Gentile Parrotia22,
la fonte è l' Enciclopedia storico-nobiliare del marchese Vittorio Spreti.
ORSI MANGELLIArma riconosciuta :
Partito : nel 1°d'azzurro a tre bande d'oro, col capo d'azzurro carico di tre stelle di sei raggi d'oro, male ordinate ; nel 2°d'azzurro all'albero di pino sradicato, al naturale, attraversato nel tronco da un bue passante d'oro. (Decreto Ministeriale di Riconoscimento 22 dicembre 1929).
Ornamenti : Corona di Conte Palatino col cercine e gli svolazzi d'azzurro e d'oro.
Dimora : Forlì e Milano.

E' opportuna una breve osservazione : prima che il ramo Orsi prendesse questo nome, dato nel secolo XV a quell'Andrea che fu padre dei congiurati contro Girolamo Riario e scontò per essi le ire di Caterina Sforza, ebbe alcuni membri col nome Deddo, che alle volte si intercalava con Francesco e Checco.
Di qui alcuni scrittori hanno preso motivo di parlare addirittura di un cognome Deddi, dimenticando forse che Franciscus Deddi non vuol dire < Francesco Deddi > ma vuol dire < Francesco di Deddo >, pur essendovi molti casi, nei quali il secondo nome è diventato effettivamente un cognome.
La Cronaca di Giovanni di Pedrino al n. 1022, anno 1437, ha Deddo di Checco di Deddo, non senza probabilità collegato dagli scrittori con quel Franciscus Deddi che secondo il libro < Biscia > dell'Archivio Comunale eresse dal 1177 e 1181 la magnifica torre della Chiesa di S. Mercuriale.
Della famiglia Orsi, prima chiamata
Deddi se ne hanno notizie fin dal sec. XII traendo le sue origini da un capostipite NICOLO'. Nel 1177 un FRANCESCO Deddi fu l'architetto della monumentale torre Campanaria di San Mercuriale in Forlì.
Nel sec. XV questa famiglia assunse il cognome
Orsi da un ANDREA, soprannominato l'
Orso, uomo assai valente nei commerci, che fondò la prima ricchezza della casata e salì a tale potenza ed autorità in Romagna che il suo palazzo godeva, come le chiese e le Corti, il diritto di inviolabile asilo.
Ebbe questi per figlio un FRANCESCO, autore di quella congiura per la quale nel 1488 fu trucidato Girolamo Riario, marito di Caterina Sforza e signore di Forlì e di Imola ;
in conseguenza gli Orsi furono esiliati dalla città e messo a ferro e a fuoco il loro palazzo sulle cui rovine fu poi eretto l'attuale Monte di Pietà.
Soltanto un membro della Casa potè salvarsi nella villa di Casemurate. Il predetto Francesco morì in Manfredonia nel 1497.
Suo fratello LODOVICO fu distinto legale e valoroso guerriero ed era stato creato cavaliere da Pino III degli Ordelaffi che lo lasciò, in qualità di luogotenente generale, nel 1477, a comandare l'esercito fiorentino contro Ferdinando d'Aragona re di Napoli ; nel 1480 fu nominato Senatore di Roma e poichè anch'egli aveva partecipato alla congiura per l'uccisione di Girolamo Riario, dovette fuggire dalla città, e morì esule nel 1497 a Camerino ove aveva coperto la carica di Pretore.
Morta Caterina Sforza, moglie del Riario e caduta in Forlì quella Signoria, gli Orsi poterono ritornare in patria ove ben presto ripresero il primitivo splendore.
Il citato Lodovico, che sposò una figlia di Azzo GURIOLI di Cesena, lasciò una discendenza che in un vecchio albero genealogico della famiglia, compilato nel 1788, risulterebbe estinta verso la fine del sec. XVII.
Il Cecco invece, suo fratello primogenito lasciò tra gli altri un BARTOLOMEO che fu padre di altro CECCO che generò un GIOVANNI BATTISTA, marito di Lucrezia di Filippo BALDI che lo rese padre di un altro CECCO, cavaliere, che nel 1609 sposò in prime nozze Francesca, di Giuseppe ALBICINI, e nel 1617, rimasto vedovo, Francesca di Francesco MERLINI.
