Moderatori: Messanensis, Alessio Bruno Bedini, GENS VALERIA
vincenzo carta ha scritto:Salve
Per quanto riguarda lo stemma di S.Carta,concordo pienamente con Carlo.
Come ricorderete già con un precedente post avevo indicato le caratteristiche fondamentali richieste per gli stemmi dei Vescovi,per distinguerle dalle altre dignità ecclesiastiche.Le distinzioni di dignità sono costituite da alcune ornamentazioni araldiche,collocate all'esterno dello scudo,che sono connesse allo svolgimento di un elevato ufficio di natura ecclesiale,civile o militare.In termini molto semplici,se una persona è un Vescovo,dal punto di vista araldico,può decorare il suo stemma - se lo possiede-con delle particolari ornamentazioni araldiche che,sono intimamente connesse alla carica o alla poisizione da lui coperta.A questo proposito,chiarisco subito un concetto,semplice ma importante:le distinzioni di dignità sostituivano l'elmo e la corona.Nel caso dei Vescovi,sopra lo scudo,cappello verde con cordone e fiocchi verdi in numero di dodici,sei per parte,1-2-3;lo scudo,in PALO,ossia in posizione verticale,dietro lo scudo;accollati lo scudo,ossia che sporgono dietro lo scudo,da una croce semplice trifogliata.Dallo stemma attribuito a S:carta,dal Palmas,manca uno degli oranamenti fondamentali,cioè la croce.Stesso discorso può essere fatto per il predecessore Vescovo di Bosa,Giovanni Atzori (1625-1626).Mentre lo stemma del successore,Melchiorre Pirellas,rispetta tutte le regole araldiche,visibile nella Cattedrale di Bosa,in una pregiata alzata di Marmo.Per quanto riguarda la fotografia pubblicata dal Floris,credo riguardi la prova dei 4/4 di Nobiltà di Cosimo Canelles.
Saluti a tutti
Vincenzo
vincenzo carta ha scritto:Salve
Sono grato a Carlo per la precisazione sulla data di morte del Vescovo di Bosa Monsignor Sebastiano Carta.Tale precisazione mi ha spinto ad effetuare ulteriori ricerche e penso di aver risolto l'arcano.La data del 19-7-1636 dovrebbe riguardare il decesso del vescovo di Bosa Monsignor Melchiorre Pirella,successore di Monsignor Sebastiano Carta.Infatti Melchiorre Pirella,nativo di Nuoro,commissario e visitatore generale della Diocesi di Galtellì (1614-1621),fu Vicario Generale dell'arcidiocesi di Cagliari(1623-1631),Vescovo di Bosa (1631-1633,infine di Ales (1635-1636) morì a Cagliari il 19-7-1636.Dati desunti dalla stessa fonte,e cioè"I sacerdoti della Diocesi di Nuoro" sicuramente ricavati dal "Il Cristo di Galtellì" di Monsignor Ottorino Alberti,che purtroppo per errore nella sua opera indica la stessa data di morte,sia per Monsignor Carta,sia per Monsignor Pirella.
Ulteriori notizie di Monsignor Carta,che forso conoscete già:
Rettore di Gergei,Canonico di Orgosolo (1581 forse l'anno di nascita),in data del 2 maggio 1612 risulta essere segretario dell'arcivescovo Desquivel e riceve per conto dello stesso, dallo scrivano di corte,Simone Carta Guisola relazione giurata del miracolo del Cristo di Galtellì avvenuto il 29-4-1612,fra i testimoni risultano,fra gli altri,Battista Carta di Orgosolo e Antonio Giuliano Carta di Nuoro.Canonico della metropolitana di Cagliari nel 1623 eletto vescovo titolare di Madauro in Numidia e nominato ausiliare di Monsignor Esquivel,nel 1627 fu trasferito alla sede residenziale di Bosa.
Risulta,inoltre che la sua famiglia aveva costruito una cappella di San Giuliano,sulla quale vantava il diritto di patronato 8non è indicato il luogo).
Saluti a tutti
Vincenzo
vincenzo carta ha scritto:Ciao a tutti
Vi informo di aver ripreso le ricerche.
