Una testimonianza molto importante del 1731 in: Storia degli Ordini Monastici, religiosi e militari, tradotto da P.Giuseppe Francesco Fontana, Lucca, 1737, tomo II, pp.136-146.
1) La questione dell'aggregazione dei Canonici del Santo Sepolcro con l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme è andata ben oltre il 1496. Ancora nel 1558 e nel 1615 i Gran Maestri di Malta sollecitavano a non tornare indietro su questo argomento. Le bolle di Pio IV del 1560 mi sembra vadino nella direzione di accontentare entrambi, perchè se da una parte confermavano l'unione di Innocenzo VIII, dall'altra davano altrettanta conferma ai francescani della Terra Santa di poter conferire la dignità di cavaliere del Santo Sepolcro. Sembra dunque ancora che la dignità istituita da Alessandro IV sia cosa ben diversa da ciò che erano i canonici del Santo Sepolcro sia giuridicamente, sia patrimonialmente.
2) L'autore di questo volume, dice abbastanza esplicitamente che seppure non si possa contestare al Guardiano de' Religiosi Francescani in Terra Santa il diritto di creare Cavalieri del S. Sepolcro, questi fossero per la maggior parte di "Sangue basso", ossia mercanti o artigiani. Questo in spregio degli statuti che pure obbligavano a investire solamente persone di Nobile estrazione e possessori di un patrimonio adeguato.
De' Cavalieri dell'Ordine del S. Sepolcro.
Uaſi tutti gli Scrittori, che parlano degli Ordini Militari fanno ſcendere l'Origine de i Cavalieri del S. Sepolcro dall'Appoſtolo S. Giacomo primo Veſcovo di Geruſalemme, o almeno da quello dell'Imperadore Coſtantino il Grande ; e pretendono, che Goffredo di Buglione, primo Re di Geruſalemme, o Balduino ſuo primo ſucceſſore non ſiano ſtati di queſt' Ordine, ſe non riſtauratori. Una diſcendenza però così antica è favoloſa, concioſiachè gli Ordini Militari nel duodecimo ſecolo ſolamente abbiano avuto principio, e penda ancora indeciſo ſe Goffredo Buglione, o Balduino ſuo ſucceſſore abbia di queſto gettate le fondamenta. Quelli che vogliono paſſare Goffredo di Buglione ſolamente per ſemplice riſtauratore, traggono il motivo di una loro tal credenza dagli Statuti di queſt' Ordine intitolati: Statuta, 6 Leges a Carolo Magno Imper. Ludovico VI. Philippo Sapiente, Ludovico Sancto Francia Regibus, 6 Godefrido Buillonio, ſummis Ordinis equeſtris Santiſ. Sepulchri Dom. Noſt. Jeſu Chriſti Principibus, & i", late, qua etiam nunc in Archiviis eiuſdem Ordinis Hyeroſolimitana in Urbe aſſervantur. Villamont nella Relazione de' ſuoi viaggi in cui ha parimente inſeriti queſti Statuti in Latino, ed in Franzeſe, da loro queſt'altro titolo: Eſtratto degli Ordini degl'Imperadori, Monarchi, e Principi della Francia, che ſono ſtati Sovrani, e Capi dell'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gesù Criſto, cavati, e ricopiati dagli Originali in preſenza di Fra Giovan Battiſta, Guardiano, e Commiſſario Generale del Papa in Terra Santa.
L' Abate Giuſtiniani crede apocrifi queſti Statuti, poichè la data, che è del primo Gennaio del rogg. non s'accorda nè col tempo della preſa di Geruſalemme, nè con quello, nel quale vivevano i Principi, cui vengono attribuiti. La prima ragione non merita d'eſſere atteſa, e l'Abate Giuſtiniani s' è in ciò ingannato; avvegnachè gli Statuti di queſt' Ordine potevano eſſere ſtati i" il primo Gennaio del Io99. dopo la preſa della Città di Geruſalemme, benchè a 17. Luglio dello ſteſsº Anno ſi impadroniſſero i Criſtiani di queſta Città. Queſt'Autore non riflette, che Goffredo di Buglione eſſendo Franzeſe regolavaſi giuſta l'uſo di Francia, a tenore del quale non cominciavaſi a contare l'Anno, che a Paſqua, onde eſſendo ſtata preſa la Città di Geruſalemme a 17 Luglio del 1099 queſti Statuti, quantunque in data del primo Gennaio dello ſteſsº anno, erano nondimeno poſteriori alla preſa di Geruſalemme di ſei meſi incirca.