Da questo matrimonio nacquero :
- GINEVRA che andò sposa a Marco di Ghinolfo SERUGHI
- GIOVANNI BATTISTA che fu capitano e morì senza prole in Albano nel 1663
- FRANCESCO, continuatore della linea, che impalmò Eufemia di Alessandro MONSIGNANI dalla quale nacquero quattro figli dei quali soltanto altro CECCO ebbe discendenza.
Egli nel 1663 sposò in prime nozze Lucrezia dei Marchesi ALBICINI che gli generò un LUIGI che impamò Elena BAVIERA di Senigallia e fu il capostipite del ramo degli Orsi che prese sede nelle Marche e a Roma.
Il soprannominato Checco Orsi, mortagli la moglie, sposò in seconde nozze nel 1672 Contessina, figlia primogenita di Traiano MANGELLI che da Ferdinando III imperatore fu creato Conte Palatino con Diploma dato da Ratisbona il 26 gennaio 1654.
La predetta Contessina, con la sorella Paola Maria, erano le uniche figlie superstiti dell'antichissima nobile famiglia Mangelli di Forlì le cui origini risalivano al secolo XII e alla quale avevano appartenuto un ANDREA, versatissimo nelle leggi, Nunzio in Ispagna nel 1655 e poi in Fiandra, stimatissimo dal Re Filippo IV il Cattolico e dall'Arciduca Leopoldo ; un PAOLO, principe di Meldola per la Pamphili e che fu padre del sullodato Traiano ; un ORAZIO che fu creato Conte Lateranense e fu colonnello delle Armi di Casa Farnese ; un Monsignor FRANCESCO, abate di Sant'Angelo, Referendario di ambo le Segnature e ambasciatore alla Corte Romana pei Duchi di Parma.
Dal secondo matrimonio di Checco ORSI con Contessina MANGELLI nacquero PAOLO e BATTISTA. Quest'ultimo fu Vescovo di Cesena
http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/borsigb.html, mentre Paolo I, che unì al proprio il cognome Mangelli per sè e discendenti inquartando anche l'arma di questa famiglia, sposò Luciana della nobile famiglia ZAULI e generò un altro CHECCO che nel 1758 sposò Antonia del Conte Vincenzo SEVEROLI di Faenza e fu creato Conte Lateranense coi suoi discendenti maschi legittimi e naturali in infinito da Papa Clemente XIII con Bolla in data 10 marzo 1761.
Formatosi il nuovo ramo Orsi-Mangelli, FRANCESCO con Bolla di Clemente XIII il 10 marzo 1761, fu insignito del titolo di Conte in questi termini :
< Facciamo e creiamo conti della nostra Aula Lateranense e Palazzo Apostolico, Te e i tuoi discendenti maschi legittimi e naturali in infinito, i quali perdurino nella sincerità della fede e obbedienza alla Santa Sede, e li aggreghiamo favorevolmente al numero e consorzio degli altri consimili conti, e a te e ai tuoi discendenti predetti concediamo e largiamo che possano e potranno usare fruire e godere liberamentee lecitamente i privilegi, grazie, indulti, esenzioni e prerogative di cui gli altri conti, per diritti, uso e consuetudine o in altro modo qualsiasi usano, fruiscono e godono. >Dal matrimonio del predetto Checco con Antonia del Conte Vincenzo SEVEROLI di Faenza nacquero :
- VINCENZO che fu cavaliere gerosolimitano e morì senza discendenza mascolina
- tre femmine che vestirono tutte l'abito religioso di San Francesco
- PAOLO, nato il 30 ottobre 1762, che compiuti in Roma col fratello gli studi maggiori sotto la direzione dei Gesuiti e laureatosi in giurisprudenza, nel 1804 sposò la contessa Elisabetta VALMARANA, Patrizia Veneta, che gli generò 8 figliuoli dei quali 4 morirono in tenera età.
