Gentile Gian,
studiando la biografia e l'araldica dei Vescovi di Trivento (piccola diocesi a cavallo tra le attuali regioni di Molise ed Abruzzo), ho avuto modo di imbattermi nella nobile e zelante figura di Matteo Grifoni presule di quella Chiesa dal 1555 al 1567.
Nativo di Poppi (nei documenti d'archivio è menzionato spesso come
Matteo de Grifoni da Poppi) divenne monaco benedettino nel vicino monastero di Vallombrosa di cui fu eletto abate prima di essere nominato vescovo di Muro (oggi Muro Lucano) e poi di Trivento. Il suo stemma era di certo
d'oro al grifone rampante nero attraversato da una banda di rosso.
Dei Grifoni, oltre al già menzionato Giovanni Battista di Crollalanza, ci parla Teodoro Amayden nel suo libro (non so quanto attendibile
) "Storia delle Famiglie Romane" di cui riporto il testo e le note aggiunte da Carlo Augusto Bertini dell'allora Collegio Araldico:
GRIFFONI - Giovanni Villani nella sua storia, dice che la famiglia dei Griffoni è fiorentina, e che nell’anno 1270 un M. Biondo Griffone da Fighine ribelle di Fiorenza (1) fu fatto prigione, non approvando il governo, e per ordine del re Carlo, che attendeva occupare la Repubblica fiorentina, gli fu tagliata la testa. Secondo de Griffoni fu ucciso in guerra.
Nell’anno 1446 Valerio dei Griffoni del Rione Trevi, fu uno dei gentiluomini romani onorato da papa Eugenio di abito di nobiltà.
Nell’anno 1452 compra una vigna Venerabilis Vir Baptista de Griffonibus, il qual Battista fu Canonico e Vicario di Santa Maria Maggiore, fondò una Cappella in San Nicola de Arcioni, dove volle essere seppellito come appare dal suo testamento dell’anno 1461.
Nel 1483 si legge nel Catasto del Salvatore Dom. Paulus de Griffonibus Legum Doctor (2). Nel 1541 parentato tra Domenica de Ecclesia e Prospero Griffoni. Ed in appresso parentarono colli Guicciardini, colli Romulacci, con i Landi, con Sinibaldi, con Colajanni e colli Fabij.
Matteo Griffoni fu Vescovo di Trivento (3), e fece la casa, che oggi possiedono i Griffoni appresso il Collegio Romano di fianco, è disegno di Michelangelo e per il sito, che tiene degno il Maestro. Il nome di detto Vescovo sta sopra le porte e morì nel 1563 come appare nel suo testamento, nel quale si fa chiamare fiorentino, benché avesse posto Casa in Roma . Hanno una fondazione di una Commenda di Santo Stefano, onde il Capo di Casa sempre ne porta l’abito.
L’arme è un grifo rampante nero in campo d’oro colla sbarra decussa rossa.
Ugo Griffone, Gran Croce di Malta, fu Ambasciatore per la sua religione a papa Urbano VIII, da dove andò ambasciatore in Spagna, dove morì (4).
1) I Griffoni o Grifoni, erano antichissimi cittadini bolognesi e conti di Montechiaro. Si diramarono a San Miniato; quindi a Firenze dove nel 1474, Michele Grifoni fu segretario della Repubblica. Due rami di questa famiglia abitarono in Roma. Quello di origine fiorentina che portava d’oro al grifone di nero attraversato da una banda di rosso, era già estinto ai tempi della Bolla Benedettina. Altri Grifoni, nobili bolognesi, e già ascritti alla nobiltà romana, ottennero la reintegra della medesima con Senatus Consulto del 13 dicembre 1748. Il loro stemma era
di nero al grifone d’oro con la banda di rosso attraversante; capo d’Angiò. Sono oggi completamente estinti.
2) Negli spogli del cav. Iacovacci figura nel 1467 Dominus Philippus Petri Iacobi de Griffonibus et Griffonettus eius filius regionis Trivij e nel 1483 Philippus filius Dom. Griffoneti de Griffonibus. Nel 1555 Nob. Dom. Alexander de Griffonibus e nel 1559 Domina Thomasina relicta qm. Simonis de Griffonibus.
3) Questo Matteo Grifoni è detto nel suo testamento del 1563 nobile fiorentino e riteniamo che appartenesse ai Grifoni rimasti a Firenze e così quel Carlo che nel 1577 figurò fra i cavalieri dell’insigne ordine di Santo Stefano.
4) Nel repertorio Iacovacci cit., troviamo anche i seguenti nomi: 1566 Magn. Domina Tibaldescha relicta qm. Dom. Prosperi de Griffonibus e Mag. Dom. Tullius de Griffonibus. Nel 1581 Prosper, Hieronymus, Clelia et Faustina filii Magn. Tullii de Griffonibus (rog. Curzio Saccoccio not. 21 ottobre 1581).
Segnalo, inoltre, che su un armoriale di famiglie casentinesi (non ne conosco il periodo) redatto da P. Giovanni Gualberto Goretti Miniati si riporta lo stemma di una famiglia Grifoni (tra i quali membri si cita il vescovo di Muro e Trivento Matteo), con un'arma differente dalle precedenti:
di rosso al grifone rampante d'oro.
Lo stemma che sormonta un marcapiano del rinascimentale Palazzo Grifoni di Firenze è:
d'oro al grifone rampante nero accompagnato in capo da un lambello rosso a tre pendenti intervallati da tre palle, la prima e la terza rosse, la seconda al centro d'azzurro gigliata d'argento (scusate
se quest'ultima blasonatura è un poco farraginosa).
Buon lavoro
!
Ferrante