Buongiorno a tutti voi di questo magnificente forum, quest'argomento mi interessa molto e vorrei mettere sul braciere anche le piccole cose che via via sono riuscito a trovare, visto che i dubbi sull'arme iniziale di questa famiglia comitale ha in fin dei conti plurime possibilità di ascrizione di attributi. L'immagine precedentemente illustrata a schizzo in bianco e nero, presa a riferimento dal sito "Koinoo" del mio conoscente Andrea Martinelli [sempre un plauso alla sua opera divulgativa scusate] è in realtà parziale in quanto è un disegno che appare in una pubblicazione fatta dall'Archeoclub di Roccastrada [che non appena ritrovo potrò connotare con maggiore precisione] per il Comune stesso, in cui appare nella prima pagina l'arme aldobrandesco con leone e aquila accostati, ma senza il capo imperiale, mentre a fine articolo vengono riproposti disassemblati i due animali araldici, da quì la pubblicazione singola dello stemma del leone fatta nel sito di cui sopra. Ma in realtà da più parti si crede, anche fin dall'ottocento come dirò tra poco, scusate la lunga serie di parole, si dice, a torto o ragione ancora non viene diradato il fumus, che l'aquila sia stata addossata in seguito, la maggior parte di costoro dicono che sia dovuto al palatinato 'conquistato' per fedeltà a fine XII° secolo, altri, sparuti, per celebrare l'avvenuta prima grande divisione avvenuta ad inizio 1200, tra le contee di Sovana/Pitigliano e S.Fiora/Roccastrada. Sta di fatto che lo stemma della città di Sovana, come dai marmi della Cappella dei Principi a Firenze, è proprio un leone rampante, d'argento al campo doro, ma un leone rampante, come si vede pure alternato allo stemma Orsini in un pozzo di Sovana o Pitigliano, adesso non ricordo bene. Anche l'arme PRESUNTO di di Papa Gregorio VII Aldobrandeschi, [al secolo Ildebrando di Bonizone da Soana, che per tale discendenza alcuni ritengono pure presunta l'ascendenza diretta alla comitale
] è un leone rampante d'argento su campo azzurro portante una croce d'oro.
http://www.scalarchives.com/scalapic/280598/c/0046884c.jpghttp://static.tuttogratis.it/attualita/fotogallery/628X0/82159/gregorio-vii.jpgL'arme che viene indicato inizialmente nella pagina inserito nel monumento sepolcrale di Giovanna Aldobrandeschi nei Savelli, di cui esistono rarissime foto, la maggior parte di piccolo formato e in bianco e nero se non d'epoca, è quello che ha poi trovato maggior seguito successivamente, forsanche perché uno dei pochi esempi di maggiore ufficialità ed importanza. Infatti nel palazzo Aldobrandeschi orma palazzo [ex?] Provincia di Grosseto, sempre Andrea Martinelli fotografa gli affreschi a soffitto di una stanza dei piani superiori, credo, e lì si intravede a malapena lo stesso stemma del monumento di Giovanna Aldobrandeschi:
https://koinoo.files.wordpress.com/2013/03/palazzo-aldobrand-k.jpgPerò questo monumento grossetano è stato architettato e creato su iniziativa popolare nel 1898 e finito nel 1902/03 su disegno di Porciatti e Salvadori, andando ad intervenire sull'antico, e molto rovinato, palazzo pretorio sede del podestà, di appartamenti e pure di negozi a piano terra, usando però a pieno quella tendenza ottocentesca del neogotico, come si apprende pure dai giornali locali:
« dal lato decorativo verrà restituito a Grosseto il migliore dei suoi monumenti civili, ripristinando con l'elegantissimo stile gotico senese della facciata e dei fianchi uno di quegli edifici che l'ignoranza degli uomini e la barbarie dei tempi deturparono. »
Per cui essendo un rifacimento in stile, certo va a prendere qualcosa di sicuro da rappresentare e cosa non era migliore del monumento di Giovanna..
Ma cercando ancora si trova tra gli articoli che parlano degli "GLI STEMMI DEL COMUNE DI SCANSANO NEGLI ATTI PUBBLICI", si trovano scritte le seguenti parole:
"Nel 1886, essendo in uso un arme adottata verso il 1860 e non ritenuta il vero stemma di Scansano, l’Amministrazione Comunale sentì la necessità di dotarsi di un timbro che richiamasse , appunto, l’antica arme comunale e così interessò l’Archivio di Stato di Siena per ottenere la documentazione.
