Nella corrispondenza ufficiale tra il Governatore Generale di Campagna e Marittima e il Magistrato comunale di una Comunità del frusinate nel 1712 trovo:
"Alli Molto Magnifici Signori come fratelli il Sindico et Ufficiali di XXX".
Ora questa formula così specifica veniva usata per i Magistrati nobili di città ed è prescritta nel prontuario di Mons. Ercolani, come pure a Fossombrone, come dice il nobile Tommaso Azzio nel suo tomo sugli appellativi o anche il Del Bue.
Devo quindi ritenere che, essendo il Governatore Generale uomo di Stato e direttamente delegato dalla Santa Sede, egli considerasse nobili (per conto del papa ovviamente) il Magistrato comunale di quella Comunità?
Grazie,
F.