Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

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Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » martedì 19 marzo 2024, 18:58

Per molti anni si è discusso qui nel forum se fosse lecito revocare le onorificenze a personaggi del passato come Mussolini o Tito.

Ora arriva la comunicazione ufficiale dal quirinale che derime la questione:

Le onorificenze sono legate alla esistenza in vita dell'insignito e decadono con la sua morte.
Non possono essere concesse onorificenze alla memoria.


https://www.quirinale.it/page/omri

Mi sembra una decisione giusta.
Fine delle polemiche.
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Re: Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda cassinelli » domenica 24 marzo 2024, 21:00

"Ordine della Stella d'Italia alla Memoria" a parte...

https://www.iagiforum.info/viewtopic.php?t=17480
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Re: Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda nicolad72 » lunedì 25 marzo 2024, 13:41

Quella classe speciale dell'Ordine della Stella d'Italia costituisce una deroga (legislativamente prevista) ad un principio generale. Non può essere presa in considerazione.
Conferire un titolo a chi è deceduto non ha senso, anche perché è un titolo personalissimo e quindi non trasmissibile nè per atto inter vivos né mortis causa, quindi di fatto la sua efficacia decade con il decesso dell'insignito... è una conseguenza logica ancorprima che giuridica.
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Re: Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda Elmar Lang » lunedì 1 aprile 2024, 10:26

Furono concessi Ordini Militari di Savoia alla memoria.
È prassi concedere medaglie al Valor Militare, Civile e di Marina, "alla memoria".

Certo, la "decadenza" di un conferimento avviene con la morte dell'insignito che giungerà davanti all'Ultimo Giudice, senza più i titoli e gli onori avuti in vita. Così il sedicente "Maresciallo Tito", prima di essere gettato all'inferno, si sarà presentato -tra l'altro- senza il Gran Cordone dell'OMRI.

Però urta e disgusta che sul sito del Quirinale, quell'orrendo, imperdonabile individuo, omicida di migliaia di innocenti, figuri ancora tra gli insigniti della classe più alta del nostro Ordine al Merito.

Sarebbe bastato un semplicissimo decreto, che non richiederebbe nemmeno particolare coraggio, che annulli il conferimento. Aggiungendo tale nota alla pagina del Quirinale dedicata all'insignito.

Ciò non riporterà in vita le vittime di quel mostro, ma sarebbe un atto dovuto, per rispetto verso i discendenti di coloro che caddero per compiacere la sua ferocia sanguinaria e le sue ambizioni.

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Re: Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda Elmar Lang » lunedì 1 aprile 2024, 10:43

P.S.: noto ora, a post pubblicato e consultando la lista degli insigniti, che è stata adottata una scelta "cerchiobottista", togliendo dal sito del Quirinale i decorati di Gran Cordone non più in vita; con ciò denotando una ben scarsa competenza in materia di faleristica, ove gli elenchi completi degli insigniti, rivestono un'interessante fonte storica e culturale, al fine di meglio comprendere l'evolvere di un ordine o di un'onorificenza.

Così, in acta, lo slavo ha salvo il decreto di conferimento del nostro Gran Cordone, ma ne spariscono il nome e la data del conferimento, in virtù del "bianchetto" che fa... decadere i conferimenti, alla morte dei decorati... Mi addolora doverlo dire, ma si tratta di un vergognoso, ipocrita bizantinismo, che purtroppo non mi sorprende.
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Re: Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda Alessio Bruno Bedini » lunedì 1 aprile 2024, 10:52

Elmar Lang ha scritto:Furono concessi Ordini Militari di Savoia alla memoria.
È prassi concedere medaglie al Valor Militare, Civile e di Marina, "alla memoria".

Certo, la "decadenza" di un conferimento avviene con la morte dell'insignito che giungerà davanti all'Ultimo Giudice, senza più i titoli e gli onori avuti in vita. Così il sedicente "Maresciallo Tito", prima di essere gettato all'inferno, si sarà presentato -tra l'altro- senza il Gran Cordone dell'OMRI.

