da pierfe » giovedì 16 agosto 2018, 23:28
Ci tengo a premettere che tutti i nostri Amministratori e Moderatori sono esperti delle materie che trattano, e ritengo che sono il meglio di quanto esiste oggi nel nostro Paese, tutti hanno un target che giustifica pienamente la sezione di competenza loro assegnata nel momento che sono entrati nel forum come amministratori o moderatori. Oggi tutti hanno la loro peculiarità e le loro differenze di pensiero così per fortuna le risposte non sono fatte con lo stampo, cosa che permette di poter vedere lo stesso argomento trattato secondo le più svariate angolazioni.
Ho visto però che qualche volta alcuni utenti usano titoli nobiliari che non si trovano negli Elenchi Ufficiali del regno d'Italia, cosa che senza ledere i diritti storici di nessuno, non ci permette di avere una adeguata certificazione che solo lo Stato poteva dare, dico questo per spiegare le nostre linee guida che riconoscono e danno valore (sebbene ormai a livello privato) SOLO a quelle famiglie che erano iscritte nel Libro d'oro della nobiltà italiana conservato oggi presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma, e limitatamente a quelli che sono ancora vivi e risultano iscritti personalmente. Questo solo per dire che in epoca monarchica non bastava solo l'appartenenza ad una famiglia nobile (riconosciuta dallo Stato) ma ogni singola posizione veniva vagliata secondo determinati principi che non erano solo legati alla nobiltà.
Tutto questo per chiedere la cortesia di astenersi dall'utilizzare o dichiarare in questo forum posizioni che non sono state certificate in passato dallo Stato, e che quindi noi non possiamo controllare su base documentale, e se anche lo facessimo un nostro riconoscimento (come quello che può provenire da qualunque privato) non avrebbe nessun valore e farebbe sorridere gli scienziati di queste materie.
La nostra epoca sta cambiando molte cose e le università e le istituzioni di carattere scientifico si basano oggi proprio su quanto ho scritto.
25 anni fa quando è nata Nobiltà primo fra tutti nel mondo ho inserito una spiegazione volta a chiarire quanto noi riconosciamo senza ombra di dubbio, che si è ampliata quando siamo stati in grado di fare ulteriori confronti e che mi permetto di riproporre perchè è ora che le persone imparino una serietà che è dovuta se vogliamo che questi nostri studi vengano pienamente accettati in ambito scientifico e non continuino ad essere derisi dagli studiosi costretti a vedere cialtronate in questo ambiente.
TITOLI ACCADEMICI, CAVALLERESCHI, NOBILIARI E PREDICATI - La Direzione di Nobiltà intende precisare che il nostro scopo è quello di sforzarci per presentare scientificamente ai lettori il numero più elevato di studi o notizie sulle scienze documentarie della storia, effettuando sempre il più rigoroso controllo delle informazioni rese disponibili; tuttavia siamo obbligati talvolta a editare notizie e studi che contengono trattamenti, titolature nobiliari e predicati, o titoli cavallereschi, che possono non essere accettati come validi dalle organizzazioni che editano Nobiltà, che fondano il loro lavoro esclusivamente sul serio rigore scientifico. Purtroppo dobbiamo talvolta trovare soluzioni di opportunità che oltrepassano i nostri postulati, ad esempio non eleminando da un documento riportato una titolatura o un trattamento impropri. Vogliamo ricordare che la Repubblica Italiana non riconosce i titoli nobiliari, ed aggiungiamo che la Corte costituzionale con sentenza n. 101 del 26 giugno 1967 ha dichiarato incostituzionale tutta la legislazione nobiliare emanata durante il Regno d’Italia (che era il successore degli Stati Preunitari), ragione per cui considerando anche l’introduzione della legge sul divorzio (legge n. 898/1970) e quella della riforma del diritto di famiglia (legge n. 151/1975) non sarebbe certa nessuna attribuzione in ambito nobiliare e noi ci atteniamo a questi dettami ritenendoli validi. Poiché solo il sovrano sul trono o l’autorità statuale dove è contemplata la legislazione nobiliare possono concedere e riconoscere onori, dignità e titoli di natura nobiliare, tutti gli altri provvedimenti per noi sono privi di qualunque efficacia o valore ad esclusione di quello morale nell’ambito privato. Quando perciò pubblichiamo studi riferiti a documenti conservati in archivi pubblici ci tocca accettare quanto in essi indicato, pur sapendo che le attribuzioni possono essere prive del diritto, inesatte, o, peggio ancora, provenienti da falsificazioni antiche o recenti. Qui ribadiamo che in tali casi i titoli cavallereschi, accademici, nobiliari e i predicati, pubblicati negli Studi oppure nelle rubriche: Associazioni, Ordini Cavallereschi, Cronaca e Recensioni, sono riportati così come ricevuti, senza attribuire ad essi alcun valore o entrare nel merito. Anche nel caso di eventuali dispute dinastiche all’interno di Case già Sovrane, mantenendoci al di sopra delle parti, attribuiamo titolature e trattamenti così come pervengono, senza entrare nel merito.
Ovvio è che quanto espresso dalla rivista Nobiltà ha lo stesso valore per il forum I NOSTRI AVI
Pier Felice degli Uberti
Pier Felice degli Uberti
Sine virtute nulla nobilitas