Quanto a ciò ch' egli aggiugne non potere queſti medeſimi Statuti accordarſi col tempo, in cui vivevano i Principi, a i quali vengono attribuiti, egli non s'inganna, ed io pure reſto ſtupito in vedere nell'Articolo ſecondo di queſti Statuti, che vi ſi parli de i Re di Francia Luigi VI. Filippo II. e S. Luigi, che non cominciarono a regnare, Luigi VI. ſe non nel I 1o8. Filippo II. nel 118o e S. Luigi nel 1226. Nel medeſimo articolo, l'Imperadore Carlo Magno viene annoverato fra que Principi, che obbligaronſi con voto ad eſporre le loro perſone, i loro beni, e a tragittare i Mari per iſcuotere Terra Santa dal giogo de' Saracini, e riporla in libertà; e nel ſeguente articolo s'inducono a parlare unitamente dopo avere adempito al loro voto, ed eſſerſi reſi padroni del Regno di Geruſalemme, e ſottratti tutti quei luoghi di Terra Santa dalla oppreſſione del Saracini; lo che acquiſtò loro il titolo di Criſtianiſſimo. Ma Carlo Magno non fu altra mente in Terra Santa, e la Storia ci dice ſoltanto , che ſullo ſpirito di Aarone Re di Perſia, ſprezzatore di tutti i Principi della terra, la fama della virtù di Carlo Magno aveva fatta una violenta impreſſione; e che l'amicizia di queſto Principe era appreſſo di lui in grande ſtima tenuta, onde inviogli molti doni, ed eſſendo a lui nota la venerazione, che egli aveva per Terra Santa, e per la Città di Geruſalemme, ne ceſſe a lui il dominio, riſerbandoſi ſolamente il titolo di ſuo Luogo-tenente in quei Paeſi; ma per vero dire ciò non era, che un complimento.
Nel quarto Articolo tutti queſti Principi, quantunque ſiano viſſuti in diverſi, e molto diſparati tempi, ſi riuniſcono per fondare l'Ordine Militare del S. Sepolcro: In ſuper inſpeximus atque deliberamus fundare Ordinem Sanctiſſimi Sepulchri noſtrae Civitatis Hyeroſolimitana in honorem, 6 reverentiam Sanctiſſimae Reſurrectionis : nomini noſtro Chriſtianiſſimo dignitatem primariam ditti Ordinis adjunximus, 6 dictas quinque Cruces Rubeas, eaſdem etiam in honorem quinque Plagarum Domino noſtro infliétarum, deferre voluimus Milites dicti Ordinis. Quam plurimos creavimus, illoſque dictis Crucibus contra dictos infideles inſignivimus, qui fugitivi ob id remanſerunt, nec non exercitu reſiſtere nequiverunt. Potrebbonſi aggiunge re altre prove a fine di moſtrare qual fede debba preſtarſi a queſti falſi Statuti; ma baſterà il fin qui detto per rendere il Lettore perſuaſo.
Non biſogna adunque fare alcun fondamento ſu queſti Statuti apocrifi per attribuire a Goffredo Buglione l'iſtituzione, od il riſtabilimento dell'Ordine del Cavalieri del S. Sepolcro nel 1o29. In fatti de Belloy, e Favino non ne fanno queſto Principe autore; mà bensì Balduino primo ſuo Succeſſore. Dicono eſſi, che avendo i Saracini uſurpata la Città di Geruſalemme con iſpogliarne gl'Imperadori d'Oriente, eglino laſciaſſero alla cuſtodia del S. Sepolcro de' Canonaci Regolari; che Goffredo Buglione eſſendoſi impadronito di queſta Città ſi moſtrò a gran ſegno liberale con queſti Canonaci, i quali da Balduino furono creati Cavalieri del S. Sepolcro. Aggiugne Favino, che queſto Principe ordinò loro di ritenere l'antico Abito bianco, ſopra del quale doveſſero portare una Croce d'Oro ſenza ſmalto, " di cui eſtremità, alquanto riſporgeſſero infuori, e l'aſte della medeſima reaſſero poſte in mezzo a quattro piccole Croci, quale appunto viene eſpreſſa nell'armi de' Re di Geruſalemme; e du Brevil nelle ſue Antichità di Parigi riporta il principio delle Lettere ſcritte da queſto Principe per l'Iſtituzione di queſti Cavalieri: ſono queſte Lettere in Lingua Franzeſe, lo che le convince di falſità; eſſendo il linguaggio aſſai moderno, e niente partecipare ſi ravviſa in eſſe dell'antico. Eccovi il tenore di queſte Lettere tali, quali ſono in due Brevi.
