da Elmar Lang » giovedì 11 agosto 2016, 22:31
Può essere interessante vedere l'evoluzione delle ricompense al Valor Militare, anche attraverso il testo delle motivazioni. Esistono antiche Medaglie d'Oro motivate con brevissime parole, tipo "Per essersi lodevolmente distinto con singolar valore al fatto di xy"; col tempo, ed arriviamo alla fine della I Guerra Mondiale, leggiamo roboanti resoconti dai quali il lirismo dannunziano non è estraneo.
Quando mio papà era in Africa Settentrionale, un suo amico d'infanzia, divenuto pilota di idrovolanti osservatori Cant "Mammaiut" e poi con più solidi velivoli terrestri, per il solo fatto di aver compiuto varie missioni di ricognizione sul nemico (ed esserne tornato vivo, riconosciamolo e con quell'idro era già gran cosa) fu decorato con tre medaglie d'Argento al V.M., tutte sul genere "Ardito pilota di velivolo da osservazione, sorvolava munitissime posizioni nemiche, ecc. ecc.". Per un ufficiale -ad esempio- d'Artiglieria Controcarri, l'ottenere una ricompensa al V.M. sarebbe stata ben altra faccenda.
Ma questo valse un po' per tutti i paesi belligeranti, ove l'arma aerea ebbe sempre una sorta di maggior facilità nel venir ricoperta di peraltro meritati onori.
Quando penso alle circostanze del conferimento di decorazioni al Valore nel Risorgimento o ai RR.CC. nelle operazioni di Sicurezza Pubblica, mi vengono ancora i brividi. Ho sotto i miei occhi la relazione redatta il 26 Giugno 1859, dal Magg. Gozzani-Treville, C.te interinale del 1° Regg. Granatieri di Sardegna, sul comportamento del suo reparto, nella sanguinosa giornata del 24 Giugno (San Martino). Alla descrizione dei fatti, segue una lista di coloro che "maggiormente si distinsero" e che sarebbero stati meritevoli di ricompensa (fornendo nome, grado e stringata motivazione). Ne scelgo qualcuno e non so se poi ne sia seguito qualche conferimento:
Sottotenente Delfino sig. Emilio: secondò coraggiosamente il suo capitano ed uccise di sua mano un nemico che lo aggrediva.
Caporale Armand: combatté sempre al fianco del capitano cercando salvarlo dai colpi nemici, finché rimase gravemente ferito.
Granatiere Racca: ferito mortalmente, spirò gridando Viva l'Italia.
Caporale Caselli: mentre la compagnia si riposava continuò a combattere con altre compagnie e con molto valore.
Cappellano Biancone don Ernesto: meritevole d'encomio per le assidue cure presso gli agonizzanti, confortandoli negli ultimi istanti delle loro esistenze.
Granatiere Norisso: affrontò pel primo il nemico alla porta d'entrata nella cascina della Madonna della Scoperta, fu ucciso sul luogo.
E son solo alcuni nominativi, presi a caso. Leggerli, mi fa tremare le vene ai polsi, quando penso alla foia d'oggidì, per la trascrizione a matricola di medagliette ricordo di corse campestri.
E.L.
Non fidatevi mai delle statistiche, se non siete stati voi a falsificarle. (P. Kalpholz)