da antonio33 » sabato 15 ottobre 2011, 13:39
Esistono leggende familiari che, difficilmente, possono trovar conforto in qualche documento. Ma a volte capitano veri e propri colpi di fortuna...
Eccone uno:
Paolo Bianchini fu un uomo assai ricco e fortunato. Figlio di Tommaso Bianchini e Carolina Sensoli, sorella del Francesco Sensoli, il Carbonaro di cui argomentai precedentemente, nacque nel 1848 a Scacciano. Sposò Teresa Nadiani, nobildonna della cui storia poco o nulla so (confido in Bardo), che, forse figlia unica, portò una ricchissima dote, comprendente la Torre Pedrera (qualche dubbio...) e la Torre Trinità(sicuro). Paolo e Teresa ebbero ben 11 figli, solo due maschi, il primo e l'ultimo.
Il padre di Carolina era Paolo Sensoli e per questo il nostro Paolo Bianchini con questo nome venne battezzato.
Francesco Sensoli, fratello di Carolina, si sposò in punto di morte, facendo quindi testamento in favore della moglie: infatti, in precedenza, si era sposato solo in Chiesa. La cosa non fu gradita ai nipoti Bianchini, che impugnarono il testamento tentando di far annullar le nozze per circonvenzione del moribondo. Ne conseguì una lunga e costosa causa tra la vedova ed i nipoti. Vinse la vedova. Paolo ne fu talmente rammaricato ed offeso che decise di cambiarsi il nome proveniente dai Sensoli. Nei registri parrocchiali Paolo Bianchini è sbarrato a, a matita, e sulla sbarra, sempre a matita, è scritto il nuovo nome, Giuseppe Bianchini Massoni. Quindi nasce Paolo Bianchini nel 1848 e muore Giuseppe Bianchini Massoni nel 1930. Non è dato sapere come ciò sia potuto accadere: complice il parroco?
Come dissi Teresa Nadiani (Bardo, mi raccomando) portò in dote la Torre Trinità, a Miramare di Rimini. La torre fu distrutta dal terremoto del 1916. I Bianchini Massoni avevano ed hanno tuttora un casino di caccia in questo luogo. Paolo/Giuseppe, appassionatissimo di caccia, fece un bel laghetto tondo alla foce del Marano, ove appostarsi in attesa di oche, anatre e folaghe. Assoldò, con la qualifica di cacciatore professionista tale Ferdinando Berardi, Nando Bonsgnòr (Buonsignore), che si trasferì da Scacciano, dove abitavano anche i Bianchini Massoni, a Torre Trinità per svolgervi il suo lavoro.
Ecco la leggenda:
In una fredda giornata invernale Nando vede arrivare planando sul laghetto uno stormo di enormi, come i pesci di certi pescatori,candide oche. Imbracciato, forse non da solo, lo schioppo, pim pum pam, fa una strage della pregiata selvaggina. Non si sa bene quante ne colpisca, si sa comunque un numero dispari imprecisato. Attaccato il biroccio all'asino,caricati i poveri animali, vola a Scacciano. Giunto sull'aia di casa Bianchini Massoni, grida : "Sor Fafèin, sor Fafèin, vni a veda cus c'ho ciàp!" (Signor Giuseppe, signor Giuseppe, evidentemente la causa era già persa, venite a vedere cosa ho preso!)
E vi risparmio commenti e descrizioni, su quantità, qualità, peso e... prelibatezza.
Da Fauna di Romagna UCCELLI di Pietro Zangheri,Pavia - Premiata Tipografia Successori Fratelli Fusi - 1938, XVI, a pag 135:
Cigno reale (cygnus olor)
N.v. romagn. - Zègn, Zègn rèel
Accidentale. Rarissimo.
Osservaz. - Non posso che ripetere la notizia della cattura di sette esemplari, finora unica per la Romagna, avvenuta il 29 Dicembre 1907 fra Rimini e Riccione nel luogo detto Torre Trinità. Facevano parte di un branco di sedici individui che fu avvistato prima sul Metauro, dove furono uccisi 3 esemplari. Oltre ai sette presi vicino a Rimini, altri due sempre nel medesimo luogo furono feriti e caddero in mare. I quattro superstiti si dispersero (v. "Il Resto del Carlino" di Bologna del 1° Gennaio 1908 e Cecconi).
Mi chiedo: saranno piaciuti a Nando Bonsgnòr i due caduti in mare?
Saluto cordialmente. Antonio
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antonio33 il sabato 15 ottobre 2011, 17:35, modificato 1 volta in totale.
Princeps probitas iusti