Un gran lavoro documentale, non c’è che dire, un lavoro immane,
spazia un po’ su tutto … dai patronimici ai toponimici fino ai fenomeni migratori odierni.
Comunque tra fissazione del cognome che si applica quasi compiutamente nel cinquecento
e far trasparire che non si avesse alcun cognome …
è come sostenere che il popolo non avesse memoria storica perché priva di tracce concrete scritte,
ovvero ritengo riduttivo attuare un approccio scientifico delle fonti per degli “esseri “ classificati invisibili ,
a mio modesto parere, sarebbe meglio un approccio probabilistico.
Certamente nei ceti medio bassi il nome era dato dalla famiglia a ricordo dei propri antenati (classico il nome del nonno paterno al primogenito), mentre il cognome e il soprannome era quello che la comunità dava alla famiglia per la sua individuazione, al che poteva essere normale che un gruppo “amico” desse una diversa cognomazione da quella data da parenti o dalla comunità locale per la loro individuazione, un classico esempio era come distinguere due cugini con lo stesso nome del nonno (con questo non vuol dire che non si avesse una propria cognomazione ma che con il tempo si variava x distinguere i vari rami famigliari).
E comunque se vediamo nello specifico questo mio caso, io restringo il campo di ricerca su un preciso territorio, la Romagna e su cognomi che sebbene non abbiano avuto una elevata notorietà, hanno comunque avuto una certa rilevanza in passato,
per cui penso che si possa dire che qui in Romagna la fissazione di almeno certi cognomi si abbia già nel 1200.
E a riprova di ciò faccio presente questi due goglebook:
il primo è il già citato Historia di Rimini in cui nel 1200 c’è elencato Giovanni Martucci, ma che in effetti tra i firmatari una buona parte hanno solo un nome
https://books.google.it/books?id=pnVVAAAAcAAJ&pg=RA1-PA331&dq=ioannis+martucci&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwin8ZyY1OfnAhUkxoUKHZscDsEQ6AEITTAE#v=onepage&q=martucci&f=false;
ma in questo secondo libro della Historia di Ravenna se si và a pag. 408,409 e 423 (ovvero tra il 1229 e il 1249) i nominativi indicati sono tutti con nome e cognome/protocognome
https://books.google.it/books?id=ArxQAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=snippet&q=398&f=false.
Tra l’altro questi che riprendo qui sono tuttora ben presenti in Romagna:
Anno 1229 = Ioannis Paganelli, Thedorus Farulfus (Farolfi), Guido Rambaldus (Rambaldi), Henricus Mainardus (Mainardi), Guido de Prata (Prada), Ioannis Azzolinus (Azzolina), Vbaldini Zauolo (Zavoli) + ovviamente i Guidi + Bartholomeus Rondinellus (Rondinelli), Bulgarellus Balbus (Balbi), Guerisius Margotti, Farolfus Senerolus (Severoli) + Iacobus Palmerius (Palmieri), Vgulinus Berardi
e dell’anno 1249 = Petrus Canis (Cani), Thomasinus Fontana, Gazolus Medices (Medici), Mainardinus Mainardus (Mainardi)
Comunque sia, voglio far notare che l’apporto genetico da una persona del 1200 (la discendenza patriarcale) è statisticamente irrilevante, considerando una media di filiazione sui 40 anni per i padri e 35 anni per le madri, in 820 anni si avrebbe un totale incredibile di 12 milioni e passa di apporti genetici ( 1.482.910 x linea maschile +11.290.229 x linea femminile…. non dico di antenati perché le sovrapposizioni in comunità ristrette sono sicuramente molteplici)
questo x esempio una mia sovrapposizione:

Un cordiale saluto
P.S.
La presenza di quel Martucci tra Pesaro e Rimini nel 1200 mi ha fatto comunque cambiare la dicitura riguardante al toponimico di provenienza-migrazione della mia famiglia indicata a pag.13 del mio pdf
da : Non dico sia una certezza, ma credo sia meritevole di Studio.
a: E’ un’ipotesi suggestiva e non priva di fondamento ma la realtà potrebbe anche essere più semplicemente un normale patronimico (figlio di) dal nome medioevale Martuccio, la cui etimologia comunque rimane invariata….