Non riesco a capire a quale direttiva lei si riferisca, mentre per quanto riguarda i documenti da me citati sono tutti di pubblico dominio e facilmente reperibili su internet, con una semplice ricerca, comunque per sua comodità le riporto uno tra i vari link che ho trovato per scaricare l’OD-4:
https://docplayer.it/6458184-Stato-magg ... forme.htmlDa quello che scrive mi pare di capire che il suo interesse si rivolge essenzialmente al Distintivo di Pilota d’Aeroplano, cercherò quindi di fare un po’ di chiarezza sull’argomento, limitatamente a quanto di mia conoscenza.
Quello di Pilota d’Aeroplano, la cui foggia è riprodotta a pag. 192 del documento OD-4 “Regolamento sull’uniforme” è chiaramente uno dei distintivi più belli ed eleganti delle nostre forze armate, e questo non lo dico solo da pilota, e tra i distintivi di merito “a forma d’aquila” rappresenta, assieme all’analogo Distintivo di Pilota d’Elicottero, una sorta di entry level in quanto è possibile fregiarsene se detentori almeno di una licenza civile di pilota privato o superiore, quindi immagino che vi sia una corsa sfrenata a fregiarsene anche tra chi non ne ha diritto, specie tra i collezionisti di nastrini, medagliette e patacche varie di cui le nostre forze armate purtroppo abbondano.
Da quanto ne so chi ha il solo VDS, non può essere autorizzato a fregiarsi di tale distintivo in quanto il VDS non è una licenza di pilotaggio ma un semplice attestato di idoneità alla condotta di apparecchi VDS rilasciato dall’Aero Club d’Italia (legge 25 marzo 1985, n. 106- DPR 9 luglio 2010, n. 133), il quale, per quanto riguarda gli sport aeronautici, è una federazione sportiva del CONI. In pratica un attestato VDS è poco più che un titolo sportivo, e i requisiti di addestramento richiesti per il suo ottenimento non sono assolutamente paragonabili a quelli che prevede l’Aeronautica Militare per il rilascio del Brevetto di Pilota d’Aeroplano (il cui ottenimento dà diritto a fregiarsi del distintivo di Pilota d’Aeroplano) che invece ha un iter addestrativo molto simile a quello per l’ottenimento in ambito civile di una Licenza di Pilota Privato (aeroplano), che come tutte le licenze di pilotaggio viene rilasciata da ENAC, la quale è l’autorità di regolamentazione tecnica, certificazione e vigilanza nel settore dell’aviazione civile ed è sottoposta al controllo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Giova ricordare anche, a chi non è esperto del settore, che un mezzo VDS, ad esempio un ULM multiassi, per quanto sofisticato esso sia, pur essendo un aeromobile, e in particolare un’aerodina, e quindi tecnicamente un velivolo a tutti gli effetti, esso non può comunque essere definito “aeroplano”. Non mi risulta poi che nelle nostre forze armate siano ancora stati introdotti mezzi paragonabili agli ULM, e quindi attualmente non vi è alcuna necessità di disciplinare con apposita normativa la condotta di tali mezzi, diversamente invece da quanto avviene per i droni, i cui modelli più sofisticati sono condotti da team multi-crew composti da piloti militari e specialisti altamente qualificati.
Mi riesce difficile immaginare che alcune amministrazioni (sicuramente non l’Aeronautica Militare), inevitabilmente ignoranti della normativa tecnica aeronautica, possano talvolta impropriamente autorizzare il porto del distintivo di Pilota d’Aeroplano a chi non ne ha diritto, in quanto questo è un illecito, e tendo più a propendere che il porto di tale distintivo sia molto più probabilmente dovuto ad iniziative autonome dei soliti “collezionisti”, al di fuori di qualsiasi richiesta ufficiale di autorizzazione.
Concludo ricordando che mentre il Distintivo di Pilota d’Aeroplano, che come da me in precedenza riportato è peculiare dell’Aeronautica Militare, è presente sul “Regolamento sull’uniforme” dell’Aeronautica Militare, per quanto riguarda le altre forze armate di esso non ne trovo traccia sulla circolare 6566 “Regolamento sulle uniformi dell’Esercito” pubblicato dallo Stato Maggiore dell’Esercito, III Reparto (ho consultato l’edizione 2009, anch’essa facilmente reperibile su internet con una veloce ricerca google) e infatti, nonostante l’Esercito abbia una discreta componente aerea con macchine ad ala fissa e rotante, a pag. 230 tra i distintivi a forma d’aquila vengono riprodotti solo quelli di Pilota Militare, Pilota Osservatore dell’Esercito, Osservatore d’aeroplano, Pilota di Elicottero (con aquila turrita) e Astronauta militare (con ammessa variante non turrita se abilitato al volo su navicella spaziale) oltre ad altri distintivi che esulano da questa trattazione e che quindi ometto. I distintivi di Pilota d’Aeroplano e di Pilota Civile di Elicottero non sono riportati, e quindi non saprei dire se sono comunque autorizzabili in base ad apposite circolari.
Non dispongo invece di regolamenti sulle uniformi di Marina, Carabinieri, GdF e Polizia relativamente a tali distintivi di merito e quindi a questo punto sarei anch’io curioso di sapere quali forze armate autorizzano il porto di tali distintivi.