Baudovin par la grace de Dieu Roi de Jeruſalem , tous Chrèſtiens prèſens, 6 d venir, Salut en noſtre Seigneur Jeſus Chriſt ſouverain Roi du Ciel, e de la Terre.Nous auons pour l' exaltation de notre ſainte Foi, honneur, & reverence , que nous portons au tres-ſaint Sepulcre de noſtre Seigneur inſtituè, 6 mis ſus l'Ordre du S. Sepulcre , du quel nous , & nos ſucceſſeurs Rois d l' auenir feront Chefs, & maitres Souverains, & en noſtre abſence le Patriarche de Jeruſalem, en memoire, i ſouvenance de la Reſurrection de noſtre Seigneur Jeſus-Chriſt, par la grace du quel nous ſommes parvenus d la Couronne , 6 gagnè plufieurs Batailles contre les Saraſins ennemis de noſtre Sainte Foi Auons, pour la ſinguliere devotion des Chanoines de l' Egliſe Patriarchale de cette Sainte Citè, donnè la garde, & tuition du ſaint Sepulere de noſtre Seigneur auſdits Chanoines : pour icelui d'oreſhavant garder tant de jour, que de nuit, y entretenir le Divin Service ainſi qu'ils ont fait cidevant . Pour reconnoiſtre leur ſoin, 6 diligence, les auons nommès, creès, & eſtablis Soldats en Jeſus Chriſt de l'Ordre dudit S. Sepulcre . Ordonnons, qu' d l' auenirils porteront ſur leur robe blanche d l'endroit de l eſtomac, ou autre lieu apparent d icelle, la Croix , 6 armes qui mous ont eſtè donnès par l'auis des Princes, 6 Seigneurs Chrètiens, après la conqueſte de cette ſainte Citè. Receuront leſ lits nouueaux Chevaliers d l'auenir les marques dudit Ordre de nos mains , é de nos Succeſſeurs Rois, & en car d'abſence ou d'empechement , par celles du Reuerend Patriarche de cette ſainte Citè, & ſès Succeſſeurs, auſquels lefdits Cheualiers feront les Veux accouſtumès d'Obedience, Pauvretè, 6 de Chaſtetè conformement aux Statuts de leur Regle.
Cioè : Balduino per la Grazia di Dio, Re di Geruſalemme a tutti i Criſtiani preſenti, e futuri, Salute nel Noſtro Signor Gesù Criſto, Sommo Re del Cielo, e della ".
Abbiamo noi per l'Eſaltazione della noſtra S. Fede e per l'onore, e riverenza, che portiamo al Santiſſimo Sepolcro del noſtro Signore, iſtituito, e meſſo in piede l'Ordine del S. Sepolcro, di cui noi, ed i Re noſtri ſucceſſori ſaranno per l'avvenire Capi, e Padroni aſſoluti, ed in noſtra aſeſenza il Patriarca di Geruſalemme, in memoria, e rimembranza della Reſurrezione del noſtro Signore Gesù Criſto, con l'aiuto del quale ſiamo noi pervenuti alla Corona, ed abbiamo in molte battaglie riportato vittoria de' Saracini, Nemici della noſtra S. Fede.