Il Conte Paolo fu presidente dell'Amministrazione Dipartimentale del Rubicone per la Repubblica Italiana e come tale assistette in Milano all'incoronazione dell'Imperatore Napoleone. Successivamente fu membro del Consiglio di Prefettura dello stesso dipartimento, impiego che tenne fino alla caduta dell'impero napoleonico ; fu membro della Congregazione governativa di Romagna fino a tutto il settembre 1816.
Mortagli il 31 ottobre 1817 la nobile consorte, si trasferì poi a Roma nel 1820 ed entrò nella prelatura ; nel dicembre 1820 Pio VII lo nominò suo Cameriere d'Onore e il 4 gennaio 1821 Prelato domestico, indi Referendario di ambo le Segnature.
Nel marzo 1821 fu inviato dal Pontefice a Benevento quale legato per ristabilire l'ordine in quella provincia, poi nel 1823 quale delegato apostolico a Civitavecchia, nel 1824 ad Ancona, nel 1826 a Perugia.
Il 3 aprile 1827 Papa Leone XII lo nominò Chierico di Camera e nel 1828 fu Presidente dell'Annona e Grascia ; nel 1829 membro della Congregazione di revisione ; il 12 dicembre 1830 fu destinato pro-Legato al governo della provincia di Ferrara ; ritornato a Roma il 6 aprile 1835 il Pontefice Gregorio XVI lo nominò presidente della Comarca di Roma.
Il 2 febbraio 1838 fu nominato Protonotario Apostolico partecipante ; il 29 marzo 1840 salì al Sacerdozio ed il 24 gennaio 1842 il predetto Pontefice lo nominò Uditore Generale della Rev. Camera Apostolica conferendogli le Abbazie dei SS. Clemente e Pancrazio.
Il Pontefice Gregorio XVI nel Concistoro del 27 gennaio 1843 lo creò Cardinale col titolo di S. Maria della Scala.
Questa nobilissima figura di prelato e di alto dignitario della Chiesa, amatissimo per probità, giustizia, saggezza e sapere, ritornando nella sua Forlì nel 1843 ricevette dai suoi concittadini le più onorevoli dimostrazioni di affetto e si spense poi a Roma nella notte dal 3 al 4 marzo 1846 e fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, ove gli fu eretto un monumento con lodevolissima epigrafe.
http://www.araldicavaticana.com/mx015.htmhttp://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1843.htm#MangelliGli altri quattro figliuoli che il citato Cardinale Paolo ebbe da Elisabetta Valmarana furono :
- GIUSEPPE, morto in Roma nel 1831 di 22 anni
- CHIARA che sposò un
MANNI di Tivoli
- FRANCESCO ed ANTONIO autori dei due rami fiorenti degli Orsi Mangelli
Ramo primogenito di FRANCESCO, di PaoloFRANCESCO, nato nel 1805, morto nel 1888, letterato e poeta, fu Ciambellano del Granduca Leopoldo di Toscana e Cameriere Segreto soprannumerario di Spada e Cappa dei Pontefici Gregorio XVI e Pio IX ; sposò in prime nozze la baronessa GAVOTTI di Roma ed in seconde nozze Paola dei Marchesi CURTI-LEPRI dalla quale nacquero diverse femmine ed un solo maschio, RAFFAELE, nato a Roma il 20 dicembre 1855, morto nel 1930, sposato il 12 giugno 1878 con Rosa MISCHI di Cesena, dalla quale nacque il vivente Conte PAOLO,
http://www.residenzapietrozangheri.it/b ... =&pagina=3che dà tuttora grande incremento all'agricoltura e alle industrie ed introdusse nelle campagne forlivesi le prime macchine agricole. Nel 1911 impiantò i primi frutteti razionali come normale lavoro poderile, vincendo i pregiudizi e l'ostilità dei coloni. Nel 1913 persuase anche i più increduli alla intensa coltivazione del tabacco e alla industrializzazione della terra.
