Catasto preonciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

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Catasto preonciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda FP » martedì 30 dicembre 2008, 12:14

Cari colleghi,
ho saputo che esiste o dovrebbe esistere un catasto preonciario redatto intorno al 1409 per volere di Ladislao d'Angiò Durazzo, re di Napoli. So che il catasto, formato non oltre il 1414, riporta uno per uno i nomi dei castelli del contado dell'Aquila, raggruppati quartiere per quartiere e comprensivi degli abitanti. Per questo, a mio avviso, costituirebbe un contributo importante per le mie ricerche.
Una cosa però mi rimane poco chiara: vi sono realmente indicati tutti i nomi dei capofamiglia, fuoco per fuoco? E se si, dove si può trovare una copia del catasto o la sua trascrizione? Qualcuno di voi l'ha mai visionato?
Ho letto che Carlo Franchi, patrizio aquilano, lo trascrisse nel suo Difesa per la fedelissima città dell'Aquila contro le pretensioni de' castelli, terre, e villaggi, che componeano l'antico contado aquilano intorno al peso della buonatenenza, Napoli, 1752
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
Saluti e auguri pel nuovo anno.
FP
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda vdaurelio » domenica 4 gennaio 2009, 22:33

Caro Amico,
io non ho mai letto un catasto anteriore al 1578 ma dalla mia esperienza posso dirti due cose. Il catasto onciario che tu citi è certamente uno di quei rarissimi catasti antichi di età angioina. Difficilmente questi possono essere rinvenibili in archivi diversi da quelli di Stato ma in particolare, se esiste, tale catasto lo troverai nell'Archivio di Stato di Napoli. In questo periodo non sono rare le numerazioni dei fuochi, generalmente tenute dall'arciprete del luogo, però e esiste un vero catasto antico certamente ci saranno i nomi di tutti i capofamiglia possidenti e tassabili. Non avrai nessuna informazione di natura anagrafica bensì solo informazioni relative a beni e relativi valori "onciari". Interessante sarà la toponomastica dei luoghi che renderà difficoltosa la localizzazione attuale e pertanto sarà necessario dotarsi anche di un libro di toponomastica antica del luogo. Generalmente in questi catasti sono segnate le professioni più importanti e quindi troverai l'arciprete, il notaro e il sire.
Saluti
Vincenzo
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda FP » lunedì 5 gennaio 2009, 1:32

Ciao,
grazie per le informazioni. Ho appena saputo che esiste ancora il catasto di re Ladislao!Si trova all'Aquila, in archivio di Stato. Vi farò sapere.
Ciao,
Francesco
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda vdaurelio » lunedì 5 gennaio 2009, 9:45

Buon lavoro e in bocca al lupo allora! :)
Ciao
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda rosetano » lunedì 5 gennaio 2009, 14:53

La notizia dell'esistenza di questo catasto mi giunge del tutto nuova e oltremodo interessante.
Se lo troverai ti (ti do del tu) vorrei pregare di darmene notizia perchè credo interessi molto anche le mie ricerche.
L'Archivio di Stato dell'Aquila si trova in Piazza della Prefettura (praticamente è all'interno di questo palazzo) poco lontano da piazza del Duomo.
Buona ricerca!
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda FP » lunedì 5 gennaio 2009, 17:26

Purtroppo per il comune che mi interessa, Tornimparte (AQ), il catasto del XV sec. nell'Archivio di Stato di L'Aquila non c'è. Probabilmente è andato distrutto. Quello di Navelli esiste ancora. I catasti angioni di Ladislao, per alcuni comuni dell'aquilano, sono ben conservati. Chissà se a Napoli esiste ancora una copia del catasto di Tornimparte o qualcosa come platee e apprezzi del comune medesimo.
Voi che ne pensate?
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda rosetano » lunedì 5 gennaio 2009, 17:38

Per avere notizie a riguardo dovresti consultare, se puoi i 2 voll. "Fonti documentarie e bibliografiche dal sec. X al sec. XX conservate presso l' Archivio di Stato di Napoli" di Jole Mazzoleni (nella Biblioteca Nazionale di Roma c'è); qualora non sia sopravvissuto ai disastri di quell'archivio, potresti cercare nei frammenti non inventariati, cosa che ti impiegherà un bel po' di tempo, tra i quali anni fa trovai un frammento consistente di quello di Avezzano (almeno credo fosse quello dai comuni limitrofi); su Tornimparte credo di aver letto qualcosa su un testo di Bulgarelli Lucaks, appena lo ritrovo ti dico, però potrei anticiparti che non mi pare si trattasse di un vero e proprio catasto ma di una relazione dettagliata di un Comissario regio su quel comune.
Saluti cordiali
rosetano
 