Abbiamo, a riguardo della ſingolare divozione de Canonaci della Chieſa Patriarcale di queſta Santa Città, affidata la cuſtodia, e difeſa del S. Sepolcro del Noſtro Signore agli accennati Canonaci, acciò da qui innanzi lo cuſtodiſcano tanto di giorno, quanto di notte, e vi mantengano il Divino ſervizio, ſi come hanno fatto per lo addietro. Per rimeritare la loro cura, e diligenza gli abbiamo nominati, creati, e ſtabiliti Soldati in Gesù Criſto dell'Ordine del detto S. Sepolcro. Ordiniamo, che in avvenire portino ſulla lor Veſte bianca in quella parte, che copre il petto, o in altra, quanto quella agli altrui ſguardi eſpoſta, la Croce, e l'Arme, " a noi ſono ſtate date per diſpoſizione de' Principi, e Signori Criſtiani, dopo la conquiſta di queſta Santa Citta. Riceveranno in avvenire queſti nuovi Cavalieri le diviſe di detto Ordine dalle noſtre mani, e dei Re noſtri ſucceſſori, ed in caſo d' aſſenza, o d'impedimento, da quelle del Reverendo Patriarca di queſta S. Città, e dei ſuoi ſucceſſori, alla cui preſenza i detti Cavalieri e obbligheranno con i ſoliti Voti d'Ubbidienza, Povertà, e Caſtita a tenore degli Statuti del la loro Regola.
Ma quando anche queſte Lettere fuſſero in Latino , o d'uno ſtile ſimigliante a quello del duodecimo ſecolo, non per queſto reſterebbe la di loro falſità meno ſvelata ; ma patente, e manifeſta, come è quella degli Statuti ſopra ricordati, i quali ſono del 1ogg. imperciocchè ſi è provato nel precedente Capitolo, che nella Chieſa del S. Sepolcro non vi ſono ſtati ſe non de' Canonaci Secolari fino al 1114.che il Patriarca Arnulfo obbligò a fare de Voti, e ad abbracciare la Regola di S. Agoſtino; ed è veriſimile, che i Cavalieri del S. Sepolcro, quaſi quattrocento anni abbiano ſteſe le radici del loro inalzamento ſulle rovine de Canonaci, che portavano lo ſteſſo nome, ed i di cui beni furono uniti, ed incorporati all'Ordine del Cavalieri di S. Giovanni di Geruſalemme. Eſſendo ſtati coſtretti queſti Canonaci, come altrove ſi è detto, ad abbandonare le , Caſe, che avevano in Terra Santa ; allora che i Criſtiani ne furono cacciati da i Saracini, ritiraronſi in quelle, che poſſedevano in più Provincie d'Europa, nella maggior parte delle quali eſercitavano l'oſpitalità co Pellegrini, che andavano a viſitare i Santi Luoghi della Paleſtina.
Avendo Papa Pio II. iſtituito nel 1459, un Ordine Militare ſotto il nome della Madonna di Bettelemme , ſoppreſse alcuni altri Ordini Militari , e Spedalieri, fra quali furono compreſi ancora i Canonaci del S. Sepolcro, i di cui beni unì a queſto nuovo Ordine della Madonna di Bettelemme. Fin d'allora queſti Canonaci Regolari del Santo Sepolcro s'oppoſero a queſt'unione, nè più ſi pensò a ſopprimerli, non avendo avuto l' Ordine della Madonna di Bettelemme ſuſſiſtenza alcuna ; ma nel 1484. Papa Innocenzo VIII. di bel nuovo gli riunì, e gl' incorporò all'Ordine di S. Giovanni di Geruſalemme, o di Rodi, come a tempi ſi nominavano per eſſer eglino tuttavia poſſeſſori di queſt'Iſola, da cui avevano tratto il nome ; e con la ſteſſa Bolla il Papa unì ancora a queſt' Ordine quello de' Cavalieri di S. Lazaro . E' da notarſi, che nell'accennata Bolla il Papa non fa parola dell'Ordine del S. Sepolcro, come d' un Ordine di Cavalleria, titolo nondimeno dato da lui a quello di S. Lazaro: Sancti Sepulchri Domnici Hieroſolymitani, ac Militiae Sancti Lazari Bethleem, 6 Nazareth etiam Hieroſolymitani, nec non Domus Dei de Montmorillon . . . .