La rappresentazione grafica delle due celebri onorificenze più sopra riportate, mi ha fatto tornare alla mente una vecchia discussione sull'apparente "modestia" del Fuhrer in materia di decorazioni (vedi qui:
viewtopic.php?f=2&t=4400 ).
Hitler infatti, ha sempre indossato sulla sua persona - nonostante la sua posizione di Capo (nonché dittatore assoluto) del Reich Tedesco - unicamente le distinzioni ricevute per meriti di guerra, oltre al suo distintivo del partito (al contrario di altri gerarchi del suo entourage o di numerosi altri dittatori della storia che usavano ostentare una miriade di decorazioni).
Questa "spartana" consuetudine lascerebbe trasparire nel personaggio l'attribuzione di un valore meritevole di essere mostrato pubblicamente, solo a quelle distinzioni effettivamente meritate sul campo, tralasciando ogni altro segno onorifico - nazionale o estero - eventualmente ricevuto in connessione con la carica istituzionale rivestita o per mere ragioni di cortesia e relazioni internazionali.
Eppure, proprio esaminando le strutture delle due suddette onorificenze (per non parlare delle numerose altre che furono istituite nello stesso III Reich), appare invece evidente l'attenzione e la cura che lo stesso Hitler attribuiva al mondo delle decorazioni.
Nel primo caso, per l'Ordine della Croce di Ferro (storica decorazione tedesca al valore di guerra fin dall'era napoleonica), egli non solo si affrettò a riattivarne la legittimità d'impiego pochi giorni prima dello scoppio del conflitto (con le ovvie modifiche simbologiche “nazificate” delle insegne), ma ne arricchì ripetutamente la struttura nel corso delle vicende belliche, fino a raddoppiarne la complessità per diversificare al massimo i livelli di merito della sua attribuzione. Egli inoltre, per le classi più elevate, ci teneva ad effettuare personalmente la consegna agli interessati con apposite cerimonie alla presenza di fotografi e relatori della propaganda.
Per quanto invece riguarda l’Aquila Tedesca (istituita già nel 1937), essa appare come l’unica distinzione del periodo nazista impostata sul modello degli ordini cavallereschi tradizionali, essendo essenzialmente destinata agli stranieri. Ciò denota, da un lato, l’esigenza di riempire almeno in parte quel vuoto premiale venutosi a creare dopo la deposizione del Kaiser e la fine del periodo monarchico e, dall’altro, una certa “previdenza” da parte del dittatore stesso, che in tal modo (soprattutto in vista dei suoi piani d’espansione politico-militare) veniva a dotarsi di uno strumento onorifico per testimoniare l’apprezzamento suo e del popolo tedesco (“Im namen des deutschen volks”, come riporta il relativo diploma), sia verso le personalità politiche e industriali di quegli stati che si allinearono in alleanze e collaborazioni con il III Reich, sia, più in generale, per meriti particolari conseguiti da stranieri in vari campi di interesse per la Germania.
Tra l’altro i principi istitutivi dell’Aquila Tedesca furono a livello onorifico piuttosto singolari e innovativi, ed hanno fatto da modello all’istituzione di altre onorificenze successive (come l’Aquila Romana fascista del 1942, la Legion of Merit statunitense pure del 1942, oppure – in un certo senso – anche l’Ordine dell'Amicizia tra i popoli sovietico del 1972).