L'Associazione Nazionalista Italiana - detta anche Partito Nazionalista - è stata l'espressione politico-organizzativa del nazionalismo italiano, sorta a Firenze nel dicembre 1910 a seguito del primo congresso dei nazionalisti italiani che già da alcuni anni si identificavano nel fondatore dell'Associazione Enrico Corradini.
Il Movimento si pose fra le forze politiche più radicalmente interventiste rispetto alla prima guerra mondiale e si ritrovò, dopo la Grande Guerra, con le proprie camicie azzurre, accanto alle camicie nere del fascismo. Nel 1920, poco dopo la fine della Grande Guerra, il movimento convogliò in gran parte nelle squadre d’azione “Sempre Pronti”, che col congresso del marzo 1923 decisero la fusione, insieme ai Fasci Italiani di Combattimento (fondati da Mussolini nel 1919), col P.N.F. (da Wikipedia).
In connessione con il Movimento Nazionalista, nonostante il relativamente breve periodo della sua esistenza, sono state realizzate svariate decorazioni commemorative, di appartenenza o di merito che, quantunque non ufficiali, ebbero però una certa diffusione durante il periodo tra le due guerre e vennero indossate sia sulle uniformi che sugli abiti civili anche dopo la fusione dell’ANI nel PNF. Con l’ausilio delle informazioni fornite dal Brambilla e tramite qualche immagine ricavata dalla rete (in parte dal Forum Miles), vorrei riepilogare queste poco conosciute decorazioni.
Nel 1921 venne coniata dalla Zecca su disegno di Giuseppe Romagnoli una “Medaglia ricordo in memoria della vittoria della Legione Nazionalistica Sempre Pronti”. Concessa dal Comandante della Legione con apposito diploma ai combattenti in memoria della Grande Vittoria del IV novembre 1918. La frase al dritto “Soldati ! a voi la gloria di piantare il tricolore d’Italia…” è tratta dal proclama del re del 24 maggio 1918.
Successivamente a questo periodo (1924) furono coniate due medaglie in bronzo a testimonianza dell’appartenenza alle “Camicie Azzurre”. Seppur non ufficiali, queste insegne erano normalmente portate anche sull’uniforme della M.V.S.N. come “medaglie della Campagna Nazionalista”, per distinguersi rispetto alle “camicie nere” che si fregiavano invece delle medaglie della “Campagna Fascista 1919-1922”.
La più frequente dei due modelli esistenti fu coniata dalla ditta S.I.A.M. di Roma e riportava da un lato lo stemma del movimento nazionalista – un’aquila ad ali spiegate – poggiante su un basamento con un nodo di Savoia, circondata dalla frase “sempre pronti per la patria e per il re”, con al verso le date 1920-23 circondate da una ghirlanda di alloro.
Il secondo modello, meno frequente, fu invece realizzato dalla Johnson di Milano con al dritto il busto del re (da un modello di Albino dal Castagnè, inciso da Enrico Farè, utilizzato anche per una medaglia commemorativa del concordato del 1929). Mentre al verso compare l’aquila nazionalista sovrastante una stella a cinque punte con la stessa frase della precedente “sempre pronti per la patria e per il re”, e tre nodi di Savoia.
Talvolta, sul nastro delle medaglie venivano aggiunti distintivi collegati al movimento nazionalista, oppure venivano apposte le fascette d’argento con gli anni 1920-21-22-23 disponibili sul mercato in quanto già utilizzate per la medaglia della “Campagna di Libia”.
E’ stata inoltre emessa anche una croce “al valore nazionalista”, anch’essa coniata in bronzo da Johnson, della quale sono però incerte le finalità. Probabilmente rilasciata agli appartenenti al movimento nazionalista già decorati di medaglia al Valor Militare, oppure concessa “al merito” per l’attività svolta a favore del movimento.