GENS VALERIA ha scritto:Nobile e patrizio sono concetti piuttosto opinabili . In molte realtà cittadine non esisteva questa suddivisione, volendo fare ordine la Consulta fece distinzione.
Il potere veniva esercitato da un gruppo esclusivo di famiglie chiamata nobiltà cittadina . Il concetto è questo.
Le fonti sono diverse a memoria non so essere più preciso ma il concetto è questo.
Il concetto di nobiltà cittadina a grandi linee è quello che tu giustamente hai descritto. Tuttavia occorre fare delle precisazioni doverose. Non tutti i ceti che si avvicendavano nei Consigli erano nobili.
Per individuare la nobiltà generosa nei ceti civici basta individuare i requisiti richiesti dal Neri Badia, giurista e Uditore dell'Ordine di Santo Stefano papa e martire nel Settecento:
1) La comunità e quindi il Consiglio deve avere vera giurisdizione e quindi il luogo non deve essere infeudato o se infeudato i diritti di mero e misto imperio devono essere esercitati dal Consiglio e non dal feudatario, il quale quindi riscuote solo quanto gli è dovuto in termini economici;
2) Le cariche del Magistrato (Giunta Comunale odierna) devono essere in tutto o in parte riservate a uno o più ceti o bussoli e per riservate si intende che devono essere rigidamente elette soltanto in seno a uno o più ceti da Statuto;
3) Non basta il requisito al punto 2), ma bisogna che i ceti che esprimono le cariche di Magistratura siano strettamente ereditari da Statuto.
In mancanza anche di uno solo di questi requisiti si può parlare di nobiltà solo di fatto e non de jure (cioè perlomeno riconosciuta da tutti gli Ordini cavallereschi, un tempo vere Consulte Araldiche).
Aggiungo che sarebbe da provare quantomeno che gli appartenenti a questi ceti separati ed ereditari avessero contratto nobili matrimoni con nobiltà già ufficialmente riconosciuta e che possedessero anche il more nobilium.
Per questo motivo la decisione della Consulta sabauda di riconoscere come nobili perfino i ceti di cittadini estratti a caso come consiglieri è una
follia e pertanto la nobiltà riconosciuta in questa maniera soprattutto durante in ventennio è da
considerarsi a mio avviso come puramente onorifica in quanto mai esistita in antico regime.