Però urta e disgusta che sul sito del Quirinale, quell'orrendo, imperdonabile individuo, omicida di migliaia di innocenti, figuri ancora tra gli insigniti della classe più alta del nostro Ordine al Merito.

Sarebbe bastato un semplicissimo decreto, che non richiederebbe nemmeno particolare coraggio, che annulli il conferimento. Aggiungendo tale nota alla pagina del Quirinale dedicata all'insignito.

Ciò non riporterà in vita le vittime di quel mostro, ma sarebbe un atto dovuto, per rispetto verso i discendenti di coloro che caddero per compiacere la sua ferocia sanguinaria e le sue ambizioni.

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Cerco di esprimere in poche righe, qualcosa di estremamente più articolato che necessiterebbe di molte pagine e spero di non essere frainteso.

Da un punto di vista umano comprendo quanto affermato. Da fastidio anche a me sapere che un simile individuo sia stato blandito dal mio Stato, che gli ha concesso l'onore più elevato.

Da un punto di vista storico però sono consapevole del fatto che una revoca dopo 55 anni dalla concessione e dopo 44 anni dalla sua morte serva a poco.
Non cancellerebbe la stessa concessione e soprattutto non cancellerebbe i crimini compiuti da questo personaggio.
E non mi darebbe nemmeno consolazione la piccola vendetta arrivata dopo 50 anni.

Ciò naturalmente vale per tanti altri personaggi della storia che di tanto in tanto vengono riesumati.
C'è naturalmente Mussolini, a cui periodicamente, a ottant'anni dalla sua morte, viene revocata la cittadinanza in qualche paese o città.
Penso però alle polemiche di qualche anno fa sul generale Cialdini, di cui è stato rimosso il busto a Napoli e a cui ogni tanto tolgono il nome da qualche via.
Penso alla proposta di togliere il nome di Bixio dalle vie siciliane.
E tanti tanti altri.
Insomma è la cancel cuture, che da storico non mi vede per nulla d'accordo.

Dunque, va benissimo quando cerchiamo di dare dei giudizi, anche pessimi, su determinati personaggi.
Non va bene quando cerchiamo di cancellare oggi qualcosa che inevitabilmente è avvenuto nel passato.
Il passato si comprende ma non si può cambiare.
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Re: Decadenza onorificenza con la morte dell'insignito

Messaggioda Elmar Lang » lunedì 1 aprile 2024, 11:14

Per carità, se v'è un nemico della "cancel culture", quello sono io, specie per come tale canceling, lo vediamo applicato nel mondo; specie nel Nuovo Mondo.

Gli onori conferiti a Mussolini, lo furono con onorificenze non più facenti parte del nostro sistema premiale, mentre l'OMRI conferito al dittatore slavo, si.

Ho infatti scritto che togliergli il Gran Cordone, non farebbe tornare in vita le migliaia di morti italiani che furono vittime della sua ferocia belluina, né esso sarebbe una vendetta, bensì un atto di giustizia.

Non certo cancellarlo dall'elenco degli insigniti, ma con nota ben evidente, che tale conferimento è stato annullato per indegnità.

Anche a Leonid Brezhnev, con decreto firmato dal Gen. Jaruzelski il 10 luglio 1990, fu revocata post-mortem la 1a Classe (Gran Croce) dell'Ordine "Virtuti Militari".

Ed è triste -a mio avviso- la scelta di quella "nota" sulla decadenza delle decorazioni alla morte dell'insignito, con conseguente cancellazione dei decorati di Gran Cordone non più in vita, la stragrande maggioranza dei quali degnissimi di averlo ricevuto ed i cui nomi meritano di essere ancora leggibili; elenco che nella sua completezza, sarebbe comunque una preziosa fonte di informazione.

Si, un cerchiobottismo che ribadisco sia contemporaneamente ipocrita e "bizantino". Come se si avesse ancora paura di un personaggio o, peggio, avesse ancora qui da noi, nelle alte Istitiuzioni, delle simpatie.

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