Per Carlo
Ad integrazione del tuo post del 4-2-2011 dove hai citato "Gavino Penduchu Carta",ti segnalo che a Nuoro in data del 24-4-1608 figura un Pere Pinduchu Carta con il titolo di Curato.Lo stesso,in data del 2-5-1612,a Galtellì,nel dichiarare di aver assistito al Miracolo del Cristo,firma il varbale di ricognizione.Lo stesso giorno,detto verbale,viene spedito a Sebastiano Carta,rettore di Gergei e segretario dell'Arcivescovo di Cagliari.
A presto
Vincenzo
Lidia Carta ha scritto:Per Salvennor,
nelle mie ricerche sui Carta di Ghilarza avevo verificato che un mio antenato Nicolay Maria Carta del 1753, di prof. scrivente , aveva un fratello di nome Palmerio (nome tipico a Ghilarza) nato nel 1751 e sposato con una Falcony di Ghilarza. Entrambi questi fratelli avevano dato ad uno dei loro figli il nome di Giovanni Battista . Il figlio di Palmerio si chiamava Giovanni Battista Diego , nato a Ghilarza tra il 1780/83? - Padrini : Luis Oppo Fadda y donna Antioga Sequi) Mentre ho trovato traccia a Ghilarza del secondo foglio maschio di Palmerio ( sempre Diego Carta nato nel 1784) e della figlia femmina Maria Serafina Joanna, non ho più trovato traccia di tale Giovanni Battista ( trasferito a Cagliari ?).
Palmerio e Nicolay e la loro sorella Francisca Vincenza ,erano figli di Franco Vincente Maria Carta, escrivente, nato intorno al 1720.
Se sei interessato a tale ricerca potrei trovare un altro Giovanni Battista Carta, nato nella seconda metà del 1600 a Ghilarza, ma non ho potuto verficare l'ascendenza rispetto a questi ultimi sopra citati.
Un saluto
Salva80 ha scritto:vincenzo carta ha scritto:Ciao a tutti
Vi informo di aver ripreso le ricerche.
Per Carlo
Ad integrazione del tuo post del 4-2-2011 dove hai citato "Gavino Penduchu Carta",ti segnalo che a Nuoro in data del 24-4-1608 figura un Pere Pinduchu Carta con il titolo di Curato.Lo stesso,in data del 2-5-1612,a Galtellì,nel dichiarare di aver assistito al Miracolo del Cristo,firma il varbale di ricognizione.Lo stesso giorno,detto verbale,viene spedito a Sebastiano Carta,rettore di Gergei e segretario dell'Arcivescovo di Cagliari.
A presto
Vincenzo
Confermo la presenza di Pietro Penducho Carta in un elenco di vassalli di Nuoro del 1612. Il personaggio di Gavino è intrigante, lo trovo anche come sindico y procurador della città di Orihuela in Madrid dal 1624 al 1650. Ho quasi la certezza sia nuorese, anche se l'assenza dei Quinque Libri per quell'epoca (i battesimi iniziano dal 1667, i matrimoni e i defunti dal 1646) lo rende indimostrabile a meno di trovare altri documenti. Infatti Gavino penducho è citato nel libr Letrado sardo del '600 di G. B. Buragna, dove sono elencate le famiglie importanti per ogni contrada. Per la contrada di Nuoro cita "la famiglia Pirella, Contone [ci tratta in realtà dei Contena], Satta e la famiglia Penducho, che fiorisce in gavino Penducho Manca [evidentemente un errore, sappiamo che era Penducho Carta]".
Il cognome seicentesco Penducho nel Settecenton diventa Pedducha, poi Pedduccia e infine Pedduzza, cognome tutt'oggi esistente. Inizialmente ero convinto che Pedduzza fosse un cognome sardo abbastanza diffuso, invece pare che sia tipio solo della zona di Nuoro. tuttu indizi...
Salvador
Salvennor ha scritto:Salva80 ha scritto:vincenzo carta ha scritto:Ciao a tutti
Vi informo di aver ripreso le ricerche.