& eorumdem Ordinum, & Militiae Archiprioratum, Prioratus, & Magiſtratus generales omnino ſupprimimus , & extinguimus . Se i Canonaci del S. Sepolcro erano ſtati Cavalieri, averebbe il Papa eſpreſſo il titolo di Milizia, nominando il loro Ordine, come fece parlando di quello di S. Lazaro . Quindi è probabile, che non ſi parlaſſe ancora dell' Ordine de' Cavalieri del Santo Sepolcro, al di cui inalzamento ſervì di baſe la rovina dell'Ordine de' Canonaci del medeſimo Santo Sepolcro, i quali furono in realtà ſoppreſsi in Italia, in Francia ed in Fiandra, ed uniti i loro beni all'Ordine di San Giovanni di Geruſalemme, eccettuato in Polonia, ove queſti Canonaci ſi ſono ſempre mantenuti
Vi furono ancora due, o tre Caſe in Sicilia , non compreſe nell'unione, le quali al preſente non ſono che Priorie erette in Commenda, di nomina dei Re di Sicilia - Pio IV. altresì , il quale con una Bolla del 1560 confermò queſt'unione, non rifguarda in eſſa l'Ordine del Santo Sepolcro come Militare : Et Innocentius VIII. ex certis cauſis tunc ex preſſis , inter alia Sancti Sepulchri Domini Hieroſolymituni Ordinis Sancti Auguſtini, 6 Militiae Sancti Lazari in Bethleem, 6 Nazareth, necnon Domum de Montemorillon dicti Ordinis Sancti Auguſtini Pictavienſis Diaeceſs nuncupatum, 6 alia ab eis dependenti a membra cum ſuis pertinentiis, ac eorumdem Ordinum, 6 Militiae, Archiprioratum, Prioratus, & Magiſtratus generales . . . . . ſuppreſº ſerat, 6 extinxerat & c. Mal per tanto s'appongono molti Scrittori, i quali dicono, che Papa Innocenzo VIII. ſoppreſſe i Cavalieri del Santo Sepolcro, confondendo il loro Ordine con quello dei Cavalieri di Rodi. Ha bensì molta apparenza di vero, che i Cavalieri del S. Sepolcro dalla ſoppreſſione de Canonaci di queſto nome traeſſero la loro origine, o più toſto, che Papa Aleſſandro VI. per incitare le perſone Nobili, e ricche alla viſita de Santi Luoghi della Paleſtina, e per rimeritare in qualche modo le fatiche, e gli ſtenti, che ſofferirebbero in un si lungo, ed affaticato viaggio, voleſſe di taluni render più diſtinto il carattere, conferendo loro l'onorevole titolo di Cavalieri del Santo Sepolcro, iſtituendo a tal effetto un Ordine Militare ſotto queſto nome, di cui egli dichiarò ſe, ed ogni ſuo Succeſore Gran Maeſtro, riſervando alla Santa Sede il diritto di creare queſti Cavalieri, come riferiſcono gli Autori, che hanno parlato di queſtº Ordine, benche niſſuno di loro riporti la Bolla di queſto Papa, aſſicurandoci ſolamente » che ella è del 1496. e che ſiccome a Religioſi dell'Ordine di S. Franceſco e aſfidata la cuſtodia del S. Sepolcro, ed il loro Guardiano e Commiſſario Appoſtolico in quelle Parti, così a lui da queſto Papa parimente fu conferito il gius. di creare di queſti Cavalieri. Ciò però da principali Storici dell' Ordine Franceſcano vien paſſato ſotto ſilenzio ; ed il P. Quareſmo, che fu Guardiano del Convento del Santo Sepolcro, non fa di ciò menzione, che ſulla fi di Favino, che l'aſſeriſce, confeſſando ſolo, che alla fine del Libro, in cui contengonſi i Privilegi conceduti al Guardiano de' Religioſi di S. Franceſco in Terra Santa, vi è una permiſſione, che a lui è ſtata data in voce nel 1516. da Leone X. per cui ha facoltà di creare de' Cavalieri del S. Sepolcro, come avevano fatto i ſuoi Predeceſſori; lo che Clemenre VII. conceſſegli altresì a viva voce nel 1525 e Pio IV. confermò con una Bolla del 1561. tutti i Privilegi, che erano ſtati accordati a queſti Religioſi, ed al P. Guardiano di Terra Santa da i Sommi Pontefici, foſſerſi queſti in iſcritto, od in voce.