Il direttore di quell’ente, il 24 settembre 1886, fece pervenire al Comune il disegno di un sigillo posto su qualche documento raffigurante un’arme con S. Giovanni Battista in campo oro portante, oltre alla croce, uno scudo con impresso un giglio. Il Direttore dell’Archivio fece anche notare che l’Aurieri, studioso di araldica, aveva anche individuato due “angelletti” al posto del giglio. (Fig. n. 1)
Stante tale incertezza l’Amministrazione Comunale rinviò, al momento, ogni decisione che riprese comunque nel 1896 e sempre dall’Archivio di Stato di Siena pervenne una dichiarazione in bollo datata 14 luglio 1896 contenente il disegno di un nuovo stemma risultante impresso in una lettera scritta dal Sindaco e Priori di Scansano alla Repubblica di Siena il 14 giugno 1524.
Il sigillo in questione recava la legenda “S. Comuno di Scansano” e rappresentava S. Giovanni Battista con croce e scudo sul quale risultava impressa l’Arme dei Conti Aldobrandeschi; il tutto in campo d’argento mentre veniva precisato che i colori erano conformi ai vecchi schemi di Scansano rappresentanti S. Giovanni Battista. (Fig. n. 2).
L’argomento fu portato più volte in discussione al Consiglio Comunale al fine di adottare tale stemma come quello originario del Comune. Il Consiglio, pur riconoscendo che quello allora in uso (1887) non era il vero e originario stemma del Comune, con varie argomentazioni ne rimanda l’adozione."
Per l'appunto lo stemma secondo, che non appena lo avrò caricato in qualche servizio di condivisione metterò pure quì, in cui viene riportato lo stemma aldobrandesco è certo ancora una volta quello similare allo stemma inserito nel monumento sepolcrale di Giovanna Aldobrandeschi in Savelli, ossia al leone rampane e l'aquila addossata di rosso in campo d'oro [giallo nelle tempere variamente usate, ma credo si voglia rappresentare lo smalto, ma non sono esperto in questo :/ ] e ancora una volta, SENZA IL CAPO ALL'AQUILA IMPERIALE. Per questo alcuni pensano, probabilmente, che l'assunzione al palatinato sia stata celebrata araldicamente in questo modo, anche perché le due contee successive al 1207, non ho elementi per dire che si possano ascrivere l'una al leone, ossia Sovana e Pitigliano, e all'Aquila, S.Fiora e Roccastrada Campagnatico. DI fatto sta che una parte era più filo-guelfa e l'altra filo-ghibellina, con alterne vicende pure in questo. Il fatto poi che gli Orsini in varie opere scultoree ascrivibili al periodo di loro competenza inquartino il loro stemma familiare con il leone rampante, come nella fortezza ursinea di Sorano:
http://3.bp.blogspot.com/-ZNfgy4O-TTA/U_2BcqEXgtI/AAAAAAAA2eg/x6YacCcDHII/s1600/DSC_0707%2B(Copia).JPGOppure ammezzato come nel pozzo di Palazzo Orsini a Pitigliano:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a1/Fortezza_di_pitigliano,_pozzo_con_stemma_orsini.JPGE quindi il fatto che venga proposto negli stemmi familiari e che avvenga in due città diverse, della stessa contea, potrebbe togliere l'ipotesi che il leone solo sia unicamente l'immagine araldica della città di Sorano, per di più in un periodo al massimo contemporaneo se non successivo alla composizione sepolcrale dell'Aracoeli. Per esempio ancora nell'ottocento sopravviveva in alcuni letterati, non so a quale titolo, l'idea dell'aggiunta dell'aquila per sopraggiunta onoreficienza imperiale, come dice per esempio un libro di quel periodo, "Notizie degli Aldobrandeschi" [1842, presso Onorato Porri, Siena, pag. 54]:
"L'arme degli Aldobrandeschi era un Leone, a cui fu aggiunta più tardi una mezz' Aquila, forse quando furono assunti alla dignità di conti palatini."
Curioso è il fatto che, se lo ritrovo nel mio archivio, ho trovato uno stemma aldobrandesco che rispetta la descrizione del Crollalanza, col capo imperiale, gli smalti usuali, ma il leone e l'aquila sono si addossati, ma divisi in due campi dello stesso smalto da una linea verticale.
Scusate il dilungamento, ma mi piacerebbe condividere questa esperienza con chi ne sa di più di me di sicuro. Grazie per adesso dell'accoglienza!