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L'ordine è stato travagliato da vere e proprie crisi di identità dall'epoca della sua "cacciata" dall'isola di Malta.
Pur non essendo definitiva l'attuale situazione storica, si identificano le seguenti branche riconosciute da Stati nazionali:
- Il Sovrano militare ordine di Malta (SMOM), costituito dai Cavalieri rimasti in Italia sotto la protezione della Chiesa cattolica, è l'unico ordine sovrano. Discende dal gran maestro fra' Ferdinando von Hompesch. Egli "abdicò" a favore dello zar Paolo I, alla cui morte papa Pio VII nominò gran maestro fra' Bartolomeo Ruspoli: dopo di lui, fu il turno di fra' Giovanni Battista Tommasi, il quale stabilì la sede dell'ordine a Messina (1803). È l'unico ordine cavalleresco riconosciuto da oltre 80 Stati e gode di un posto di "osservatore" alle Nazioni Unite. Ha un suo governo e molte prerogative di Stato autonomo. Allo SMOM fa capo l'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta, da cui dipende il Corpo militare dell'ACISMOM, corpo ausiliario dell Esercito Italiano.
- Il Venerabile ordine di San Giovanni, con sede in Londra con a capo S.M. la Regina d'Inghilterra. L'Ordine gestisce ambulanze ed Ospedali, è fortemente diffuso in tutto il Regno Unito. Ha stretto alleanza con lo SMOM.
- Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo (riconosciuto dalla Germania) Ha stretto alleanza con lo SMOM.
- Ordine di San Giovanni del Baliaggio dei Paesi Bassi (riconosciuto dai Paesi Bassi) Ha stretto alleanza con lo SMOM.
- Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Svezia (riconosciuto dal re di Svezia) Ha stretto alleanza con lo SMOM[8]
- A Catanzaro esiste la Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, i cui membri, per sovrana disposizione del Re Carlo III di Sicilia, possono fregiarsi del titolo di "Cavalieri di Malta ad honorem". Sono riconosciuti dallo SMOM.
Pasquale II ha scritto:Testo della Bolla “Pie postulatio voluntatis”
Pasquale Vescovo, servo dei servi del Signore, al suo Venerabile Figlio Gerardo fondatore e maestro dell’Ospedale di Gerusalemme, ed ai suoi legittimi successori, in perpetuo.
Pie Postulatio Voluntatis
© National Library of Malta
La tua domanda nata da una pia volontà deve essere conseguentemente appagata. Tu hai con affetto domandato che fosse confermato, coll’Autorità della Sede Apostolica e posto sotto la protezione del Beato Apostolo Pietro, quell’Ospedale che Tu hai fondato nella città di Gerusalemme, presso la Chiesa di San Giovanni Battista. Noi, pertanto, compiaciuti delle premure con cui pratichi l’ospitalità, con paterna benignità accogliamo la tua istanza ed ordiniamo coll’autorità del presente decreto, che quella Casa del Signore e quell’Ospedale siano d’ora in avanti sotto la tutela della Santa Sede Apostolica e sotto la protezione del Beato Pietro. Comandiamo quindi che siano mantenuti per sempre ed integralmente tutti i beni che, allo scopo di ovviare alle necessità dei pellegrini e dei poveri, sono stati acquisiti da detto Ospedale in seguito alle tue sollecite premure, nelle Chiese di Gerusalemme, o nelle parrocchie di altre città, oppure ti sono state offerte da qualsiasi persona pia, o che, in futuro, per il favore di Dio, ti verranno donate, o avverrà che tu acquisti a qualsiasi giusto titolo, e quelle cose, anche, che dai nostri venerabili fratelli Vescovi della diocesi di Gerusalemme saranno concesse sia a Te che ai tuoi successori ed ai fratelli che ivi si prendono cura dei pellegrini. E, per certo, ordiniamo che le decime delle vostre entrate che raccoglierete in qualsiasi luogo a vostre spese e per le fatiche vostre, senza opposizione dei Vescovi e dei ministri loro, le abbia e le possieda il vostro Ospedale. Diamo anche per ratificate le donazioni ed i tributi che allo stesso Ospedale hanno deliberato i nobili timorati di Dio. Venendo a morte Tu che sei ora il Rettore ed il Maestro di questo luogo, che nessun uomo per qualunque astuzia surrettizia, o per violenza vi sia scelto per guidarlo, se non colui che ì fratelli professi stabiliranno, secondo Iddio, doversi eleggere.
Inoltre confermiamo in perpetuo, tutte le donazioni e i possedimenti che lo stesso Ospedale ha al presente dì qua e dì là dal mare, in Asia ed in Europa, o che in futuro, per dono del Signore, potrà acquisire tanto per Te che ai tuoi successori impegnati nella pia cura dell’Ospedale, e per mezzo vostro al medesimo Ospedale.
In aggiunta a tutto ciò decretiamo che a nessuno sia lecito avventatamente disturbare lo stesso Ospedale, o togliergli le sue proprietà, o quelle tolte trattenerle, diminuirle, o molestarlo con temerarie richieste. Ma che tutti i beni vengano integralmente conservati per giovare alla cura di tutti coloro per il cui sostentamento e per il cui governo furono concessi. E per vero, stabiliamo che restino perpetuamente nella subordinazione ed a disposizione tua e dei tuoi successori, come lo sono oggi, gli ospizi dei pellegrini e i ricoveri dei poveri nelle regioni d’Occidente presso il Borgo di Sant’Edigio, Asti, Pisa, Bari, Otranto, Taranto, Messina e che ora sono celebri sotto il nome gerosolimitano.
Se, dunque, una persona sia essa ecclesiastica o secolare, conoscendo questo documento di nostra emanazione tenterà temerariamente di opporsi ad esso, ed ammonita una seconda e una terza volta non recederà dando una congrua soddisfazione, sia privata del potere e degli onori della sua dignità e sappia d’essere colpevole di commessa iniquità al divino giudizio e sia esclusa dal Santissimo Corpo e Sangue di Dio e del Signore nostro Redentore Gesù Cristo e soggiaccia nell’ultimo giudizio ad un rigoroso castigo.
Al contrario con tutti coloro che osserveranno queste prescrizioni, sia la pace del Signore nostro Gesù Cristo, che possano raccogliere il frutto delle loro buone azioni e ritrovino presso il severo Giudice i premi della pace eterna.
Così sia
Io Pasquale Vescovo della Chiesa Cattolica, sottoscrissi
Io Riccardo Vescovo di Albano, sottoscrissi
Io Landolfo Arcivescovo di Benevento lessi e sottoscrissi
Io Conone Vescovo della Chiesa di Preneste lessi e sottoscrissi
Io Anastasio Cardinal prete al titolo del Beato Clemente, sottoscrissi
Io Gregorio Vescovo di Terracina lessi e sottoscrissi
Io Giovanni Vescovo di Mellito lessi e sottoscrissi
Io Romualdo Cardinale Diacono della Chiesa Romana, sottoscrissi
Io Gregorio Cardinal prete al titolo di San Crisogono lessi e sottoscrissi
Scritto a Benevento per mano di Giovanni Cardinale e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa il 15 febbraio, nella sesta indizione nell’anno 1113 dell’Incarnazione del Signore, nell’anno quattordicesimo del Pontificato di Papa Pasquale II.
Cawdor ha scritto:qual'è l'immagine/raffigurazione/scultura/pittura più antica di San Giovanni Battista?
come veniva rappresentato San Giovanni Battista nel XIII secolo?
Grazie
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