Aprì in tal guisa all'agricoltura romagnola il commercio redditizio delle piante industriali. Nello stesso anno iniziò l'industria del caseificio, totalmente ignorata in Romagna, che doveva, per suo merito, assurgere ad importanza grandissima.
Con lui incominciano le importazioni del bestiame svizzero ed i tentativi di acclimatazione : il che costò enormi sacrifici di denaro, cure sapienti, esperimenti difficili, il tutto però coronato, per la ferma volontà del Conte, dal più completo successo.
Così mentre a San Mauro Pascoli, i Principi Torlonia davano ai campi di Romagna i monumentali buoi da lavoro e da carne, in Carpinello di Forlì il Conte Orsi Mangelli acclimatava ed allevava un tipo di mucca da latte che oggi forma la ricchezza migliore di ciascun podere.
Come ausilio ed incitamento alle coltivazioni di tabacco, ha poi costruito un vasto e moderno < essiccatoio >, al quale possono avviare a maturazione i loro raccolti anche i piccoli coltivatori.
Da questi fatti, precisa testimonianza di una illuminata concezione dei problemi agricoli, emerge chiarissima la perfetta, potente e moderna organizzazione aziendale della Casa Orsi Mangelli, in grado di superare ogni crisi e fronteggiare tutte le concorrenze. E sono poderi modello, stalle perfette, campi sperimentali, case coloniche provviste d'ogni comodità, impianti irrigatori, vivai, svelti servizi amministrativi che fiancheggiano l'opera, gli consentono di accudire ai suoi compiti con decoro e serenità rendendoli profondamente interessati al progresso dell'Azienda.
Non meno complessa ed ardita si presenta l'attività industriale del patrizio Forlivese che assicura un pane onesto a tante braccia. Oltre 4000 persone hanno il lavoro assicurato nelle aziende industriali del Conte Orsi Mangelli.
A Jesi nelle Marche, a Sezzadio in Piemonte, a Bergamo, Villa d'Adda, Terno d'Isola, Gessate, Osio Sotto, lavora una maestranza di complessive 2000 unità, per la filatura della seta naturale ; si tratta di stabilimenti che per la loro modernità di mezzi e di sistemi hanno potuto sostenere tutti i gravi squilibri del mercato delle sete, e continuare il lavoro in piena efficienza.
Le industrie che più segnalano però l'ardimento del Conte Orsi Mangelli, sono quelle sorte a Forlì nel decennio dell'Era Fascista. Il Conte Paolo, per reverente omaggio al Duce, volle infatti tentare la sua maggiore impresa a Forlì, malgrado le enormi difficoltà tecniche e di ambiente.
Creò nel 1925 uno stabilimento per la lavorazione della seta artificiale (viscosa) che dà una produzione giornaliera di 7000 kg con l'impiego fisso di una maestranza di 1500 unità.
Nel 1929, secondo i dettami e le scoperte più recenti della chimica industriale, fondò un secondo stabilimento per la fabbricazione della < cellophane > che è il primo sorto in Italia ed ha notevolmente alleggerito il capitolo delle importazioni. Questa azienda che occupa 650 persone, ed è avviata ad un sicuro avvenire, è diretta dal Conte Ing. PIER FRANCESCO Orsi Mangelli, primogenito del Conte Paolo, che dal padre suo trae l'esempio più significativo per perpetuare, nella rinnovata attività, la tradizione gloriosa della storica famiglia.
Questa industria importantissima oltre ad aver liberato da ogni importazione - in ciò consiste la significativa bellezza del gesto ardito del Conte Paolo e del figlio - inizia ed aiuta il sorgere di un nuovo artigianato che, abbandonando la decaduta lavorazione della paglia, si volge al filato della cellophane che, per resistenza, tinte brillanti ed impermeabili, si presta ad ogni specie di intrecci e tessuti, si piega alle forme eleganti e durevoli ; permette policromie mai ottenute con la paglia naturale.
