pierfe ha scritto: (...) pensi non sono intervenuto nella discussione sulle prove nobiliari del XXI secolo perche´ priva di coerenza scientifica... ad esempio si accetta una nobilta` solo per discendere da una famiglia nobile e si dimentica che per quelle stesse prove si doveva vivere nobilmente possedendo una alta posizione sociale, non si poteva avere ascendenze adulterine (intendo non si accettava figli e nipoti di divorziati per parlare come si dice oggi... e peggio...), vede lo studio scientifico della materia apre gli occhi (...)
Da incurabile fustigatore delle mie ed altrui incoerenze , munito di solida formazione scientifica, rileggevo e meditavo ...
Sul vivere nobilmente abbiamo versato fiumi d'inchiostro a proposito ed a sproposito ma credo che nessuno , oggi , intenda vivere in un castello dedicandosi, per passare il tempo, all'uccellagione col falcone ed ad insidiare la virtù delle fanciulle del borgo.
Oggi, modernamente, si intende vivere con sobria eleganza , avere occupazione seria e stimata , cultura superiore, atteggiamenti leali e composti, frequentazioni con chi manifesta simili caratteristiche, massima cordialità con tutti.
La sociologia è una scienza ed i sociologi ci dicono che non c'è nulla di più fluido e dai confini sfumati della c.d.
“posizione sociale” , nel tempo e nel luogo :
Quello che rappresentavano il maresciallo dei Carabinieri ,il farmacista ed il parroco di un paese anni '30, un laureato che possedeva un' automobile negli anni '50 era il top sociale , con gli standard attuali fa sorridere non poco , considerando l'attuale livellamento culturale e sociale , l'élite viene identificata con un proprietario di una catena di
“nigth” che gira in pareo e infradito o nell'amministratore delegato che si presenta al Quirinale indossando un maglione.
Volendo essere più scientifici è sufficiente sul tema
“disuguaglianza”, considerare la differenza, studiata sui libri di sociologia, tra ceto e classe :
Il ceto o
“status” ( nobiliare ) emana , prima ancora di risorse economiche e potere , quelle qualità comunemente definite: prestigio e onore.
In virtù della presenza di queste caratteristiche è il ceto che definisce la c.d.
posizione sociale, mentre la classe ( es. di governo ) viene definita dalla posizione sociale .
Mi viene in mente quell'uomo politico che nel giro di pochi mesi ha perso la presidenza del governo , la segreteria del partito ed ora è un dirigente politico tra i tanti ,
sic transit gloria mundi .
Negli Ordini cavallereschi dinastici , l'ingresso , in particolare nelle categorie nobiliari è oggi molto più severa e selettiva di quella , un po' ... permissiva, che vigeva decenni fa , scrivo per mia personale esperienza .
Oltre ad una autentica vocazione religiosa , vengono valutate una serie di caratteristiche sociali .
Inoltre, l'assenza di ascendenze
non cristiane ed "adulterine" viene certificata dalla presentazione degli atti di battesimo e di matrimonio religioso degli avi per un minimo di centocinquanta anni .
Sergio de Mitri Valier