Non può certamente contenderſi al Guardiano de'Religioſi Franceſcani in Terra Santa il diritto di creare Cavalieri del S. Sepolcro; e benche " Cavalieri debbano eſſer chiari per la Nobiltà della ſtirpe, nondimeno nella maggior parte di loro ſcorre ſangue baſſo, e volgare; con cioſiache ſi facciano per lo più annoverare in queſt' Ordine con un falſo giuramento gli Artieri, ed i Mercanti, i quali alla dimanda, che vien loro fatta, ſe ſono di Nobile eſtrazione, e poſſeſſori di un Patrimonio ſufficiente, ſenz'attendere al traffico, a mantenerli, riſpondono ſempre, che sì ; e preſtando alla di loro aſſerzione piena fede, eſigono da eſſi un altro giuramento, d'oſſervare cioè , le Leggi, e le coſtumanze i" Ordine, che conſiſtono principalmente in aſcoltare ogni giorno la Meſſa quando non ne ſiano legittimamente impediti, d' eſporre la loro vita in difeſa della Religione, allora che i Criſtiani combattono contro i" Infedeli, o di mandare in loro vece un Soldato: di rendere la Santa Chieſa, ed i ſuoi Miniſtri contro i di lei perſecutori: d'evitare ogni guerra ingiuſta, le conteſe, i ſordidi, ed i Duelli : di procurar la pace tra Fedeli Criſtiani, di mantenere, e proteggere le Vedove, e gli Orfani: d' oſſervare eſattamente i Comandamenti della Chieſa : di non giurare, nè beſtemmiare, e d'aſtenerſi dall' ubbriachezza, dalle impurità, e da qualunque altro delitto enorme.
Finita queſta Cerimonia il Guardiano benedetta la Spada, e gli Sproni dorati, impone le mani ſulla teſta del Cavaliere, l' eſorta ad eſſere fedele, dabbene, e valoroſo Cavaliere di Gesù Criſto, e del S."; quindi attaccati al tuo luogo gli ſproni, ſguaina la Spada, e fra le mani del novello Cavaliere, acciocchè egli l'adoperi in difeſa propria, e della Chieſa, ed a confondere i nemici della Croce di Gesù Criſto. La rimette il Cavaliere nel fodero, e cinta dal Guardiano al di lui fianco, di bel nuovo la ricava dal fodero, e con queſta per tre volte percuote le ſpalle del Cavaliere, il quale tiene la teſta chinata ſul S. Sepolcro, e fatto con eſſa tre volte il ſegno della Croce, pronunzia queſte parole: Ego te conſtituo, 6 ordino N. Militem Sanctiſſimi Sepulchri Domini noſtri Jeſu Chriſti in Nomine Patris, & Filii , 6 Spiritus Sancti : dipoi li mette una Catena d'oro al collo. Veggonſi non dimeno molti Ritratti di antichi Cavalieri, i quali in luogo di catena portano un naſtro roſſo, pendente dal collo, o che a guiſa di Banda ſcende dalla ſpalla ſiniſtra all'anca diritta, a cui è attaccata la Croce di Geruſalemme d'oro,
uſata ancora ſu i loro Mantelli dalla parte ſiniſtra di ricamo roſſo. Vi ſono al preſente del Cavalieri, che per diviſa di queſt' Ordine portano una Croce d'oro ſmaltata di roſſo, le cui aſte ſon poſte in mezzo da quattro piccole Croci della ſteſſa materia, pendente da un naſtro nero. L' Abito d' uno di queſti Cavalieri, fatto incidere da Scoonebeck , e dal P. Bonanni, è fantaſtico .
Nel 1558. volendo i Cavalieri del S. Sepolcro in Fiandra dar qualche luſtro al loro Ordine, e renderlo florido con metterlo ſotto la Protezione d'un gran Principe, eleſfero per Gran Maeſtro Filippo II. Re di Spagna, e conferendo ancora queſta dignità a Carlo ſuo Figliuolo, ed a ſuoi Succeſſori, in virtù d' un Atto firmato da molti di queſti Cavalieri in Hootraſt nella Dioceſi di Cambrav a' 28. Marzo dello ſteſſo anno . Ma il Gran Maeſtro de' Cavalieri di S. Giovanni di Geruſalemme, per timore che i Cavalieri del Santo Sepolcro aſſiſtiti, e protetti dal Re di Spagna loro Gran Maeſtro non tentaſſero di rientrare al poſſeſſo de beni appartenuti all'Ordine del Santo Sepolcro, ed uniti a quello di S. Giovanni di Geruſalemme, fece tali, e così premuroſe iſtanze appreſſo il Re di Spagna, che egli rinunziò a queſta Gran Maeſtranza, e nel 156o. fu da Pio IV. confermata l'Unione fatta da Innocenzo VIII. dell' Ordine del S. Sepolcro a quello di S. Giovanni di Geruſalemme.
