da GENS VALERIA » domenica 16 novembre 2014, 15:53
Storicamente, per essere considerata nobile, una comunità doveva vivere in città o borgo libero ( non soggetto né ad altra città, né a famiglie feudali ) e godere giurisdizione sul contado circostante, la cosiddetta separazione di ceto è certamente conditio sine qua non tuttavia di difficile e contrastata dimostrazione in assenza di elenchi esclusivi , attualmente viene considerata maggiormente la gestione del potere concreto ( legislativo, esecutivo , e parzialmente giudiziario al quale solo un numero limitato di famiglie di un borgo-città si avvicendavano.
Non ho letto ancora il libro, è indubbio, tuttavia , che la terra umbra abbia avuto una ricchissima rete di città e borghi governati da famiglie di nobiltà cittadina e patriziale , elette dal popolo e cooptate tra di esse e quindi , col tempo e assunto stile di vita "more nobilium" diventate èlite di governo . alcuni esempi :
Cittadella della Pieve nob m.f.
Gubbio patr e nob m.f.
Perugia patr e nob m.f.
Assisi nob m.f.
Foligno patr e nob m.f.
Spoleto patr nob m.f.
Terni patr e nob m.f.
Norcia nob. m.f.
Todi patr nob m.f.
Narni nob m.f.
Chi è ... è , chi non è ... non può essere.Sergio de Mitri Valier 