Tilius ha scritto:Qua un paio di esempi dalla Certosa di Bologna.
A volte l'iscrizione, ancorché dettagliata, suscita più domande di quanti siano i dubbi che sciogle.
Il cognome é Montanari o Bianchini? Oppure é Montanari Bianchini col titolo marchionale che insiste sul (secondo) cognome e quindi presumibilmente senza predicato?
Mi sento un po' chiamato in causa. La famiglia Bianchini (cognome assai diffuso, la qual cosa complica notevolmente le ricerche...) vanta innumerevoli rami i quali, tra nobiltà patentata, effettiva e di cortesia, e tra matrimoni con varie nobildonne (spesso le ultime superstiti del loro ramo), si sono fregiati di un mare di titoli e di cognomi.
In realtà, siccome il ceppo originario è molto antico, è difficile conoscere la verità. Ho anche il sospetto che, in molti casi, si tratti di omonimie, conseguenti, tuttavia, la stessa motivazione.
I cosiddetti conti Bianchini di Rimini, in realtà erano patrizi di San Marino, anche se affermavano legami antichi, ma sospetti, di parentela con l'omonima famiglia patrizia di Bologna. Un po' come i
conti Spina, patrizi di Rimini.
Esiste, in un archivio privato, anche qualcosa di molto simile a un'antica patente, ma nulla che possa essere certo.
Nella realtà, le fortune dei rami romagnoli furono legate quasi sicuramente all'ascesa dei Malatesti, che furono ufficialmente solo vicari del Papa, e quindi, sempre ufficialmente, non nobili. In merito a questa discutibile e già discussa affermazione, mi rimetto alla dotta e saggia opinione dell'esimio storico Bardo...
Comunque sia, è sempre bene tener presente che su di una lapide chiunque può affermare ciò che vuole, e che di nobili a suon di chiacchiere sono pieni chiese e cimiteri.
Idem per i conti e marchesi di cui tratta l'amico Tilius...
Saluto tutti.
Antonio