sarei interessato a conoscere meglio la procedura di applicazione dei cognomi ai bambini abbandonati alla cosiddetta"Ruota" degli Orfanotrofi, relativamente al periodo della prima metà del 1800.
In particolare, dopo aver esaminato vari Atti di Nascita relativi a bambini figli di genitori che non volevano farsi riconoscere e dichiarati da persone, probabilmente delegati dall'Orfanatrofio di ricezione, al Comune di Cosenza nel periodo temporale tra il 1810 ed il 1850, pongo le seguenti domande, sperando che ci sia chi possa dare risposte, almeno a qualcuna di esse:
1) L'Orfanotrofio demandava a qualche suo impiegato la procedura di Dichiarazione di Nascita presso il Comune
(fornendogli il Rapporto del proprio Cappellano , che aveva proceduto anche al Battesimo) ?
2) Il nome ed in particolare il cognome al bambino da chi era assegnato?
3) Era obbligatoriamente di fantasia o poteva il cognome essere legato ad uno dei reali genitori ?
4) In particolare, quando il cognome era poco comune si può pensare che fosse proprio di uno dei genitori?
5) Spesso nell'atto alla assegnazione del nome e cognome seguiva "di" e il nome di una città (esempio:
Antonio Mollo di Montalto, oppure Rosaria Villa di Cosenza) era questa la città dove era situato l'Orfanotrofio

o a che si riferisce ?
6) Fino a che età i bambini erano affidati all'Orfanotrofio?
7) E dopo, quale era il loro destino ?
Ringrazio anticipatamente
Roger
