Cav.OSSML ha scritto:All'art. 1 dello Statuto dell'Ordine Civile di Savoia viene così disposto: "E’ creato, istituito e fondato da Noi in perpetuo un Ordine Civile di Savoia, del quale Noi ci dichiariamo Capo e Gran Maestro; e vogliamo che questa Nostra suprema dignità passo dopo di Noi ai Nostri successori ed eredi della Corona Reale".
Oggi erede della Corona (non più) Reale è la Repubblica Italiana. Vittorio Emanuele (IV re titolare d'Italia) è pretendente alla Corona d'Italia, non Erede e ciò in base alla vigente legislazione successoria che è la medesima vigente durante la monarchia.
Nello statuto si parla di Corona Reale non di Dinastia o di Famiglia Reale (se così fosse stato allora si che sarebbe un ordine dinastico) quindi è un ordine di Corona non dinastico. Anche la dottrina da Lei citata asserisce che tale Ordine nasceva come ordine di corona, salvo poi farlo divenire dinastico con una motivazione dai contorni assai fantastici dal punto di vista giuridico. Quindi sostenere che trattasi di ordine dinastico attaccandosi allo statuto è quantomeno suicida sotto il profilo del confronto a sostegno di tale tesi.
Cav.OSSML ha scritto:Re Carlo Alberto ha quindi statuito che il Capo e Gran Maestro dell’Ordine dovesse essere inizialmente lui stesso e che tale appannaggio fosse poi attribuito ai suoi successori (nella Corona) e discendenti della Real Casa Savoia.
Qua, con astuzia (più putativa che altro), Lei cerca di trasformare la successione nella Corona in successione nella Real Casa di Savoia, ma questo lo dice Lei perché gli statuti sul punto tacciono... se ad un Savoia fosse succeduto nella Corona (per assurdo) un Borbone... il Gran Maestro di tale Ordine sarebbe stato il Re Borbone non il pretendente Re Sabaudo. Ciò è quanto statuisce lo statuto da Lei stesso citato secondo il senso fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse ossia seguendo il criteri di cui all'art. 12 delle preleggi già in vigore ai tempi della monarchia.
Cav.OSSML ha scritto:La norma statutaria citata denota ab origine il carattere essenzialmente dinastico dell'Ordine Civile di Savoia.
Insiste nella forzatura che come le ho dimostrato - secondo l'ordinario criterio ermeneutico dell'interpretazione letterale - si manifesta infondata, visto il manifesto riferimento alla corona reale e non alla dinastia o alla famiglia.
Cav.OSSML ha scritto:Il carattere dinastico degli ordini “di collana”, ma anche di quelli al merito, deriva, infatti, dalla volontà autonoma del Monarca che li ha istituiti, agendo non come Capo dello Stato ma quale Capo della Dinastia nel cui patrimonio araldico l’Ordine è entrato a far parte e che si tramanda per via successoria in seno a detta Dinastia Reale.
Esistono ordini di collana che sono statuali o di corona, e dal suo incipit invece si sottende che gli ordini di collana siano solo dinastici, circostanza non vera, e quindi denota la sua non sufficientemente approfondita conoscenza della materia che la induce ad errare anche nell'interpretare la natura dell'Ordine Civile di Savoia - forse animato da una eccessiva devozione nei confronti della dinastia Sabauda, cosa tutt'altro che biasimevole, facendo però attenzione a non sostenere tesi insostenibili solo per difendere un partito, perché così facendo nuoce alla causa invece che aiutarla -.
Se Carlo Alberto avesse agito come capo della Dinastia e non come Capo di stato forse potrebbe avere ragione (lo statuto che ne dispone la successione nella Corona Reale già cassa tale ipotesi, ma continuiamo a ragionare per assurdo) ma Carlo Alberto agì come Re di Sardegna non come capo della Casa di Savoia, quindi la sua tesi non trova fondamento nell'atto istitutivo dell'ordine, anzi è lo stesso a contraddirla. Ma a rafforzare tale tesi vi è il richiamo all'Ordine Militare di Savoia (che è ordine di corona non dinastico) cui l'Ordine Civile di Savoia è destinato a "
compiere e perfezionare l'opera".
Carlo Alberto al momento deliberativo ossia nel manifestare la volontà istitutrice si rifà alla sua
autorità sovrana non di capo di famiglia sovrana (quindi capo della dinastia) richiamando il parere richiesto al Consiglio (che è organo dello Stato e non della dinastia).
Tutti gli elementi contenuti nel preambolo fanno dell'Ordine Civile di Savoia un ordine di Corona e non dinastico come si vuole pervicacemente sostenere contro ogni evidenza storica e giuridica.
Anche ad analizzare quelli che sono i motivi del conferimento l'Ordine è destinato a creare beneficio allo stato e a premiare benemeriti nei confronti dello stato, non della dinastia. Altra circostanza che lo qualifica come ordine Statuale e non dinastico.
Il richiamo, più pretestuoso che giuridico, all'articolo 78 dello statuto che disciplinava il regio privilegio circa la creazione di nuovi ordini non è indicativo, perché anche l'Ordine della Corona d'Italia e l'Ordine Coloniale furono istituiti e modificati con regio decreto, e che questi fossero ordini di Corona e non Dinastici è circostanza più che palese.
Poi utilizzare una norma del 1848 per giustificare la natura un provvedimento del 1831, ossia precedente di ben 17 anni, mi permetta, è oltre ogni limite della correttezza intellettuale e denuncia - come ho già indicato - un goffo tentativo di giustificare la posizione di un partito mosso da un eccesso di zelo ma con risultati non solo inefficaci, ma addirittura dannosi per le pretese di quel partito.
Cav.OSSML ha scritto:Il fatto stesso che mai l’ordinamento statuale del Regno di Sardegna prima e del Regno d'Italia poi sia intervenuto all’interno delle dinamiche istitutive, trasmutative o concessive dell’Ordine, dimostra, che lo stesso è stato ed è fuori da un controllo statuale istituzionale.
Questa asserzione è smentita dal fatto - come ho scritto poco più sopra - che tali dinamiche furono proprie anche di istituzioni equestri del Regno d'Italia che furono inequivocabilmente Ordini di Corona, quindi risulta inidonea a dimostrare l'assunto sotteso.
Io resto in attesa di conoscere le ragioni per cui l'Ordine Civile di Savoia sia da considerarsi Dinastico e non di Corona, perché quelle finora esposte, come ho ampiamente dimostrato, sono confutabili con una facilità estrema.
Mi par ovvio, ma visti i tempi appare opportuno specificare, che una tesi si dà per dimostrata quando la stessa è immune da confutazioni.