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda FP » martedì 6 gennaio 2009, 15:57

Ho chiamato l'Archivio di Stato di Napoli ma tra i catasti e le numerazioni dei fuochi abruzzesi conservati hanno solo quelli dei comuni di Teramo e Tagliacozzo.
Su Tornimparte sarei curioso di sapere cosa ha trovato.
Saluti.
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda luigi De Santis » mercoledì 7 gennaio 2009, 17:43

Dalle mie limitate conoscenze ricordo che in occasione della distruzione dei fondi angioini durante la II G. M. andarono distrutti anche tutti i Catasti Onciari.
Presso l'Archivio di Stato di Napoli dovrebbero essere reperibili solo quelli della metà del '700.
Relativamente alle località in alta Terra di Lavoro (Sora, Cassino, Roccaguglielma, ecc.) qualche collega del Forum saprebbe darmi indicazione di catasti precedenti al 1740 ancora consultabili ?
Sarebbe veramente molto importante ritrovarli perchè sempre durante la II G. M. andarono distrutti anche tutti i fondi notarili conservati invece a Cassino.
Grazie
Luigi De Santis
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda rosetano » mercoledì 7 gennaio 2009, 21:23

Gentile FP,
ho ritrovato il saggio della Bulgarelli Lukacs nel periodico Cheiron n.19-20 Abruzzo e Molise, dove a pag. 152 viene menzionato l'apprezzo del 1651 di cui avevo accennato, redatto dall'ingegnere e tavolario Antonio Tango per il ripartimento di Tornimparte comprendente le tre terre di Tornimparte, Rocca S. Stefano e Sassa; che l'autrice avrebbe trovato nell'Archivio di Stato di Napoli nel Fondo Notai, sec. XVII, fs, 1016/22, (pp.153-164).
Personalmente non saprei fino a che punto possa essere analitico per quanto riguarda i cognomi, ma se non dispone di altro io ci darei un'occhiata, se non altro perchè offre una particolareggiata descrizione del territorio in epoca spagnola e potrebbe essere un utile punto di partenza per ulteriori ricerche. Detto questo, in merito ai catasti preonciari, posso solo dirle di essere assolutamente certo che nel testo che le ho cennato in precedenza della Mazzoleni, ci sono descritti diversi catasti e numerazioni di fuochi con ulteriori frammenti dell'Abruzzo, che solo una accurata ricerca fatta dall'interessato, sia sul testo ed eventualmente a Napoli, potrebbe dare qualche buon risultato.
Francamente non mi fiderei molto delle indicazioni date per telefono non si sa da chi, e se pur qualificato lo sfido a conoscere nei minimi dettagli tutto il materiale colà conservato.
Si armi di pazienza se interessato e buona ricerca!
rosetano
 
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda FP » venerdì 9 gennaio 2009, 12:54

Caro Rosetano,
grazie per le copiose notizie!Una sola cosa vorrei chiederle: esattamente un apprezzo cos'era?E in che senso potrebbero esserci risvolti interessanti per quanto riguarda i cognomi?Ci sono elenchi o cose simili?
Grazie.
Cordialmente,
F.P.
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Re: Catasto preonciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda rosetano » venerdì 9 gennaio 2009, 18:49

Normalmente e nella grande maggioranza dei casi la parola apprezzo, come altre tipo bastardello o estimo, erano i modi per definire quello che oggi comunemente chiamiamo catasto. Quasi sempre si trattava dell'elenco degli intestatari con la descrizione di parcelle di immobili, a volte anche con i nomi dei componenti delle singole famiglie anche in epoca pre-onciario, a seconda degli usi locali che talvolta prevalevano anche contro le Prammatiche del governo centrale.
Tuttavia non è escluso che questo termine venisse usato anche per individuare delle relazioni che, pur non elencando tutti i singoli cognomi, descrivevano in modo dettagliato il numero dei fuochi, cioè delle famiglie, e il territorio di determinate comunità, con i loro confini, i loro vari corpi di rendita e la natura dei suoli, la cui compilazione veniva commessa per usi legali presso le Magistrature, o per conto delle stesse comunità o per conto dei loro feudatari nei casi di vendite o altre controversie.
Non mi sento di dirle altro perche in questi casi come Le ripeto l'unico modo per accertarsi della natura del documento non è che la diretta visura dell'interessato.
In riferimento a ciò vorrei anche ribadire che alcuni catasti antichi sono ancora conservati nei fascicoli giudiziari, delle Pandette delle varie Corti superiori di Napoli,
relativi alle numerose controversie delle oltre 2000 antiche università del Regno di Napoli, come dimostrato anche dal Delille nell'ottimo "Famiglia e proprietà nel Regno di Napoli".
Non rimane altro che farsi contagiare dal "fuoco sacro" della ricerca..... ;)
Saluti cordiali.
rosetano
 
