Al di là delle sceneggiate quale quella messinese, che non fanno altro che dipingere bene chi le compie, ciò che personalmente mi disturba, è una quasi ipocrita cancellazione di ciò che rappresenta il IV novembre, che anche in sede istituzionale è ora appellato "
Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate" (
https://www.difesa.it/Content/Manifesta ... fault.aspx ); ove la Vittoria nella I Guerra Mondiale non è neppure menzionata, se non tra le righe, ricordata come, cito dallo stesso sito, "(...)
la giornata che segnò la fine di quella che allora venne definita la “Grande Guerra”(...)".
I Francesi, per la I Guerra Mondiale, festeggiano l'11 novembre, quale "Festa dell'Armistizio", ma quella dell'8 Maggio, relativa alla II Guerra Mondiale, la chiamano senza peli sulla lingua "Festa della Vittoria".
Semplicemente, noi manchiamo di dignità, di coraggio nel chiamare per quello che è, il giorno più alto della storia recente d'Italia, mancando quindi di rispetto per quei soldati che caddero per la Patria, uomini che non mi sento di chiamare "martiri" ma, assieme agli altri combattenti che sopravvissero a quel conflitto e che ora -per ragioni anagrafiche- hanno tutti raggiunto i loro commilitoni in Cielo, sento di dover chiamare Eroi.
Enzo Calabresi (E.L.)