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Alessio Bruno Bedini ha scritto:La maggior parte degli accademici ritiene che nel diritto il Fons Honorum sia valido unicamente quando associato ad un Regno.
Io la penso in questo modo.
D'altro canto anche la prammatica di successione dei Borbone diceva chiaramente che prima di avere una successione deve esserci un trono disponibile.
Anche per avere un diritto di pretensione deve prima esserci un trono disponibile che al momento attuale non esiste.
Tutte le discussioni dunque, anche alla luce delle leggi della stessa famiglia Borbone, mi sembrano perciò perfettamente inutili...
GENS VALERIA ha scritto:Alessio Bruno Bedini ha scritto:La maggior parte degli accademici ritiene che nel diritto il Fons Honorum sia valido unicamente quando associato ad un Regno.
Io la penso in questo modo.
D'altro canto anche la prammatica di successione dei Borbone diceva chiaramente che prima di avere una successione deve esserci un trono disponibile.
Anche per avere un diritto di pretensione deve prima esserci un trono disponibile che al momento attuale non esiste.
Tutte le discussioni dunque, anche alla luce delle leggi della stessa famiglia Borbone, mi sembrano perciò perfettamente inutili...
Tuttavia , non va dimenticato che uno dei sodalizi che noi indegnamente rappresentiamo , l' I.C.O.C. , formato dai più autorevoli studiosi della materia a livello mondiale , nei suoi
" Principi implicati nello stabilire la validità degli Ordini di Cavalleria" http://www.icocregister.org/principi.htm , così recita :
* 2) Gli Ordini dinastici o di famiglia appartenenti Jure sanguinis a una Casa Sovrana (cioè a quelle case regnanti o ex regnanti il cui rango sovrano venne riconosciuto internazionalmente all’epoca del congresso di Vienna o più tardi) conservano intatta la loro validità storica cavalleresca e nobiliare, indipendentemente da ogni rivolgimento politico. È da ritenersi pertanto giuridicamente "ultra vires" [ abuso di potere , n.d.m. ] l’eventuale ingerenza dei nuovi Stati succeduti alle antiche Dinastie, sia sul piano legislativo che su quello amministrativo nei confronti degli Ordini dinastici. Che questi non siano riconosciuti ufficialmente dai nuovi governanti, non inficia la loro validità tradizionale e il loro status , ai fini araldici, cavallereschi e nobiliari.
* 3) è opinione di autorevoli Giuristi che gli ex-Sovrani non abdicatari - la cui posizione è diversa da quella di semplici “pretendenti” - serbino, vita natural durante, la loro qualità di fons honorum” anche per quanto riguarda il gran magistero di quegli Ordini, cosiddetti di Corona, che altrimenti si potrebbero classificare fra quelli di Stato o di merito. .
Si può pensarla come si vuole , tuttavia la posizione ufficiale ( che personalmente approvo pienamente ) è questa .
Tomaso ha scritto:
(...) Mi riferivo proprio a quest'ultima posizione, infatti.
Il problema, a mio avviso, si registra al punto 3 quando si fa riferimento agli "ex-Sovrani non abdicatari".
Per questo ponevo l'interrogativo circa la posizione dei Borbone-Due Sicilie, in riferimento alla frase su citata.
T.G.Cravarezza ha scritto:E' bene ricordare che la questione "abdicatario-non abdicatario" è influente per il sovrano che ha effettivamente regnato, non per i suoi discendenti che, in ogni caso, potranno solamente amministrare gli ordini dinastici e gestire i titoli nobiliari appartenenti alla Casata.
GENS VALERIA ha scritto:L'ultimo re sul trono delle Due Sicilie fu costretto alla fuga ma non abdicò né fu debellato, su questo non ci possono essere dubbi.
Tomaso ha scritto:T.G.Cravarezza ha scritto:E' bene ricordare che la questione "abdicatario-non abdicatario" è influente per il sovrano che ha effettivamente regnato, non per i suoi discendenti che, in ogni caso, potranno solamente amministrare gli ordini dinastici e gestire i titoli nobiliari appartenenti alla Casata.
Quindi, ciò che realmente conta casomai è quale sia stata la posizione dell'ultimo sovrano che abbia regnato?
Giusto?
T.G.Cravarezza ha scritto:
No, poiché sia che un sovrano sia abdicatario o meno, i suoi discendenti potranno unicamente amministrare gli ordini cavallereschi dinastici (senza stravolgere gli statuti e non potendone creare di nuovi) e i titoli nobiliari appartenenti alla Dinastia (da concedere unicamente ai propri familiari).