Per Carlo
Ad integrazione del tuo post del 4-2-2011 dove hai citato "Gavino Penduchu Carta",ti segnalo che a Nuoro in data del 24-4-1608 figura un Pere Pinduchu Carta con il titolo di Curato.Lo stesso,in data del 2-5-1612,a Galtellì,nel dichiarare di aver assistito al Miracolo del Cristo,firma il varbale di ricognizione.Lo stesso giorno,detto verbale,viene spedito a Sebastiano Carta,rettore di Gergei e segretario dell'Arcivescovo di Cagliari.
A presto
Vincenzo
Confermo la presenza di Pietro Penducho Carta in un elenco di vassalli di Nuoro del 1612. Il personaggio di Gavino è intrigante, lo trovo anche come sindico y procurador della città di Orihuela in Madrid dal 1624 al 1650. Ho quasi la certezza sia nuorese, anche se l'assenza dei Quinque Libri per quell'epoca (i battesimi iniziano dal 1667, i matrimoni e i defunti dal 1646) lo rende indimostrabile a meno di trovare altri documenti. Infatti Gavino penducho è citato nel libr Letrado sardo del '600 di G. B. Buragna, dove sono elencate le famiglie importanti per ogni contrada. Per la contrada di Nuoro cita "la famiglia Pirella, Contone [ci tratta in realtà dei Contena], Satta e la famiglia Penducho, che fiorisce in gavino Penducho Manca [evidentemente un errore, sappiamo che era Penducho Carta]".
Il cognome seicentesco Penducho nel Settecenton diventa Pedducha, poi Pedduccia e infine Pedduzza, cognome tutt'oggi esistente. Inizialmente ero convinto che Pedduzza fosse un cognome sardo abbastanza diffuso, invece pare che sia tipio solo della zona di Nuoro. tuttu indizi...
Salvador
Gentile Salva80, Benvenuto nel forum. Per quanto riguarda i suoi quesiti rivolti a Vincenzo Carta, probabilmente Vincenzo in questo periodo non legge il Forum (è da diverso tempo che non interviene) e dunque provi anche a inviargli un messaggio privato (così magari riceve l'avviso tramite mail e si collega).
Per quanto riguarda le notizie che ha postato, le trovo molto interessanti. Il citato Gavino Panducho Carta in effetti aveva fatto carriera. Però ancora non ho capito se tale personaggio e relativa famiglia erano titolati, magari Cavalieri. In una ricerca genealogica svolta da altra persona risulta anche una certa Mariangela Pedduzza Fadda, morta a Cagliari verso il 1785; genealogia relativa a famiglia di origine genovese con cognome Costa (una delle varie linee Costa a Cagliari).
Salvennor ha scritto:Salva80 ha scritto:vincenzo carta ha scritto:Ciao a tutti
Vi informo di aver ripreso le ricerche.
Per Carlo
Ad integrazione del tuo post del 4-2-2011 dove hai citato "Gavino Penduchu Carta",ti segnalo che a Nuoro in data del 24-4-1608 figura un Pere Pinduchu Carta con il titolo di Curato.Lo stesso,in data del 2-5-1612,a Galtellì,nel dichiarare di aver assistito al Miracolo del Cristo,firma il varbale di ricognizione.Lo stesso giorno,detto verbale,viene spedito a Sebastiano Carta,rettore di Gergei e segretario dell'Arcivescovo di Cagliari.
A presto
Vincenzo
Confermo la presenza di Pietro Penducho Carta in un elenco di vassalli di Nuoro del 1612. Il personaggio di Gavino è intrigante, lo trovo anche come sindico y procurador della città di Orihuela in Madrid dal 1624 al 1650. Ho quasi la certezza sia nuorese, anche se l'assenza dei Quinque Libri per quell'epoca (i battesimi iniziano dal 1667, i matrimoni e i defunti dal 1646) lo rende indimostrabile a meno di trovare altri documenti. Infatti Gavino penducho è citato nel libr Letrado sardo del '600 di G. B. Buragna, dove sono elencate le famiglie importanti per ogni contrada. Per la contrada di Nuoro cita "la famiglia Pirella, Contone [ci tratta in realtà dei Contena], Satta e la famiglia Penducho, che fiorisce in gavino Penducho Manca [evidentemente un errore, sappiamo che era Penducho Carta]".
