pennaso ha scritto: Il mio appunto era sul riconoscimento che lo SMOM diede a queste confraternita con la visita del gran maestro a catanzaro e la continua presenta di cavalieri alle loro funzioni. Voi ripetete la storia di quel "donato" perchè avete visto la foto, ma vi assicuro che i cavalieri dello smom mandano sempre lo ro membri alle funzioni sia di nomina dei nuovi confratelli sia alle processioni e sempre sempre sempre con la cocolla e le decorazioni appese al collo. Questo io chiedevo. Superiamo l'antipatia che prova Nicola verso loro in quanto forse vede leso il suo titolo di cavaliere di malta, ma altri cavalieri SMOM e a questo punto credo anche la delegazione meridionale, da loro una sorta di riconoscimento reale..
Ormai si è scritto di tutto e di più e penso che la discussione possa ritenersi ormai conclusa. Personalmente ho grande considerazione per l'attività spirituale e assistenziale svolta dalle confraternite italiane e quindi non mi permetto di giudicare su questi ambiti l'Arciconfraternita di Catanzaro. Inoltre non voglio sminuire il privilegio concesso riguardante il titolo di "cavaliere di Malta ad honorem", seppur lo considero discutibile e avrebbe potuto pensarlo in modo diverso re Ferdinando, ma è innegabile che esista e non si può far finta di nulla, seppur è fondamentale essere chiari sul punto che è un privilegio e non sicuramente un vero cavalierato militante. Mi permetto solo di muovere due rilievi. 1) Puntare meno l'attenzione su un privilegio laico rilasciato secoli addietro da un sovrano (e quindi sarebbe opportuno cambiare il nome del loro dominio internet e inserire il privilegio del "cavaliere di Malta ad honorem" tra gli argomenti storici, senza conferirgli tutto il peso che gli conferiscono); 2) Evitare l'apertura di succursali fuori diocesi: le confraternite sono profondamente legate al loro territorio e alla Chiesa locale ed è lì che operano spiritualmente e assistenzialmente. Avere succursali fuori diocesi, membri che sono iscritti alla confraternita ma che vivono a centinaia di chilometri di distanza e che devono essere seguiti dal parroco locale e compiere attività assistenziali in parrocchie fuori diocesi, mi pare contrario all'essenza e alla storia delle confraternite.
Riguardo quanto scritto dall'utente Pennaso, non trovo nulla di male se la locale delegazione SMOM partecipa alle attività religiose svolte da un'importante confraternita locale debitamente riconosciuta dalla diocesi (perché, per quanto il mio giudizio sul privilegio melitense sia severo, la storia e l'attività spirituale di questa confraternita non si discutono). Mi pare del tutto normale, considerando vieppiù che tale confraternita, al di là del singolare privilegio, è comunque dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista ed indossa la croce di San Giovanni. Questo non significa che lo SMOM considera i membri della confraternita dei "cavalieri" gerosolimitani o dei membri SMOM "ad honorem". Semplicemente riconosce un legame di Santo Patrono e la storia di tale confraternita che opera sullo stesso territorio catanzarese della delegazione melitense. Quindi, nessun volo pindarico, è semplice buon vicinato, troverei assurdo che la delegazione SMOM facesse una guerra alla Confraternita e va benissimo un giusto vincolo di unità all'interno della Chiesa locale tra enti che svolgono attività spirituale ed assistenziale a favore della Chiesa locale, questo, ripeto, senza conferire a tali gesti di vicinanza riconoscimenti di cavalierato.