ovviamente partigiane.