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Re: Catasto onciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda L.A.S. » sabato 10 gennaio 2009, 18:57

luigi De Santis ha scritto:Relativamente alle località in alta Terra di Lavoro (Sora, Cassino, Roccaguglielma, ecc.) qualche collega del Forum saprebbe darmi indicazione di catasti precedenti al 1740 ancora consultabili ?
Sarebbe veramente molto importante ritrovarli perchè sempre durante la II G. M. andarono distrutti anche tutti i fondi notarili conservati invece a Cassino.
Grazie
Luigi De Santis


Da quel che ricordo non vengono citati nei pochi studi sui catasti onciari di quella zona: non li cita D. Luciano (Mezzogiorno tra feudalità e "capitalismo", Esi, Napoli 1997), che esamina l'onciario di Cassino, ovvero S. Germano e suoi casali, Caira e Pignataro del 1742, né li cita D. Cedrone nei suoi studi sugli onciari di Gallinaro del 1743 e di S. Donato Val di Comino del 1753. Per quanto riguarda Sora, ovvero il Ducato di Sora, ricavo da L. Alonzi, Famiglia, patrimonio e finanze nobiliari. I Boncompagni (secoli XIV-XVIII) (Lacaita, Manduria-Roma-Bari 2003), che fonti relative allo stato e alla popolazione si rinvengono nell'Archivio Segreto Vaticano, ove è conservata la maggior parte dell'Archivio Boncompagni Ludovisi. Con ciò se ne potrebbe dedurre, per quanto riguarda i catasti ante 1740, che non bisogna guardare soltanto negli Archivi di Stato ma anche negli archivi privati degli ex-feudatari, ove questi - se non dispersi - non siano stati versati in archivi istituzionali. Il problema, invece, dei fondi notarili di Cassino, di cui si è parlato in altra discussione su questo forum, resta ancora aperto, assumendo, per certi versi, la fisionomia di un vero e proprio mistero.
Cordialmente,
Lorenzo
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Re: Catasto preonciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda matteotuzi » martedì 12 maggio 2015, 7:53

Signori,

grazie di tutte le vostre informazioni e della passione che vi e ci accomuna!

Mi chiamo Matteo Tuzi e da anni sto effettuando la ricerca genealogica sulla mia famiglia!

Sono arrivato con certezza assoluta alla fine del 1600 inizi 1700 grazie a tante ricerche e per ultima quella sul catasto onciario; questo catasto pero' parte dalla meta' del 1700 ed io avrei bisogno di trovare informazioni sui Tuzi di Balsorano e Scurcola Marsicana che siano antecedent.

Come posso fare? A chi posso rivolgermi?

Per fortuna ho trovato diverse cose sulla mia famiglia quali possedimenti e stemmapero' adesso mi serve una mano

Aiutoooooooooooooooooooooooo

matteo
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Re: Catasto preonciario di re Ladislao di Durazzo (1409)

Messaggioda Morello » martedì 12 maggio 2015, 8:42

Caro Matteo. Dopo aver indagato in famiglia, specialmente se vivono ancora i nonni e aver stilato un abbozzo di tavola genealogica, ti consiglio di consultare gli archivi storici comunali e parrocchiali. Nei primi puoi trovare i Registri dello Stato Civile (fino al 1809), ma anche i Catasti-Onciari (XVIII sec. ) e preonciari (XVII sec.), nei secondi i Libri Parrocchiali (generalmente risalenti al Concilio di Trento, che li rese obbligatori, ma pui essere più o meno fortunato), gli Stati delle Anime, ma anche altri documenti e pergamene più antichi. Se non hai fortuna presso il Comune, sappi che una copia dei registri di Stato Civile (proveniente dal Tribunale) è conservata presso l'Archvio di Stato competente per territorio. Inoltre una copia del Catasto Onciario è conservata nell'Archivio di Stato di Napoli (che può conservare anche catasti preonciari e frammenti di numerazione dei fuochi, se sei fortunato). Puoi poi espandere la ricerca, se hai tempo a disposizione, presso l'Archvio di Stato, consultando i protocolli notarili e gli atti giudiziari (nel caso del Sud Italia, ad esempio, le carte della Regia Udienza oppure della Corte Locale), oltre all'eventuale fondo pergamenaceo. Ci vuole molta costanza nella ricerca, condita da caparbietà e un pizzico di fortuna, che non guasta mai. Io te la auguro. Buone ricerche.

Morello


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