IL PRINCIPE CHE SPOSTAVA LE COLLINE - ANTONELLO RUFFO DI CALABRIA di Giusy Colmo
Prefazione di Fulco Pratesi
LUNEDI 23 GENNAIO 2017 ORE 17:00 - 20:00 PALAZZO UNAR - SALA ROMA - VIA ULISSE ALDROVANDI 16 - ROMA
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Visionario, “capace di modificare paesaggi” di essere “un creatore di atmosfere”, eccentrico, provocatore, fascinoso. Antonello Ruffo di Calabria è un aristocratico fuori dai canoni e dagli schemi, figlio ribelle di uno dei più antichi casati italiani, fratello maggiore di Paola di Liegi, regina dei Belgi. Negli anni Settanta in piena espansione industriale fa nascere il primo parco ornitologico italiano.
La curiosità che gli brucia dentro lo spinge a incontrare personaggi come Fellini, Sciascia, Flaiano, Calvino ma anche il boss mafioso Michele Greco.
E’ uno dei primi italiani a recarsi a Cuba subito dopo la rivoluzione di Fidel Castro.
I politici non gli sono simpatici, soprattutto non gli piace Andreotti per il quale prova “scintille di fastidio”. La vasta tenuta di famiglia, la Selva di Paliano 470 ettari nel sud del Lazio, nelle sue mani si popola di artisti, scrittori, pittori che la frequentano per anni come Sandro Penna e Achille Campanile. Nel 1974 la svolta: Antonello mobilita un esercito di ruspe, sposta colline, scava dieci laghi, pianta 3 milioni di alberi. Nasce dal nulla il Parco Uccelli popolato da oltre 200 specie di volatili esotici. I primi ad arrivare sono un gruppo di fenicotteri rosa inviati come regalo da Fidel Castro. La Selva diventa un parco popolare frequentato da milioni di visitatori, dove è vietato consumare la Coca Cola perché “simbolo del consumismo”. Antonello si fa costruire una ferrovia privata di circa sei chilometri per far correre i suoi treni a vapore per i quali ha una vera passione. E’ alla Selva di Paliano che si girano alcune delle scene che hanno reso celebre nel 1984 il film “non ci resta che piangere” con Benigni e Troisi.
La biografia è la ricostruzione dell’esistenza avventurosa di questo principe scomodo e ribelle, che ha vissuto sempre sul filo del rasoio, mettendo insieme la trama dei suoi ricordi, le testimonianze dei familiari, i racconti di chi lo ha conosciuto. E ancora documenti e lettere, tutto materiale inedito. Un racconto che fa luce su uno dei protagonisti più bizzarri e controversi dell’aristocrazia italiana, un viaggio originale nell’Italia degli ultimi settant’anni ricco di curiosità e aneddoti.