mobilita' sociale e nobilta'

Per discutere sulla storia di famiglia e sulla genealogia / Discussions on family history and genealogy

Moderatori: Messanensis, Alessio Bruno Bedini, GENS VALERIA

mobilita' sociale e nobilta'

Messaggioda pierluigic » mercoledì 22 agosto 2018, 15:36

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Ho trovato una piccola perla e volevo mettervene a parte
[url]
www.carnesecchi.eu/Tognetti1.pdf[/url]

Mi sono iscritto a questo forum nel 2005 ed ho ricevuto molto aiuto e imparato ( ed imparo ) molto da tanti forumisti con notevoli competenze
Ho visto col tempo i partecipanti mutare , aprirsi a idee nuove
Oggi ad esempio e’ prevalente il concetto di “famiglie storica” piu’ che di”famiglia nobile”;credo che il prossimo passo sara’ abituarsi al concetto di storia di famiglia tout court . Scienza che volge lo sguardo a tutte le famiglie italiane e alla loro funzione di partecipazione alla macrostoria : partecipando a farla o subendola

Noto che nei topic , qui e la si discute ancora spesso e (a mio giudizio ) ancora troppo emotivamente del valore della nobilitazione nella storia familiare
Noto che si parla emotivamente ( sempre a mio giudizio ) di valori morali patrimonio della nobilta’

Questo fa si che il sito abbia talvolta ( sempre a mio personale giudizio ) un aspetto quasi elitario . Da una parte questa e’ una forza dall’altra una debolezza
Richiama un elite colta che ama la materia e studia , questo e’ forza ,
Ed e’ forza il fascino che esercita ancora il titolo nobiliare
Come dicevo pero’ tutto e’ in cammino

Dal 2005 molto e' cambiato . Un tempo c’era ancora un seppur limitato spazio per presentarsi nel forum con favole genealogiche di antenati crociati , bizantini , ecc senza stracci di prova se non la tradizione orale poi il forum ha cominciato a inalberarsi di fronte a questi tentativi
E’ diventato patrimonio comune del forum che tuttologi come il Crollalanza e lo Spreti non sono vangelo e che occorre dubitare degli eruditi cinque sei sette ottocento e rivolgersi alle ricerche universitarie moderne. E’ diventato patrimonio comune che gli alberi genealogici del sei sette ottocento debbono essere verificati
Stenta ancora a divenire patrimonio comune ( giudizio personale ) che la nobilta’ dei Comuni italiani ha ben poco da spartire con la nobilta’ europea specie di Francia e Spagna e Inghilterra
E che molti dei valori morali di quella nobilta’ sono solo una tarda acquisizione per la nobilta italiana
La nostra nobilta’ e’ per buona parte una nobilta’ molto recente che ha scarsissime radici nel mondo feudale e quindi non nasce riconoscendosi in valori feudali
Che la nobilta’ in Italia non e’ un unicum ma forti sono le differenziazioni da luogo a luogo

Valga la lettura di un breve intervento del prof Sergio Tognetti storico e storico dell’economia; a me e' sembrato una piccola perla
Sono poche righe ma molto utili alla comprensione della formazione della nobilta’ italiana e mi piacerebbe che voi le leggeste e mi deste la vostra opinione qui sul forum
[url]
www.carnesecchi.eu/Tognetti1.pdf[/url]

un saluto a tutti
Pierluigi

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Re: mobilita' sociale e nobilta'

Messaggioda Ricky Fox » mercoledì 22 agosto 2018, 19:08

Letto, complimenti all'autore. Condivido però in parte l'analisi, molto più complessa e vasta
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Re: mobilita' sociale e nobilta'

Messaggioda GENS VALERIA » giovedì 23 agosto 2018, 16:56

Grazie Pierluigi per il pezzo , molto interessante che ha condiviso .
La Storia è fatta da tutti , dal sovrano , al soldato , il servo . Tutti hanno contribuito a "fare la Storia " , non c'è una storia di serie A ed una di serie B perché il tempo scorre per tutti e tutti , tanto o poco , lasciano un segno .
Potremmo , forse , separare la grande storia con la minuta , quotidiana storia e forse un giorno i nostri pronipoti studieranno su testi che riportino , ne corso dei secoli una condivisione tra la macro e la micro storia , che sia in grado un giusto equilibrio .

Per ora dovremo accontentarci di una Storia fatta per 8o% dai ceti dominanti prima e dai ceti dirigenti poi .
Poiché la nobiltà nel bene e nel male ha rappresento ," FATTO" ed in minima parte rappresenta tutt'ora da almeno mille anni... LA STORIA , è giocoforza che se riparli ancora .
Essendo un ceto che esercita un fascino indiscusso è evidente che spesso se ne parli a sproposito o a proposito.
So , da anche discussioni tra di noi intercorse, che non credi nel valore morale della nobiltà.
Ti dirò : neanch'io metterei il braccio sul fuoco , specialmente in tempi di " villaggio globale " ma rimane il fatto che , oltre alla valenza storica , mi piace pensare rimanga una "tensione morale" alla perfezione , un valore aggiunto, purtroppo troppo spesso tradito .

Cordialmente ti saluto
Chi è ... è , chi non è ... non può essere.

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Re: mobilita' sociale e nobilta'

Messaggioda pierluigic » giovedì 23 agosto 2018, 19:46

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Per Gens Valeria
Credo che sia perche’ tu hai dentro di te certi valori e questi sono tuoi perche tu lo vuoi e non ti pesano
E li hai indipendentemente dalle tue origini nobili.
Se ci pensi : ne hai maggior merito

Ti sento sempre volentieri
Pierluigi


Chi e’ Sergio Tognetti
Sergio Tognetti è nato a Firenze nel 1969. Laureato in Storia a Firenze nel 1993, Phd in Storia urbana e rurale presso l’Università degli Studi di Perugia nel 1999, Post-doc research fellow at Villa I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) nel 2000-2001. Tognetti fa parte delle redazione dell’ «Archivio Storico Italiano» (la più antica rivista storica italiana) dal 2000. Dal 2004 è membro della Deputazione di Storia Patria per la Toscana. Dal 2006 è professore associato di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Cagliari.
Specializzato in storia economica e sociale, Sergio Tognetti ha condotto numerose ricerche sulla storia del commercio, della banca e della manifatture con uno speciale riguardo per la Toscana dei secoli XIII-XVI. I suoi studi si focalizzano in particolare sulle ‘dinastie’ imprenditoriali che hanno contribuito alla prosperità economica delle ragione nel basso Medioevo e nel Rinascimento, sull’attività internazionale dei mercanti-banchieri toscani, sul network d’affari che premise loro di dominare la scena nell’Europa e nel Mediterraneo e sulla politica economica dello stato regionale fiorentino.
Tognetti è autore di numerosi saggi e monografie presenti nelle biblioteche di mezzo mondo e ha preso parte a convegni e seminari in Italia e all’estero (Oxford, Cambridge, Paris, Valencia, London, Granada).


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