Il cognome seicentesco Penducho nel Settecenton diventa Pedducha, poi Pedduccia e infine Pedduzza, cognome tutt'oggi esistente. Inizialmente ero convinto che Pedduzza fosse un cognome sardo abbastanza diffuso, invece pare che sia tipio solo della zona di Nuoro. tuttu indizi...
Salvador
Gentile Salva80, Benvenuto nel forum. Per quanto riguarda i suoi quesiti rivolti a Vincenzo Carta, probabilmente Vincenzo in questo periodo non legge il Forum (è da diverso tempo che non interviene) e dunque provi anche a inviargli un messaggio privato (così magari riceve l'avviso tramite mail e si collega).
Per quanto riguarda le notizie che ha postato, le trovo molto interessanti. Il citato Gavino Panducho Carta in effetti aveva fatto carriera. Però ancora non ho capito se tale personaggio e relativa famiglia erano titolati, magari Cavalieri. In una ricerca genealogica svolta da altra persona risulta anche una certa Mariangela Pedduzza Fadda, morta a Cagliari verso il 1785; genealogia relativa a famiglia di origine genovese con cognome Costa (una delle varie linee Costa a Cagliari).
Salvennor ha scritto:Per Salva80: Salve. Bene, sono contento che abbia conosciuto direttamente Vincenzo. Per quanto riguarda la situazione "negativa" che ha citato, c'è da dire che in genealogia non sono situazioni rare, ma in realtà è solo apparentemente negativa. Infatti già il fatto che per ora non si trovino documenti che indichino esplicitamente il luogo d'origine di Gavino Penducho Carta è un punto importante a favore dell'origine sarda del Penducho sindaco "madrileno". È al 100% lo stesso Gavino Penducho citato in vari documenti sardi e residente originariamente nell'isola; per esempio è citato in vari documenti dell'archivio di Stato di Cagliari e anche in Acta Curiarum.
Poi il fatto che pur essendo "forestiero" sia indicato come "madrileno" è, diciamo così, normale dato che era Residente in Spagna.
Anche io, specialmente nell'ultimo anno, nelle mie ricerche ho trovato situazioni "strane", che poi in genere tanto strane non sono (anche dal punto di vista statistico). Per esempio ho trovato persone che da altre fonti sapevo native di una certa zona, ma in vari documenti erano indicati come originari di Cagliari o comunque residenti in tale città, finché finalmente da altro documento è venuta fuori la reale zona di nascita.
Poi ho trovato due donne con stesso cognome (molto raro) e stessi identici due nomi, stessa età, stessa residenza e inizialmente ho pensato ad una sola e unica donna sposata in tempi diversi con due uomini, perché rimasta vedova; e invece poiché ho scoperto che contemporaneamente erano nati figli da tali uomini, escludendo situazione di bigamia ho ipotizzato che in realtà erano due donne omonime, probabilmente cugine, e infatti poi ho verificato che era così.
Altre situazioni "strane" sono state quelle relative ad un personaggio indicato come "venditore ambulante" che in certi documenti sembrava avere legami con gente socialmente più elevata di lui, e infatti poi da altri documenti è venuto fuori che era figlio di un ricco mercante e proprietario. O anche altro personaggio indicato in documenti come "facchino", con cognome rarissimo a Cagliari, è mi pareva strano che fosse parente di quelli suoi omonimi che nel '700 erano di alto rango sociale, e invece poi da altri documenti è risultato che tale "facchino" era proprio figlio di un "dottore in Legge", figlio a sua volta di un militare di carriera, addirittura anche con la qualifica di "Don"; tale "facchino" era cugino di secondo grado di appartenenti a altro ramo benestante.
E altre situazioni apparentemente "strane". Dunque è sempre bene mettere in atto ulteriori ricerche e verifiche.
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