Mario Volpe ha scritto: Possibile che andiate sempre andare a cercare il pelo sull'uovo...
Gentile Dott.Volpe, non si tratta di cercare il pelo nell'uovo ma solo di capire se un militare, anch'esso cittadino italiano, abbia o no gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino. Nel caso in esame tale diritto sarebbe quello di avviare la procedura di cui alla L.178/51. Non ci vedo nulla di male in ciò, specie se il militare non ha alcuna intenzione di trascrivere a matricola il segno. Riguardo alla Sua precedente affermazione, ciò al fatto che l'amministrazione "obbligherebbe" a seguire l'iter di cui alla circolare per tenersi aggiornata sulle variazioni matricolari del militare, non capisco il nesso con il caso in esame, poiché a prescindere dalle due strade- civile e militare- qualora il militare decidesse di far trascrivere il segno dovrebbe comunque farne istanza al superiore comando per via gerarchica -ed è questa l'obbligatorietà cui a mio avviso la circolare si riferisce- e quindi lo stesso ne avrebbe comunque conoscenza.
Ovviamente la discussione è fine a se stessa, si tratta di sottigliezze, poiché in ambo i casi, il destinatario del segno riceverebbe comunque il decreto di autorizzazione, per cui la questione è solo relativa alla possibilità o meno per il militare di poter esercitare il suo diritto di cittadino dello stato, e quindi di seguire la via della legge ordinaria.