Nel 1615. Carlo Gonzaghi di Cheves Duca di N", e di Retelois, volle altresì dichiararſi Gran Maeſtro de i Cavalieri del S. Sepolcro in Francia, avendo ancora fatto fare una nuova Collana d'una particolar forma per darla a ciaſcun Cavaliere ; ma mentre procurava in Roma da Papa Paolo V. le neceſſarie licenze, il Gran Maeſtro di Malta Alof di Vignacourt inviò un Ambaſciadore al Re Luigi XIII. per rappreſentargli eſſerſi da Papa Innocenzo VIII. unito l'Ordine del S. Sepolcro a quello di S. Giovanni di Geruſalemme, e che ſtante le Suppliche fatte dal Gran Maeſtro di Malta a Filippo II. Re di Spagna, che aveva accettata la Gran Maeſtranza offertagli da Cavalieri del S. Sepolcro in Fiandra, queſto Principe non ſolo eraſene ſpogliato, ma aveva ancora ſollecitata preſſo Papa Pio IV la conferma dell'unione dell' Ordine del S. Sepolcro con quello di S. Giovanni di Geruſalemme; onde pregava ſimilmente Sua Maeſtà a voler fare lo ſteſso. Aderì Luigi XIII alla dimanda del Gran Maeſtro di Malta, e ſcriſſe al Marcheſe Trenel ſuo Ambaſciadore a Roma, acciò procuraſſe da Papa Paolo V. una Bolla per la conferma dell'unione dell' Ordine del S. Sepolcro con quello di S. Giovanni di Geruſalemme: quindi al Duca di Nevers riuſcì vano il conceputo diſegno, Il P. Mendo, l'Abate Giuſtiniani, il Signor Herman, Schoonebeck, ed alcuni altri Storici dicono, che Enrico II Re d'Inghilterra nel ſuo Viaggio fatto in Terra Santa 2 reſtò cosi edificato de' ſervigi preſtati da i Cavalieri del S. Sepolcro a i Criſtiani, che andavano a viſitare i Santi Luoghi, che preſe la riſoluzione d'iſtituire un Ordine ſimigliante, ritornato che fuſſe nel ſuo Regno ; e che in fatti appena fu egli giunto in Inghilterra, meſſe ad effetto queſto ſuo diſegno, fondando queſt'Ordine nel 1174 o 1177 ma non è vero, che Enrico II. Re d'Inghilterra intraprendeſſe il Viaggio di Terra Santa ; preſe bensì la Croce per la terza Crociata, in cui non ebbe parte alcuna, avendo per troppo lungo ſpazio differito l'andarvi, trattenuto della guerra avuta contro il Re di Francia Filippo Auguſto, ed ancora contro il ſuo Figliuolo Riccardo Conte di Poitiers, e Duca di Guvenne. Erano indubitatamente queſti preteſi Cavalieri i Canonaci del Santo Sepolcro, che furono ſtabiliti in Inghilterra, mentre regnava queſto Principe; o pure eſſendo già in queſto Regno, avevano da lui ottenuto qualche nuovo ſtabilimento, tanto più, che Schoo nebeck dice, che queſti preteſi Cavalieri portavano una Sottana bianca, ed un Mantello nero , ſopra del quale eravi una Croce Patriarcale, lo che era il vero Abito de' Canonaci del S. Sepolcro in Inghilterra, come ſi è veduto nel Capitolo precedente. Il P. Filippo Bonanni della Compagnia di Gesù pretende, che il loro Iſtituto fuſſe approvato da Innocenzo III. ſotto la Regola di S. Baſilio, e che portaſsero una Croce verde.
Veggaſi Favin Theatre d'honneur, et de Chevalerie. De Bellov, Origine de Chev alerie chap. 4. Du Brevil, Antiquitès de Paris. Franciſc. Quareſmo Elucid. Terrae Sanct. Tom. r. lib. 2. Mennenius Delicia Equeſtr. Ordin. Bernardo Giuſtiniani Iſior. di tutti rili Ordini Militari. Herman, e Schoonebeck nelle loro Storie degli Ordini Religioſi, e Willamont nella Relazione dei ſuoi Viaggi le 2. c. 2o.