da Cav.OSSML » venerdì 22 giugno 2018, 12:26
Per tornare in argomento, permettetemi di esternare le seguenti considerazioni.
Esiste “una consuetudine secolare, che nemmeno lo Stato Italiano repubblicano può ignorare, formatasi nell’ambito delle Corti europee, e tuttora osservata, in base alle quali i Capi delle Dinastie ex-regnanti continuano a conferire le decorazioni dei loro Ordini cavallereschi di natura dinastica; gli Stati repubblicani (tra cui l’Italia repubblicana) nei quali queste Dinastie hanno regnato, disconoscono, naturalmente il Monarca deposto e i suoi discendenti come fonti degli onori cavallereschi e non attribuiscono ulteriormente giuridico valore alle decorazioni da essi conferite, ma normalmente non pretendono di colpire con sanzioni penali il soggetto conferente; semmai si limitano ad incriminare penalmente i cittadini che fanno pubblico sfoggio di tali decorazioni (cfr. sul punto, Prof. Avv. Giorgio Cansacchi, “Il conferimento delle decorazioni monarchiche da parte dell’ex Monarca, Umberto di Savoia, e la legge penale italiana” in Giurisprudenza Italiana 1963).
Nell’Italia monarchica nessuna norma penale fu mai interpretata nel senso di punire i Capi delle Case ex regnanti del Regno delle Due Sicilie, del Granducato di Toscana, dei Ducati emiliani che, pur spodestati dei loro troni, continuarono ad elargire decorazioni del loro patrimonio araldico-cavalleresco (Ordini cavallereschi pre-unitari soppressl dal Regno d’Italia - tali le decorazioni degli Ordini Costantiniano di San Giorgio e dell’Ordine di San Gennaro per parte dei Borboni di Napoli e dell’Ordine di Santo Stefano da parte degli Asburgo-Lorena di Toscana).
Del resto, nemmeno l’Italia repubblicana, che si trova in continuità statuale con il Regno d’Italia, si sogna lontanamente di colpire con sanzioni i Gran Maestri dei suddetti Ordini dinastici appartenenti alle suddette Dinastie preunitarie.
Oltre all’ICOC, anche vari autorevoli autori (tra questi, ad esempio, il Nasaldli Rocca di Conegliano ed il Pezzana) ritengono sulla scia della prevalente dottrina, e in base ad una vastissima messe di dati storici, che l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro sia un Ordine Dinastico e non dello Stato.
Mi sembra quindi assai ingeneroso e profondamente ingiusto parificare il Gran Maestro di un Ordine dinastico di rilevantissima importanza storica, il quale è titolare di un patrimonio araldico-cavalleresco fra i più illustri d’Europa, ad un qualsiasi commerciante di decorazioni “fasulle”.
Le tradizioni sono le patenti di nobilità dei popoli.