L'abdicazione influisce solamente sul sovrano che ha regnato e che se non è abdicatario mantiene, secondo molti studiosi, una fons honorum quasi completa, tale da poter concedere sia i segni d'onore statali sia titoli nobiliari a terzi.
Per sintetizzare: solo S.M. Umberto II poteva, secondo alcuni studiosi, concedere titoli nobiliari a terzi e onorificenze statali, mentre suo figlio non può farlo (S.A.R. Vittorio Emanuele può amministrare gli ordini cavallereschi dinastici e i titoli appartenenti alla sua Casata per i propri familiari, senza concederli a terzi).
Tomaso ha scritto:T.G.Cravarezza ha scritto:
No, poiché sia che un sovrano sia abdicatario o meno, i suoi discendenti potranno unicamente amministrare gli ordini cavallereschi dinastici (senza stravolgere gli statuti e non potendone creare di nuovi) e i titoli nobiliari appartenenti alla Dinastia (da concedere unicamente ai propri familiari).
L'abdicazione influisce solamente sul sovrano che ha regnato e che se non è abdicatario mantiene, secondo molti studiosi, una fons honorum quasi completa, tale da poter concedere sia i segni d'onore statali sia titoli nobiliari a terzi.
Per sintetizzare: solo S.M. Umberto II poteva, secondo alcuni studiosi, concedere titoli nobiliari a terzi e onorificenze statali, mentre suo figlio non può farlo (S.A.R. Vittorio Emanuele può amministrare gli ordini cavallereschi dinastici e i titoli appartenenti alla sua Casata per i propri familiari, senza concederli a terzi).
E con i conferimenti cavallereschi, invece, come la mettiamo?
Avrebbero al massimo una funzione di pura cortesia, devozione?
Tomaso ha scritto:E con i conferimenti cavallereschi, invece, come la mettiamo?
Avrebbero al massimo una funzione di pura cortesia, devozione?
T.G.Cravarezza ha scritto:Tomaso ha scritto:T.G.Cravarezza ha scritto:
No, poiché sia che un sovrano sia abdicatario o meno, i suoi discendenti potranno unicamente amministrare gli ordini cavallereschi dinastici (senza stravolgere gli statuti e non potendone creare di nuovi) e i titoli nobiliari appartenenti alla Dinastia (da concedere unicamente ai propri familiari).
L'abdicazione influisce solamente sul sovrano che ha regnato e che se non è abdicatario mantiene, secondo molti studiosi, una fons honorum quasi completa, tale da poter concedere sia i segni d'onore statali sia titoli nobiliari a terzi.
Per sintetizzare: solo S.M. Umberto II poteva, secondo alcuni studiosi, concedere titoli nobiliari a terzi e onorificenze statali, mentre suo figlio non può farlo (S.A.R. Vittorio Emanuele può amministrare gli ordini cavallereschi dinastici e i titoli appartenenti alla sua Casata per i propri familiari, senza concederli a terzi).
E con i conferimenti cavallereschi, invece, come la mettiamo?
Avrebbero al massimo una funzione di pura cortesia, devozione?
Come ho già scritto, il Capo Famiglia di una Casa Reale, figlio/nipote/pro-nipote... di un sovrano regnante, abdicatario o non abdicatario, ha una fons honorum limitata all'amministrazione degli ordini cavallereschi dinastici (nel caso sabaudo, può amministrare il Supremo Ordine della Santissima Annunziata, l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, l'Ordine Civile di Savoia) senza la possibilità di stravolgerne gli statuti, oltre la possibilità di gestire i titoli nobiliari patrimonio della Dinastia concessi ai propri familiari.
Ad esempio, proprio a riguardo della Real Casa d'Italia, l'Ordine al Merito di Savoia, creato da S.A.R. Vittorio Emanuele negli anni '80, non sarebbe da considerarsi un ordine cavalleresco a pieno titolo essendo S.A.R. Vittorio Emanuele impossibilitato a creare nuovi ordini cavallereschi: ha ovviamente un valore morale, storico e sentimentale per coloro che ne sono insigniti e che stimano e sostengono la Real Casa.
Tomaso ha scritto:"Principe Ferdinando Pio donò parte degli Archivi dei Borboni alla Repubblica Italiana che aveva riconosciuto come legittima successora dal Regno delle Due Sicilie". http://www.realcasadiborbone.it/dinastia/lesilio-il-ritorno-ed-il-riconoscimento-internazionale/sua-altezza-reale-il-principe-ferdinando-pio-duca-di-castro
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