I quesiti, o se vogliamo spunti di riflessione, sono i seguenti:
1) Come è possibile che fino ai primi del novecento in una forte percentuale di atti civili ed ecclesiastici si notino incongruenze relativamente all'età delle persone ivi citate?
Esempio, il mio trisavolo morto nel 1906 è indicato nell'atto di morte "di anni 72", dunque nato verso il 1834, ma in altri documenti precedenti l'età presenta incongruenze con quella di morte (esempio in documento del 1867 lui dichiara 37 anni, dunque nato verso il 1830). E in realtà il mio trisavolo era realmente nato nel 1830. Stesso tipo di anomalie anagrafiche ho riscontrato per tante altre persone, a prescindere dalla condizione sociale e di istruzione.
Nei mesi scorsi ho analizzato l'atto di morte di un parente acquisito della mia linea, atto risalente al 1875 che recita "... è morto Giovanni Battista Borea, di anni 51, nato in San Remo, figlio di...". Dunque secondo l'atto sarebbe nato verso il 1824, mente in realtà lui è nato nel 1812, come si evince da altri documenti e anche dall'età di alcuni figli. Addirittura uno scarto di 12 anni con la vera età.
Dunque mi chiedo, queste persone e i loro parenti non conoscevano la loro esatta data di nascita? O forse con il passare dei decenni dimenticavano i dettagli? Da notare che ho trovato anche giudici, avvocati, conti etc... caratterizzati da tali anomalie anagrafiche.
2) Questioni relative al grado di istruzione dei componenti delle famiglie e relative indicazioni nei documenti, per il periodo precedente al 1900.
Come è possibile che uno o più figli possano risultare analfabeta mente il padre (e i nonni) erano non solo alfabetizzati ma non raramente anche avvocato, notaio, funzionario etc...? O anche, come è possibile che in un nucleo famigliare esistessero tre figli M analfabeti, un loro fratello M istruito e addirittura una sorella istruita? Eppure hanno vissuto nella stessa casa, nelle stesse condizioni.
Altro esempio, da poco ho scoperto che uno dei consuoceri di un mio trisavolo ricopriva la carica di "Guardiano Capo del Porto", e nei documenti ovviamente è indicato con tale qualifica, però era analfabeta. Invece il padre (Capitano) e alcuni fratelli erano istruiti, e un cugino era avvocato. Lui era la terza carica del Porto, dopo il Capitano del Porto e il Luogotenente della Darsena, ed era figura di raccordo con i gradi inferiori (decine e decine di persone). Come è possibile? Eppure lui non firma e si dichiara analfabeta. È chiaro che si serviva dello scrivano del porto, ma è ugualmente strana tale cosa.