da Elmar Lang » mercoledì 20 dicembre 2017, 17:10
Quello che avvenne tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943 va purtroppo ascritto alle pagine più buie della storia italiana.
Anche nelle fasi che portarono alla firma dell'armistizio a Cassibile, non sapemmo condurre la cosa con un minimo di dignità. Il solo vedere il gen. Castellano in borghese (!), con quel sorriso da cena in trattoria...
Una guerra si può vincerla con onore, come vincemmo quella del 15-18; quella '40-'43 la perdemmo ed assieme alla guerra, fummo capaci anche di perdere la dignità, dignità che solo il coraggio ed il valore dei nostri soldati del CIL seppe riscattare, in quanto regolari FF. AA. del Regno d' Italia.
La situazione, nei giorni precedenti l'8 settembre fu confusa e concitata, vero, ma per assicurare la fuga del Re, del governo e dei capi militari che riuscirono ad unirsi al convoglio reale, in pratica (inutile nascondersi dietro ad un dito) il resto d'Italia e le forze militari ivi dislocate, furono abbandonate senza istruzioni.
Vi furono locali episodi di estremo valore, allorché nostri reparti, di propria iniziativa, rsagirono all'ordine tedesco di deporre le armi, financo all'eroica resistenza (per anni dimenticata per l'obbligatoria agiografia partigiana) della divisione Acqui a Cefalonia.
Ma ciò che caratterizzò quel vergognosissimo giorno fu il mantra "aspettate ordini" che giungeva da Roma o da dove venivano diramati i messaggi al resto delle forze Armate.
I tedeschi ci catturarono "col vischio".
Per questo, se una colpa sento di dover rivolgere al Re Vittorio Emanuele, è quella di non esser stato un "Re Soldato" fino all'ultimo, ma di aver fatto la scelta di divenire una delle figure tragiche della nostra storia.
Non fidatevi mai delle statistiche, se non siete stati voi a falsificarle. (P. Kalpholz)