Anche nell'allevamento del cavallo da corsa, il Conte Paolo si è segnalato e posto all'avanguardia creando uno dei più importanti e selezionati allevamenti dei trottatori di Europa, e dedicando cure amorose alla tenuta modello < Le Budrie >, che è fra le più importanti d'Italia.
http://www.quellideltrotto.it/riproduzi ... trotto-10/
http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Orsi_MangelliTutte le provvidenze del Partito, dagli iniziali tentativi dell'Opera Nazionale Balilla all'attuale rigoglioso Ente Opere Assistenziali, ebbero ed hanno in lui il fedele e cospicuo benefattore. La sostanziale opera politica del Conte Orsi Mangelli si esplicò nell'assumersi il grave carico di Primo Preside della Provincia Fascista, nell'applicazione della riforma voluta dalla legge 27 dicembre 1928 N. 2962. Il periodo della sua presidenza di circa tre anni fu caratterizzato da una dinamica realizzazione di tutte le istituzioni volute dalla legge.
Fra i suoi meriti figura primissimo quello di avere instancabilmente propugnato il ritorno dell'indimenticabile Arnaldo Mussolini al governo della Provincia, il che gli consentì di rimettere nelle mani del Grande Scomparso i risultati delle proprie fatiche.
Così egli ha inteso la nobiltà grande di una missione. Di lui egli fu ed è interprete efficacissimo, continuando la tradizione magnifica di due famiglie che hanno gettato, nei tempi, il raggio luminoso di opere stupende.
Ramo secondogenito di ANTONIO, di PaoloANTONIO, di Paolo, fu stimatissimo direttore del Debito Pubblico sotto il Governo pontificio ; sposò in prime nozze Blandina dei Conti VERZAGLIA di Cesena ed in seconde Elisabetta ZOLI di Forlì dalla quale nacque il 19 settembre 1863 GIUSEPPE, morto il 10 febbraio 1919 che dalla moglie Flaminia MONTENERO ebbe : Elena, Antonio, Alberto ed Elisabetta, attuali rappresentanti del ramo secondogenito.
La famiglia è iscritta nel Libro d'Oro della Nob. Italiana e nell' Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933 coi titoli di :
- Conte Palatino (Conte) (m)
- Patrizio di Forlì (m)
- Nobile dei Conti (f)
- Nobile di Ancona (mf)
in virtù dei Decreti Ministeriali di Riconoscimento 22 dicembre 1929 :
Ramo primogenitoPaolo, di Raffaele, di Francesco (* Forlì, 15.VIII.1880), Comm. della Corona d'Italia, benemerito agricoltore ed industriale,
spos. a Jesi 6 giugno 1904 con Giselda GIROLIMINI.
Figli :
- PIERFRANCESCO (* Forlì, 19.III.1905), Ingegnere chimico
-
ORSINO (* ivi, 07.III.1909)
http://www.orsimangelli.com/eng/index_e.htm- BARBERINA (* ivi, 07.III.1912)
Ramo secondogenitoAntonio, di Giuseppe, di Antonio (* Roma, 11.III.1891), ingegnere, Cavaliere della Corona d'Italia
Fratelli :
- ELENA (* Roma, 19.III.1890), spos.a Roma col Conte Filippo
MAGGIORI- ALBERTO (* Roma, 22.I.1895), Cav. della Corona d'Italia e dell'Ordine Equestre di Sant'Agata, vice podestà di Forlì, morto nel 1932
- MARIA ELISABETTA (* Roma, 18.X.1903)
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Orsi_MangelliGli Orsi Mangelli sono stati i titolari del marchio OMSA (acronimo per Orsi Mangelli Società Anonima), specializzato nella produzione di calze. La sede di Faenza, in seguito, è stata acquisita dalla
Golden Lady di Castiglione delle Stiviere (MN)
http://bresciaincontriamoci.blogspot.co ... ci-in.htmlhttp://www.youtube.com/watch?v=eMnSv6J3L3o (il mitico ' Carosello' stante a pubblicizzare le calze OMSA)
http://www.youtube.com/watch?v=O-bt66sptJIhttp://www.anvgd.it/index.php?option=co ... Itemid=144 (TRIPCOVICH)
Cordiali saluti